Capitolo XX - Cuore

Comincia dall'inizio
                                    

Hermione se ne stava seduta davanti al suo fuoco portatile, un libro fra le mani ed una tazza di thé bollente che le fluttuava accanto. Sembrava.. sapeva di.. calore e casa.
Quel pensiero lo fece letteralmente imbestialire, mentre tirava un forte pugno al tavolo di legno.

Hermione balzò in piedi, la tazza di thé cadde a terra, rovesciando tutto il liquido ed il libro volò lontano da lei.

-Sei pazzo?!- gli abbaiò contro, andando subito a recuperare il suo prezioso tesoro e stringendoselo in grembo -Mi hai spaventata, credevo ci stessero attaccando.

Draco non le rispose, troppo impegnato a cercare di frenare la rabbia. Solo in quel momento notò una foto della Granger, Potter e Weasley, che faceva bella mostra di sé sul mobiletto alla loro destra e, se possibile, si sentì ancora peggio.

Tutti gli avvenimenti dell'ultimo periodo gli si riversarono addosso bruscamente, mettendogli davanti agli occhi un'equivoca realtà che, per quanto a noi, che conosciamo le sfaccettature di questa storia, appaia assurda, a lui risultava più che ovvia.

-Era questo che volevi?!- le si rivolse in modo brusco, una vena sulla gola che pulsava visibilmente -Che fosse Weasley a consegnarmi e a fare bella figura col ministro.. non è vero?!

Hermione aggrottò le sopracciglia e gli si avvicinò, chiaramente perplessa.

-Ma di cosa stai parlando?- chiese, cercando di capire.

-Complimenti, Granger!- sbraitò lui, i pugni serrati lungo i fianchi con una rigidità che fece tremare la ragazza -Decanti tanto i tuoi valori da grifondoro.. ma non sei altro che una viscida serpe!

Malfoy chiuse gli occhi, facendo una smorfia storta, sembrava disperato. Hermione non capiva cosa gli fosse preso, di cosa stesse parlando; poi, per logica elementare, collegò tutto quello alla conversazione che il serpeverde doveva aver avuto con Blaise Zabini.

-Per un attimo ho quasi creduto che tu..- intanto lui continuava a farfugliare -Sono stato uno stupido.

-Drac-

-Sarebbe stata una vittoria farmi trovare da Weasley, vero?- proseguì, sembrava che la rabbia gli si fosse congelata nello sguardo, mentre la voce sembrava calmarsi gradualmente -Magari lo avrebbero fatto diventare Auror finalmente, per aver catturato il mangiamorte Draco Malf-

-Sta' zitto!- questa volta fu lei ad urlare.

Gli si era avvicinata, sempre le sopracciglia aggrottate e l'espressione confusa, ma le parole di lui, in qualche modo, la stavano ferendo. Non sopportava quelle frasi taglienti, false ed assurde, ma che lui sputava fuori con dolorosa convinzione.

-Cosa ti ha detto Zabini?- chiese, credendo che quella serpe gli avesse ficcato in testa chissà cosa.

-Sono deduzioni mie.- rispose secco lui -E forse avrei dovuto pensarci parecchio prima.

-Cosa..- balbettò la ragazza, ancora confusa. Quella freddezza la stava ferendo; e quello che faceva più male, era che sembrava che lui lo sapesse e le parlasse in quel modo quasi di proposito.

-Ci stanno seguendo. Da giorni.- spiegò Draco, affannandosi -Grazie a te e ad un maledetto deluminatore.

Gli occhi di Hermione si spalancarono, improvvisamente consapevoli. Non ci aveva pensato: in effetti, era da prima della fine della guerra che Ron aveva messo via quell'affare e non ne avevano parlato più. Davvero non le era venuto in mente che avrebbe potuto trovarla; e poi, mica era quella la funzione di un vero e proprio deluminatore, pensava che fosse successo una volta per puro caso. In fondo, quell'aggeggio serviva solo a spegnere ed accendere una stramaledettissima luce!

MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora