Capitolo 24

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GAIA's POV
(RICORDO)
Comincia a girarmi il capo in una maniera assurda. Lentamente apro gli occhi e mi metto a sedere, e con la mano continuo a massaggiarmi la testa dolorante. Non appena apro gli occhi è tutto nero. Ogni cosa intorno a me è nera come se non avesse profondità. Abbasso lo sguardo verso le mie gambe e mi accorgo che sono tutte piena di lividi e sanguinanti. Porto un vestito tutto bianco un po' sporco di terra, sangue. Mi metto le mani davanti gli occhi e tremano, le braccia piene di tagli aperti e pochissimi chiusi.
Dentro di me comincia a scatenarsi una grande paura. Mi alzo lentamente in piedi, subito vado in terra. Ho poche forze, le gambe mi tremano e sono doloranti. Sento come delle voci in lontanza, intravedo delle immagini.
"Tanti augurii" sento dire.
"Buon 18esimo compleanno"
"Grazie Daniel.."
Cosa.. Cosa.. mi sta succedendo..
Le lacrime cominciano a solcarmi il viso magro e cadere sul vuoto. Scoppio a piangere dalla paura fino a che non mi sento più. Non mi sento viva. Chiudo gli occhi e il buio si prende mi prende in suo possesso.
(FINE RICORDO)

Non appena apro gli occhi, mi sento cadere. Mi ritrovo accanto al letto come una balena spiaggiata. Sbuffo e risalgo sul letto.
Sono stanca di questi incubi, che non capisco se siano ricordi oppure no. Mi fanno stare soprattutto quello che ho fatto poco fa, prima di cadere.
Mi guardo attorno con aria interrogativa, ma non c'era anche Giulio? Che fosse stato solo frutto della mia immaginazione? Infondo non è sbagliata come teoria, dopo quello che mi ha fatto, non credo venga qua da me. Devo ammettere però che mi manca da morire.
Se continui a pensarci cara..
Ma cosa vuoi da me?
Che ti dimentichi di quello stronzo.
Shh.
Mi accendo una sigaretta, e mi risdraio sul letto. Il mio sguardo finisce accidentalmente sul comodino vicino al letto, sopra si trova la mia cara lametta. È leggermente sporca di sangue e ormai molto consumata. Mi metto a sedere sul letto e la prendo in mano.
Comincio a pensare a questi giorni, a tutte le cose brutte che mi sono capitate da quando sono qua.
Sorrido come un ebete, come se quelle scene fossero qualcosa da ricordare per sempre.
I miei pensieri vangono interrotti dalla porta di camera aprirsi. Di scatto alzo la testa e nascondo la lametta. Mi ritrovo la sagoma di Giulio davanti con solo l'asciugamano legato in vita. Arrossisco frettolosamente.
"Buongiorno principessa" dice avvicinandosi.
Allora non era un sogno, lui è venuto seriamente da me.
"B.. b.. gio. .rno" riesco a dire arrossendo ancora di più.
"Eii" scoppia a ridere.
Scuoto la testa e torno in me, involontariamente mi alzo di scatto e lo abbraccio.
"Mi sei mancato"
"Anche tu piccola" dice stringendomi a se.
Sento i brividi scorrere per tutto il corpo. Le sue mani che scorrono lungo la schiena, fino ad arrivare al mio viso. Con le dita alza il mio mento e fa scontrare le nostre bocche, dischiudo le mie labbra e cominciamo a baciarci in modo lento e passionale.
Voglio sentirlo mio, lo voglio cazzo.
Il riccio mi prende in collo e mi sdraia sul letto nel mentre continuamo il nostro bacio.
"Sei sicura" dice tra le mie labbra.
"Si.." dico.
Mi toglie la maglietta, e la sua espressione cambia velocemente. Lo guardo interrogativo, poi.. cazzo i tagli.
Passa delicatamente le sua dita sui tagli delle braccia e del ventre. Si siede accanto a me, coprendosi il viso con le mani. Io invece rimango indifferente a guardarmi i piedi e girando i pollici imbarazzata.
"Perché.. Gaia.. Perché?"
"Perché si." dico fredda, nel mentre mi infilo la maglia.
"Gaia.. ti prego.." si volta verso di me con aria incazzata ma allo stesso tempo preoccupata.
"Io.. ehm.. ecco.." dico abbassando lo sguardo, gli occhi mi si riempiono di lacrime e cominciano a scendere giù.
Sento le sue braccia avvolgermi, così da accoccolarmi su di lui.
"Lo faccio perché lo merito.." dico singhizzando.
"No cazzo tu non meriti ciò, sei favolosa, dolce e tutti ti vorrebbero"
"No.. Non è vero.." sussurro "sono uno schifo, la mia vita è sempre stata uno schifo.."
Mi guarda dritto negli occhi come se volesse trovare le parole giuste dentro di me.
"Senti Giu.. tu non conosci la mia storia.. " mi interrompe.
"Io forse non conoscerò la tua storia.. Ma so che tagliarsi non è il modo adatto.."
"Si invece, perché voglio farmi del male, perché è colpa MIA" dico scoppiando in lacrime, bagnandogli tutta la maglietta.
"Non farlo più.." mi sussurra mentre mi accarezza i capelli, delicatamente.
"Non è così facile.." ammetto.
"E allora.. ti aiuterò io" dice alzando il mio viso, ormai pieno di lacrime, per poi far scontrare le nostre labbra, in un bacio passionale.
"Ti amo"
"Anche io" lo sento sorridere tra le mie labbra.

[...]
Dopo pranzo decidiamo di uscire in centro, così da fare una passeggiata per stare solo noi due e dimenticare ciò che era successo questa mattina.
"Allora.. cosa ti metterai per il matrimonio di tuo padre?" Chiede Giulio.
Cazzo,  mi ero completamente dimenticata di mio padre.
"Oh cazzo!" quasi urlo mettendomi la mano in fronte.
"Te ne sei dimenticata?" ridacchia.
"Si.. o mio dio.. È fra due giorni." dico abbastanza impanicata.
"Dai non preoccuparti, andiamo a sceglierlo insieme"
"Oddio.. grazie" sorrido.
Entriamo in un negozio e comincio a provarmi vari vestiti.
Mi provo un vestito bordeux con la scollatura a cuore e stretto fino alla vita, che si allarga sui fianchi e corto fino a metà coscia.
"Che dici" dico uscendo con le braccia incrociate.
"Beh.. Non male, mette in risalto i tuoi lineamenti"
"Mi sento a disagio"
"Va bene" dice alzando gli occhi al cielo.
Mi cambio e ne provo un altro. È un vestito azzurro a maniche lunghe, il corpetto e le maniche di pizzo, fino alla vita e stretto. Si allarga e corto fino a metà coscia.
"Ei.. Giu" lo richiamo.
Alza la testa e si blocca con un sguardo sbalordito.
"Faccio schifo eh." dico voltandomi verso lo specchio.
"Porcoddio.. se sei meravigliosa.." si alza e si avvicina verso di me.
"Dici?" continuo a non essere convinta.
Mi prende la vita e comincia a ballare, seguo i suoi passi.
"Giulio, fai veramente pena" ridacchio.
"Shhh.. Non rovinare il momento romantico" si avvicina alle mie labbra.
Arrossisco frettolosamente.
"Ti ho già detto che sei stupenda quando arrossisci"
"Si anche troppe" arrossisco ancora di più.
"Dai, cambiati, offro io"
"No dai non posso.."
"Zitta.. pago io" si avvia alla cassa.
"Va bene, capo" alzo le mani in segno di resa.

[...]
Torniamo a casa e..

SPAZIO AUTRICE:
SCUSATEMI TANTISSIMOO
Non ho più la wi-fi e quindi, non volendo sprecare tanto Internet scrivevo poco. Non è un granché sto capitolo, ma sto cercando di migliorare.. comunque..
Buona lettura❤

-Alessia🌹

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