CAPITOLO VENTOTTESIMO

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Faceva freddo.
Un freddo pungente anche se stavano in macchina.
Nicolas guardò fuori dal finestrino inspirando l'aria fresca tipica londinese.
"Allora entro in casa sua e uno di voi la coglie di sorpresa, ho capito bene? " chiese Andreas che sedeva sul sedile posteriore.
"Esatto, vedo che sei piuttosto perspicace" rispose Jason con una certa ironia.

Andreas non rispose, nemmeno quando Nicolas rise.
Doveva suonare alla porta di Brenda e far si che uno di quei due pazzi la rapisse.

Non ci sarebbe stato nulla di male, se non che lui aveva una coscienza.
Una coscienza che non lo avrebbe mai fatto più dormire in pace, ma strinse i pugni.
Lo doveva fare per scoprire l'identità del criminale che aveva ucciso i suoi genitori.

"Ecco, ci siamo" esclamò Jason mentre fermò la macchina.
Andreas aprì lo sportello e uscii.

Perché la notte sembrava non terminare mai, anche quando la luce prendeva il posto dell'oscurità? Si chiese l'uomo mentre suonò il campanello.

Brenda aprii, e sul suo viso comparii un sorriso smagliante.
Indossava una vestaglia bianca che metteva in risalto il suo fisico e le sue forme.

"Eccola" indicò Jason "Vai!"
Nicolas sgattaioló fuori dal veicolo, silenzioso come un topo.

"Eh bravo il nostro André" pensò guardando i due mentre parlavano.

Si avvicinava piano come un serpente.
Aveva fatto bene Jason a regalare a Brenda quel cottage, pensó.
Conosceva bene quel complesso.
Bello e confortevole con pareti bianche e un bel giardino con tanti alberi.
E proprio dietro ad uno di quelli che Nicolas si nascose, aspettando il momento opportuno.

"Ma dai, dici sul serio? " spalancó gli occhi Brenda ridendo.
"Si e  lui beh, ha fatto la più grande figuraccia della sua vita!"

Flamel si mosse e come un'ombra sotto il sole sparì per poi ricomparire dietro alla sua vittima tamponandole la bocca con uno straccio imbevuto d'alcool.

"M-ma cosa è successo?" Riuscì a balbettare Andreas indietreggiando.
Non immaginava una scena così surreale.

Umanamente impossibile.
Come può una persona venirti dietro passarti davanti mettersi dietro ad una donna e coprirle la faccia con un fazzoletto in un nano secondo senza che tu lo veda?
Sbattè le palpebre, incerto su quello che aveva visto.

Non poteva aver immaginato tutto, constató guardando Nicolas negli occhi.
La donna svenne e l'alchimista se la mise sulle spalle, come se fosse un sacco d'immondizia.

"Andiamo!"ordinò il giudice che li raggiunse, visibilmente irritato.

Forse era stato troppo concentrato sulla conversazione con Brenda e non aveva fatto caso a Flamel, concluse poi scuotendo il capo.

"Mettila nel portabagagli "
Aggiunse con noncuranza Midnight riprendendo il suo posto alla guida.

Quando tutti furono in macchina, ripartii.  "Ora manca solo Lois" avvisó Nicolas

"Si, ho già un piano in tal proposito "

"E quale sarebbe?"
chiese  Andreas.

Jason si limitò a sorridere fermando la macchina a pochi minuti da casa sua
"Ci vediamo domani Andreas" lo congedó Midnight.

Quando furono soli, Flamel si lasciò sfuggire un grosso respiro.
"Che c'è? " chiese Jason fissandolo.

"Nulla, ho pensato che Andreas mi avesse scoperto " confidò secco.

"E anche se fosse? Puoi ucciderlo quando vuoi"

"Eccoci " rispose Nicolas preferendo non dire nulla sulla frase precedente.

Presero Brenda e la misero in cantina e salirono le scale.
"Ci siamo, dopo secoli..."

"Eh si è un secolo che siamo dietro a questa storia" rise Nicolas ricordando tutto il tempo speso su quella causa.

D'un tratto senti un battito forte e mancava solo uno scalino per raggiungere la porta.

"Ah cavoli,  ho lasciato in cucina il libro "

"Vado a prenderlo, stasera dobbiamo ripassare la formula"
"Si intanto io ti aspetto  qui"

Quando Jason scese tutte le scale aprì la porta e accese la luce. Lois Brooks.
Ma quanto è  stupida?

Avanzò e la vide dietro alla scrivania, così la prese per le spalle.
Lei aveva gli occhi sgranati e tremava.

"Devi andartene da qui. SUBITO! "

Lois fece di si con il capo e teneva un libro sotto il braccio.

Quel libro lo conosceva bene.

Sorrise e aprì la finestra
"Calati" ordinò tendendole una corda che all'estremità aveva legato alla gamba dell'armandio.

La donna goffamente si calò e l'alchimista pregò che Jason non ne avesse sentito la presenza.
Quando affacciandosi non la vide più, rimise apposto la corda.

Jason stava con il libro appoggiato allo stipite della porta, ascoltando la conversazione fra Lois e il suo "cosiddetto" braccio destro.
Digrignó i denti chiedendosi a che gioco stava giocando, ma ingoiando l'orgoglio decise di non prendere nessun provvedimento.

Nicolas gli serviva per il momento.

Mentre saliva le scale, pensò  all'indomani, e a quanti avrebbe dovuto  togliere la vita, forse anche a quello che rimaneva della sua  famiglia

Il suo sguardo si incupì quando immaginó di avere il sangue  addosso di suo fratello.

******************

Adorava il sapore del sangue sulla sua lingua.
Così metallico così  delicato.
Miami era calda, con le sue palme alte e con tutti i turisti.

Amava quel posto che le offriva cibo e divertimento a sazietà.
Erano lontani i tempi del suo primo ed unico amore, del suo dolore alla scoperta di essere ancora viva.

Come poteva scordare quella sensazione di  morte nel constatare di essere ricoperta di sabbia sotto non so quanti metri.
E a scavare da sotto facendo si che la terra entrasse in bocca.

Ma non era colpa sua.

Non sapeva come poteva essere possibile.

Il mostro era lui.

Eppure appena uscita dalla sua tomba, la ricoprì e scappò lontano, cambiando nome.

Lo amava ancora, con tutto il suo cuore e sicuramente in quel momento lui stava assieme ad un'altra, si disse tristemente.

Però la curiosità c'era e quel giorno il caso o il destino  giocò la sua carta.

COSA SUCCEDERÀ? DI CHI SI PARLA NELL'ULTIMA PARTE?
CONTINUA...

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