Diploma

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DRAKE'S POV

"Benvenuti alla cerimonia di diploma della Harper High School. Tiene il discorso di apertura lo studente Nathan Drake." Il preside mi chiama sul palco finite le solite parole di rito.

Mi dirigo spedito verso di esso e, una volta raggiunto il piedistallo, vi appoggio sopra le linee guida del discorso; mi sento piuttosto nervoso.

"Salve a tutti, come il preside ha già detto il mio nome è Nathan Drake. Mi sono trasferito qui cinque anni fa e devo dire che non mi sarei mai aspettato il tipo di esperienze che ho vissuto durante questo tempo." Faccio una pausa e rivolgo una rapida occhiata a Talia, vederla mi rasserena un poco.

"Non pensavo che avrei trovato delle fantastiche persone sia nei compagni che nei professori e soprattutto non credevo di trovare ambienti perfetti, laboratori adibiti e strumenti funzionanti. Non per screditare nessuno ma attualmente nelle scuole si tende a trascurare molti aspetti che renderebbero la vita studentesca al suo interno molto più confortevole." Un'altra pausa per riprendere fiato.

"Ed ora concludo rivolgendomi agli ancora studenti della Harper High School: lavorate sodo per mantenere questa scuola che ci tratta così bene."

Scendo dal piedistallo e faccio un inchino mentre tutto il "pubblico" mi applaude.

"Aspetti ancora un attimo signor Drake, la trattengo sul palco qualche minuto in più." Il preside raggiunge il piedistallo a grandi passi.

Mi volto verso di lui con sguardo interrogativo, non c'era scritto questo nel programma.

"Finché è qua ne approfitto subito per consegnarle il diploma per cui ha lavorato tanto sodo e che ha conquistato con il massimo dei voti."

Un altro scroscio di applausi proviene dal "pubblico" quando mi viene porto l'attestato, poi scendo dalla parte opposta in attesa della fine della cerimonia.

"E ora procediamo. Diplomata con il massimo dei voti, Talia Avarose." La voce del preside risuona forte nella sala amplificata dagli altoparlanti.

Dalla fila di studenti in attesa per il diploma si fa avanti la bellissima ragazza che ha riempito questi miei cinque anni passati in America. I suoi capelli per metà rossi e per metà azzurri escono da sotto il cappello; li tinse così dopo i diciotto anni perché si sentiva più identificata. Mi disse che rappresentano il fuoco della vita che arde dentro di lei e la calma che è riuscita ad acquisire.

Le consegnano il diploma e poi si volta per guardarmi. I suoi occhi, uno rosso ed uno azzurro, incontrano i miei. Non porta delle lenti come dice agli altri, sono cambiati quando è diventata una fata a tutti gli effetti.

Ed è riuscita a sorpassare un problema che la ha afflitta per anni: curarsi troppo dell'opinione altrui. A causa della sua grande timidezza e appunto di questa sua paura le interazioni che aveva con gli altri erano estremamente limitate e anche le sue azioni erano condizionate da ciò.

Infatti non si sarebbe mai tinta i capelli né avrebbe deciso di tenere gli occhi di quel colore se non fosse riuscita a vincere la paura.

È cambiata tanto, ovviamente in meglio, da quando stiamo assieme. E ne sono profondamente contento.

Anche lei lascia il palco, mi si avvicina e mi stampa un bacio sull'angolo della bocca; le avvolgo un braccio attorno alle spalle in modo da tenerla più vicino.

Tanti altri studenti ci passano accanto man mano che la cerimonia prosegue, loro però raggiungono le famiglie.

"Guarda, ora tocca a Jordan!" Esclama Talia puntando un dito verso l'altra parte del palco.

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