Capitolo 1

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Bip bip bip

Ecco il suono più temuto da ogni ragazzo. Il fastidiosissimo e cantilenante richiamo della sveglia risuonó per tutta la stanza invitando, per quanto la sveglia delle 6:10 possa rappresentare un invito, la giovane Allyson ad alzarsi e ad iniziare una nuova giornata. Lei, con gli occhi ancora chiusi, raggiunse il lavandino del bagno. Fissò per qualche istante la propria immagine riflessa nello specchio e, come tutte le mattine, il suo sguardo si soffermó sui segni che le ricoprivano il collo e il corpo, cicatrici che si era procurata durante i mille scontri che aveva avuti con i demoni. Sì, demoni, perché può succedere di scontrarsi con alcuni di loro quando tuo padre, che ora svolge un lavoro normale ma che quando era giovane era un cacciatore, ti passa il suo dono e tu, da adolescente quale sei, devi conciliare gli impegni scolastici, gli amici, le uscite, con la tua vita notturna, con la tua vita da cacciatrice. Questa è Allyson Creawy: una cacciatrice di demoni, ma non una qualunque. Lei, insieme a quello che nel mondo dei cacciatori viene chiamato "gemello", durante una delle sue prime missioni è stata marchiata da un demone e questo fatto non è normale neanche nel suo mondo. Ora il suo sangue non è più equamente distinto tra sangue umano, angelico e demoniaco. Tutti i cacciatori sono divisi in questi tre mondi, tranne lei e il suo gemello Jacob Duns che, a causa del marchio sul loro avambraccio, hanno nelle vene più sangue di demone.

Allyson, allora, aprì il getto di acqua fredda del lavandino e lo fece scorrere, per qualche istante, sulle sue dita lunghe e affusolate fino a salire sul suo avambraccio sinistro. Lì risaltava un sinuoso marchio nero, che poteva essere scambiato per un tatuaggio da coloro che non conoscevano il mondo dei demoni e che, come ogni mattina, le ricordava il suo gemello, il suo compagno di avventure. Lei e Jacob Duns non erano veramente gemelli, nel senso che la gente normale intende, ma venivano chiamati tali perché possedevano, tra gli altri doni dei cacciatori, la capacità di parlarsi e leggersi nel pensiero. Pochi potevano vantare questo talento, per questo i due ragazzi erano temuti da tutti i demoni, e rispettati dai loro compagni di squadra.
Come ogni mattina, Allyson, finí di prepararsi e scese in cucina per fare colazione; un pasto semplice, a cui dedicava giusto 10 minuti prima di correre a fare lo zaino per andare a scuola. Odiava essere in ritardo e sua mamma le aveva spesso ripetuto di preparare quella benedetta borsa la sera, ma Allyson non ne aveva voluto sapere; per lei lo zaino alla mattina era come un rito. Allora corse di nuovo in camera e prese i libri per la giornata, aggiungendogli anche un semplice ma affilato pugnale, in caso di necessità. In fondo lei era una giovane studentessa, magra e non troppo alta, con una folta chioma biondo cenere quasi sempre legata in una coda di cavallo e due grandi occhi verdi, non aveva nemici in quel mondo e cercava di non incontrare quelli della notte, quindi chi mai avrebbe dovuto frugarle nello zaino...

Riscese di corsa le due rampe di scale e, con un bacio volante, salutò la madre. Si infilò il giubbino e corse fuori dalla porta alla volta della fermata dell'autobus, ovviamente in ritardo.
Jacob Duns la aspettava, come tutte le mattine, all'angolo con cui terminava la via della giovane. Era immerso nel ripasso di una materia, di cui probabilmente avrebbe avuto un test quella stessa mattina. Allyson, come sempre, cercò di prenderlo alla sprovvista, di farlo spaventare; un compito abbastanza arduo, visto gli ottimi sensi d'allerta dell'amico. Erano anni che entrambi cercavano di prendere alla sprovvista i corrispettivi, all'angolo della via, il loro punto di incontro, ma nessuno dei due c'era mai riuscito. Anche se, ovviamente, Allyson aveva tentato molte più volte del suo amico, visto la sua inclinazione al ritardo, che non la faceva quasi mai arrivare prima di Jacob, che era fin troppo puntuale.

Quando il giovane cacciatore si accorse di Allyson sollevò gli occhi dal libro e lo ripose nello zaino, poco prima che la ragazza lo raggiungesse. Quando gli arrivò di fronte esclamò: "Fireyes".
Tutte le mattine Jacob le dava il buongiorno così, con il suo nome da cacciatrice.
Ognuno di loro ne possedeva uno e Allyson era sempre stata chiamata in questo modo, da Jacob; fin da quando si conoscevano, la ragazza era sempre stata Fireyes: la ragazza con gli occhi di fuoco.

Nota dell'autice

Ciao a tutti quelli che leggeranno questa storia. Spero vi possa piacere ed emozionare. Questa è la mia prima storia. Non  so come potrà venire, ma sono ottimista.
Prendo l'occasione e auguro a tutti un buon 2017😆
Baci
Elisa

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