Le gocce che battevano sulla bottiglia di plastica mi svegliarono , il solito temporale della primavera, il farmacista aveva ragione , pensai al farmacista e lentamente mi tornò il sorriso.
Chiara ancora dormiva e senza svegliarla mi alzai lentamente , "dove vai Elio ?" "dormi ancora Chiara è troppo presto " e lei "appunto se è presto, dove vai?" presi un bicchiere di latte al chiosco lo portai a Chiara e andai via a passo svelto.
Ero fatto così , quando mi balenava un idea partivo a razzo per svilupparla , la farmacia non era lontanissima , ma sotto quell'acqua la strada sembrava interminabile davvero, cercavo ogni lembo di cornicione per potermi riparare dalla pioggia .
Il negozio era chiuso quella mattina , trovai strana la cosa , mai il mio amico farmacista aveva tardato , ma quel giorno lui non c'era, era tutto molto strano sapendo che abitava due piani più in alto , citofonai più volte senza nessuna risposta.
Feci le scale tutte di un fiato , evitando la portinaia che non faceva entrare "noi" , arrivai davanti alla porta e mi attaccai al campanello, dopo cinque minuti di squilli sentivo dei lenti passi , tre mandate alla porta ed eccomi il dottore di fronte.
" Elio che ci fai qui ? "Posso entrare dottore?" , "certamente Elio , qui è come fosse casa tua"vidi che lo sguardo del dottore era diverso , come perso nel vuoto , confuso. "Dottore è tardissimo la farmacia è ancora chiusa , come mai? " Non cambiò la sua espressione , "sono andato a letto tardi ieri sera,non ho sentito la sveglia"
Non gli credevo , sapevo che qualcosa non quadrava , non me la raccontava giusta .
Arrossì come un bambino vedendolo in mutande , "andiamo dottore si vada a lavare , fuori dalla farmacia c'è ressa " "si ...si Elio ora mi lavo e mi vesto , intanto vai giù in negozio e metti su il caffè" , "tieni queste sono le chiavi"
Sparì dietro la porta del bagno , scorsi all'improvviso due bottiglie di wisky vuote sotto il divano avanzi di sigaro dentro il posacenere , ero curioso ma allo stesso tempo perplesso quella mattina .
Sulla tavola c'era caffè , latte e biscotti avevo apparecchiato con cura la tavola , misi anche una spremuta , sapevo che la beveva al bar ogni mattina, ero felice di averlo fatto per quell'uomo , ero felice di potermi sdebitare con lui almeno una volta.
Uscendo dal bagno indossava un accappatoio color corallo , il profumo del borotalco stava riempiendo la stanza , "Elio cos'è quella tazza?" domandò "la sua colazione dottore" risposi , rimasi stupido vedendolo cupo , pretese che facessimo colazione assieme quella mattina .
"Ma dottore giù ci sono le clienti affrettiamoci" gli dissi , "prima faremo colazione e poi lavoreremo" rispose.
Rimasi meravigliato del comportamento del sig farmacista , quella farmacia era sua da più di trenta anni , e mai l'aveva aperta tardi.
Il dottore era davvero strano pensai, un uomo che presentava la sua attività , sempre in ordine , puntuale , oggi non lo è più , e cosa fosse successo non riuscivo nemmeno ad immaginarlo , facemmo colazione in silenzio , finchè il dottore mi prese la mano sudicia e disse "Elio , amico mio " un brivido mi attraversava la schiena..... "Elio , stanotte non ho dormito , mi sono ubriacato " cercando di liberarmi "ma dottore come mai ?!! lei non è nemmeno il tipo !!"
Mi raccontò tutto in un fiato solo , s'era accorto che la sua vita l'aveva vissuta tra le fustelle e le scatole di medicinali , tra aghi e siringhe , tra petulanti donne e uomini repressi.
La sua farmacia era stata la sua vita per tutto quel tempo , e quella sera si accorse di quanto ne passò davvero.
" Domani metterò in vendita la farmacia " la gola mi si strinse d'improvviso , vedevo svanire le mie mattutine visite per il caffè , le medicine gratis , le parole di conforto, il calduccio delle gelide serate d'inverno , ma soprattutto mi terrorizzava il dispiacere di quell'uomo."No dottore non deve venderla , lei è molto giovane", "Appunto Elio , sono ancora giovane e non voglio invecchiare qui dentro come mio padre" Quella notizia mi mancava , non sapevo che il dottore la farmacia l'aveva avuta dal padre , ero convintissimo che l'avesse creata lui dal nulla.
Quell'uomo sempre dentro quelle mura a vidimare le ricette a confezionare tisane e farmaci , aveva imparato da un uomo del quale non me ne aveva mai parlato.
"dottore mi racconti di suo padre " gli dissi .
Quella mattina la farmacia restò chiusa , non era mai successo , lui voleva raccontarmi di suo padre era una storia interminabile e piena di belle cose , piena di generosità , il padre del dottore nascose anche degli ebrei nella cantina della farmacia , li accudì per un anno e li rifocillò quando ripartirono regalò loro delle catenine d'oro. "Questa sarà la vostra moneta , con questo sazierete i vostri figli" quegli uomini , finita la guerra tornarono alla farmacia , tornarono con le stesse catenine lucidate a nuovo , regalarono al padre del dottore una stella di David in oro massiccio , quella che il mio amico indossa da sempre.
Suo padre era davvero un eroe , ed il figlio ne ha fatto tesoro comportandosi come lui , il mio amico dottore non ha mai negato una medicina a nessuno , spesso la notte anche se non era di turno , rispondeva alle persone disperate , in cerca magari di un aspirina per i loro figli , lui era il "dottore " di chiunque.
Giù davanti alla farmacia , c'era una ressa mai vista , tanta gente che bisbigliava era inusuale , ma non erano lì per la farmacia erano in attesa del dottore.
Scesi velocemente le scale , lasciando il mio amico sulla sua poltrona , "smettete di star qui " dissi... "il dottore oggi non se la sente , oggi si è preso un giorno di vacanza"
Sentì un sospiro venire dal fondo della mischia , "meno male... meno male che non è successo nulla al dottore..."Una signora attempata , era lì perché sentite le voci della chiusura della farmacia accorse trepidante e preoccupata , ogni mattina la signora veniva a salutarlo con dei biscotti che lei stessa faceva , ma quella mattina per caso i biscotti le si bruciarono , lei sospettava qualcosa, non era mai successo in tanti anni che si bruciassero , lei se lo sentiva ed accorse.
Tranquillizzata la ressa , e visto il temporale che stava abbattendosi , velocemente si allontanavano , seduto sul muretto di fronte , guardavo la farmacia quel luogo a me familiare ora appariva scolorito.
I tuoni scandivano i miei respiri , il profumo della pioggia riempiva i miei polmoni , pioveva copiosamente ma rimasi lì a guardare , le gocce poco a poco cambiavano il colore delle saracinesche e del marciapiede , finalmente i larici ricevevano la tanto adorata acqua , e con il tempo si riempirono le pozzanghere.
Presi a camminare lentamente , mentre prima cercavo i cornicioni , ora non mi preoccupavo della pioggia , sapevo che non mi avrebbe fatto nulla quell'acqua .
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Sotto il cielo di milano
Non-FictionLa storia di un uomo che passa da una vita piena di lussi ad una molto più umile, vedendo la sua vita sgretolarsi, dalla famiglia, alla carriera, alla posizione sociale. Un' avventura diversa dalle altre, che porterà l'uomo a capire quanto siano do...