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Per poco non gridai dalla sorpresa , mi girai di scatto e vidi una ragazza dai capelli biondi.
"Oh...scusa Luke non volevo spaventarti"
Feci un sospiro di sollievo per un attimo pensai che fosse la voce che sogno ogni notte.
"Ciao Annabeth, che ci fai qui, è l'alba" chiesi un po' perplesso. Lei mi rispose sorridendo "Potrei farti la stessa domanda, comunque sono venuta qui per pensare, ogni volta che vengo qui è come se lei fosse accanto a me".
Capivo bene cosa voleva dire, io e Annabeth ci si conosce da tanto tempo. La trovai insieme a Thalia in un vicolo della Virginia, aveva più o meno 7 anni ma per poco non mi colpí con un martello. Rimanemmo  colpito da quella ragazzina dagli occhi grigi e decidemmo di portarla con noi...
"Hey Luke ci sei?" mi chiese Annabeth
"Ehh? Ah... si stavo solo pensando, però credo che adesso dovremmo tornare alle nostre capanne altrimenti Chirone o il Signor D. ci puniranno".
"Già...non vorrei pulire le stalle" disse ridendo. E insieme ci incamminammo verso le capanne.
Ritornando alla casa di Ermes mi chiesi perché era sempre così affollata, anche se era una domanda inutile, tutti  sapevano il perché. Ogni semidio che non aveva ricevuto un segno dal proprio genitore veniva accolto nella casa 11, ogni volta che ripensavo a quella stupida regola un moto di rabbia mi investiva, non era giusto, ho sempre pensato che Ermes fosse un padre terribile ma anche gli altri dei dell'Olimpo non erano da meno.

Il diario di Luke Castellan. Memorie di un traditore...Where stories live. Discover now