«Ok. Penso che farò così, sperando che mi perdoni.» le dico, alzandomi per andare in camera mia.

**

Oliver- Sono stato uno stronzo.

Fisso il cellulare per un tempo che sembra interminabile.

Domani avrà l'esame finale dell'unica materia in cui va male e io mi sono fatto prendere dal panico dicendogli tutto quello che non avrei dovuto dirgli.

Sono un idiota, dannazione!

Ma poi, mi viene in mente di fare una cosa e, passa molto poco prima che mi fiondi sulla sedia della scrivania per accendere il pc.

Oliver: Ci sei?

Un minuto, due minuti...

Se Damian è davvero Ian Solo, allora, sarà costretto a rispondermi per non farmi capire che è lui. Se non lo è, chiunque sia, mi risponderà lo stesso, credo.

Ian Solo sta scrivendo...

Ian Solo: Dimmi.

Freddo, freddo come colui che sta scrivendo.

Oliver: Ho bisogno di qualcuno con cui parlare. Possiamo?

Ian Solo: Non hai Andy per queste cose?

Sì, è vero. Ma non è con Andy che voglio parlare.

Oliver: Ho bisogno di un punto di vista...esterno.

Ian Solo: Attendo...

Sgranchisco le dita e mi preparo a scrivere solo che, cosa potrei dirgli?

Mettiamo caso che Ian Solo è davvero Damian. Cosa di cui sono praticamente certo. Quindi, in teoria, dovrei far di tutto pur di girare attorno al vero problema, no?

La cosa comica è che, anziché chiedermi per quale motivo Damian dovesse esserlo, mi creo il problema di mentire. Sono proprio cotto.

Oliver: Oggi ho litigato con un mio amico.

Ian Solo: Non pensavo avessi altri amici, all'infuori di Andy.

Cos'è, una frecciatina?

Scuoto la testa e riprendo a scrivere.

Oliver: No, c è anche Damian. E qui arriviamo al punto: sono stato uno stronzo, gli ho detto che non siamo amici. Però non lo penso. Il nostro rapporto è un po', come dire? Strano. Però lo considero un amico.

Ian Solo: E perché gli hai detto che non lo siete, allora?

Ecco, questo è il problema.

Oliver: Perché ho avuto paura.

E sono sincero.

Ian Solo: Paura di cosa?

Oliver: Ecco, su questo preferirei non rispondere. Il punto è che credo di averlo ferito e Damian è un tipo che non sembra prendersela mai per niente. Per questo ci sto male. Ho sbagliato, ma mi ha preso alla sprovvista.

Ian Solo: Non capisco di cosa tu possa avere paura. Ti ha preso alla sprovvista, in che senso?

Oliver: Mi ha chiesto di trasferirci nella stessa casa, quando saremo a Los Angeles per il college.

Ian Solo: E dove sta il problema?

Forse è il caso di mentire.

Oliver: Non ci avevo pensato, non credevo che il nostro rapporto fosse così...stretto. Lo frequento da poco e soltanto perché l'ho aiutato con le lezioni di matematica e, adesso, siamo sempre insieme.

Infinity (Incompleta)Where stories live. Discover now