capitolo 2

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<<e poi che avete fatto ?>> 
Sara si piegò sul tavolo e addentò un'altra fetta del suo pancake.
<<boh...abbiamo parlato... soprattutto lui.>> Dopo quello che mi aveva detto Cam ero rimasta un pò silenziosa.
La mia amica mi osservò in maniera attenta , e sapevo già cosa stava pensando.
<<forza sputa il rospo >> dissi sbuffando.
Sara si strinse nelle spalle e sospirò.
<<Ally... lo so che ce l'hai con tua madre, e fai bene ,ma non pensi di essere troppo dura ? In fondo lei non ti ha detto tutto solo per proteggerti...>>
Perché ero circondata da persone che mi ricordavano in continuazione che dovevo fare pace con mia madre? Non riuscivano a vederla dal mio punto di vista ? Non potevano cercare di capire come mi dovessi sentire io? Tradita? Umiliata ? Delusa?
A volte mi sentivo io stessa in colpa, perché pensavo alla mamma, e a come fosse stata difficile per lei affrontare l'arrivo di un figlio che non era dell'uomo che amava. Ma poi pensavo anche che tutto ciò che era successo era stato solo colpa sua , e di nuovo facevo dietro front e mi chiudevo a guscio.
Cambiammo discorso,non mi andava di discutere anche con la mia migliore amica, e fu a quel punto che cadde su un tasto dolente.
<<Allora... con Cam...>> mi fece l'occhiolino e io arrossii all'istante.
<< cosa?>> feci finta di non capire.
<<avete già proceduto alla fase successiva?>>
Iniziai a fare no con la testa e la voce mi divenne fastidiosamente acuta.
<<Noo! ASSOLUTAMENTE!>>
Sara parve delusa , ma alzò le spalle e si fece d'un tratto seria.
<<ma invece...avete pensato a come farete? Con i vostri genitori ?>>
Oddio no,ecco un'altra cosa a cui cercavo di non pensare.
Era passato un mese, e nonostante non parlassi ancora con mia madre , sapevo che prima o poi avrei dovuto dirle, avremmo dovuto dirle, io e Cam , della nostra relazione.
Continuava a fare incubi, la cosa mi terrorizzava , e inoltre c'era Molly...
La sorella di Cam, ragazza che odiava me e mia madre. Era molto affezionata alla mamma , e da quando era morta non aveva ancora accettato che il padre si potesse vedere con altre donne. 
E ora che si erano  trasferiti da noi Cam e Matt, esattamente da un mese , la situazione era davvero gelida.
Il loro trasferimento era solo momentaneo,in realtà non sapevo cosa sarebbe accaduto , se avessi dovuto cambiare casa ,ma era tra i pensieri meno importanti al momento.
Il che era tutto dire...
<<non so prorpio... è tutto così ...>>
<<difficile?>> concluse la mia amica.
Le feci un sorriso tirato, e lei si alzò per stringermi in un abbraccio.
Mi faceva bene parlarne con lei , e le ero grata per tutto il supporto che mi stava dando in quel periodo.
Dopo qualche ora ci salutammo, e io mi incamminai verso casa. Ero quasi arrivata quando il cellulare iniziò a vibrare , e un sorriso fece capolino sul mio volto nel leggere il nome di Cam sul display luminoso.
-pronto?
-eihlà tutto ok?  Come sono andati gli spettegolezzi?
Alzai gli occhi al cielo e risi.  Era convinto che tutte le volte che uscivo con Sara non facevamo altro che sparlare della gente. Certo... questa cosa era quasi totalmente vera,ma non per questo dovevo dargliela vinta...
-non abbiamo spettegolato Cam.
-ah si? Nemmeno di me?
-mh...forse di te si.
-e cosa avete detto?
-ma nulla...solo che te la tiri e che ti puzza l'alito.
Affermai io scherzando.
A quel punto mi ritrovai delle mani che da dietro mi coprirono gli occhi, e mi prese un colpo. Di istinto tirai una gomitata alle costole del ragazzo dietro di me, e quando la voce di un Cam dolorante mi arrivò alle orecchie mi sentii incredibilmente scema.
<<ODDIO SCUSA CAM TI HO FATTO MALE?>>
Cam era piegato in due , si teneva le mani sul punto dolorante , e faceva di no con la testa per tranquillizzarmi.
<<no no...>> gracchiò <<tranquilla va...tutto bene...>>
Mi accovacciai  accanto a lui e senza volerlo iniziai a ridere.
Non sapevo perché , ma quella situazione era così strana che non potevo trattenermi.
<<scusa io->> cercavo di dire tra una risata e l'altra <<-io...non volevo>>
Cam mi fulminò con lo sguardo <<si vede quanto ti senti un colpa>> disse mentre si massaggiava il ventre.
Non era colpa mia, era sempre stato un mio bizzarro difetto.  La gente che soffre mi fa ridere.
<<scusami davvero>> dissi cercando di calmarmi e intanto sembrava che Cam si fosse ripreso.
Si sedette così ,in mezzo alla strada , e io feci lo stesso. Erano le sei di pomeriggio,  e il cielo si stava già facendo scuro. Non passava un filo di vento, cosa strana dato che era quasi dicembre, e i luoghi intorno erano deserti.
C'eravamo solo noi due , sotto un cielo ricoperto da timide stelle che pigramente iniziavano a brillare , un'atmosfera perfetta.
Cam mi prese il volto tra le mani, e il mio cuore iniziò a galoppare all'impazzata. L'effetto che mi faceva quando mi toccava era un qualcosa di incredibile , quasi come sotto l'effetto di un incantesimo.
<<come mai stavi dietro di me?>> chiesi cercando di distogliere gli occhi da quelle bellissime labbra piene.
<<stavo venendo a prenderti. >> disse sorridendo.
Sorrisi a mia volta per il gesto affettuoso,  e mi sentii ancora più in colpa per  averlo accolto così male.
<<grazie. Comunque non c'era bisogno.>> dissi stringendo le braccia intorno al suo collo.
<<lo so ma...avevo bisogno di stare un pò da solo con te. A casa ... la situazione è troppo complicata. >>
Dal cuore una brutta sensazione mi strinse il petto e la gola.
In tutto quel tempo non avevo ancora pensato a come si sentisse Cam. In effetti anche lui aveva dovuto affrontare cambiamenti molto difficili. Vedere sua sorella arrabbiata con suo padre , e lo stesso in colpa per tutto  quello che stava succedendo.
E in parte ne ero colpevole...
<<Cam... tu lo sai che voglio ancora bene alla mamma... ma non ce la faccio adesso a fare finta che non sia successo nulla...>> dissi stringendo il labbro inferiore.
Cam mi guardò negli occhi, con quello sguardo che mi leggeva dentro e mi faceva cadere ogni scudo.
<<tranquilla Ally. Va tutto bene. Non è solo per quello... >>
Mi diede un bacio sulla guancia all'improvviso , strappandomi un sorriso.
<<e cosa?>> chiesi
Cam strinse la mascella, simbolo che era davvero preoccupato.
<<io e te...noi... >> disse con voce seria.
<<lo so ... anche io sono preoccupata...>> dissi abbassando gli occhi.
Sapevo che prima o poi ne avremmo dovuto parlare , ma avevo paura. E se si fosse tirato indietro perché era troppo difficile ? E se si fosse accorto che in fondo non ne valeva la pena ? E se mi avesse lasciato con il cuore spezzato?
Erano troppi interrogativi ai quali non volevo rispondere.
Senza dire nulla mi sollevò il mento con un dito , e le nostre labbra si legarono come se non fossero mai state separate.
Una sensazione di sicurezza e gioia mi scaldò il cuore , e le mie braccia si fecero più strette intorno al collo di Cam.
Quando ci staccammo mi mancava il fiato, e il respiro di Cam mi danzava sulle labbra.
<<Ally qualunque cosa accada,  noi ce la faremo. Te lo prometto.>>
Chiusi gli occhi e rimasi a respirare la sua stessa aria.
Aveva ragione ,non dovevo avere paura. Qualunque cosa fosse successa , nulla mi avrebbe potuto separare da lui.
Perché io lo amavo.
E lui amava me.

Il Mio Baby-sitter 2: un amore non fraternoWhere stories live. Discover now