Faded 0.4

115 10 4
                                    

Che ore erano? Difficile saperlo. Dei rumori di stoviglie provenivano da qualche parte in casa. Era molto più buia, illuminata dai lampadari, belli, eleganti. Il gusto raffinato di sua madre si rispecchiava in tutta la casa. Mi avvolsi nelle coperte, cercando di non congelare la mia pelle. Dopo qualche ricognizione al centro della stanza, notai i miei vestiti sulla scrivania. Sulla sommità un bigliettino.

Se vuoi puoi fare una doccia, non sono riuscito a svegliarti, dormivi così bene. Mi trovi in cucina.
S-

'Dolce' pensai mentre mi stringevo ancora di più tra le sue coperte, che erano intrise del suo profumo. Il mio cellulare prese a suonare. Riconoscevo la mia suoneria.

'So lost, I'm faded.'

Sentivo la voce della cantante e la melodia. Non era una di quelle canzoni che ascoltavo. Era fuori dal mio repertorio musicale ma, l'avevo ascoltata la prima volta, qualche tempo fa, da Salvatore. Il suo cellulare suonava quando si dichiarò. Era più che altro un simbolo.
Avvolta nelle mie coperte, mi affacciai verso la cucina, dove Salvatore osservava in silenzio il mio cellulare che vibrava. Si accorse di me dopo qualche secondo.

-Ciao.- disse mentre tornava a svuotare la lavastoviglie.

-Hey...scusa per il cellulare.- mi strinsi ancora di più tra le coperte. Probabilmente avevo i capelli un disastro, il trucco colato. Facevo schifo. I suoi occhi tornarono su di me. Sorrise teneramente.

-Il bagno è pronto, se vuoi.- mi invitò ancora, continuando a sorridere.

-Grazie.- mi sentivo un po a disagio. Dopo aver fatto sesso, gli avevo detto che lo amavo. Se fosse stato vero non mi sembrerebbe così brutto e strano. Raccattai il mio cellulare e come una botta e via feci dietro front.

-Ginevra.- mi richiamò e scattai sul posto.

-Non ti amo. Anche se ti ho detto il contrario e forse l'hai fatto anche tu ma, come biasimarti. Quello che è successo...beh è stato magico, amo il sesso che c'è stato tra di noi qualche ora fa, è stato come se ognuno di noi sapesse cosa piaceva all'altro, senza vergogna...poi lasciatelo dire, hai un corpo perfetto e...se non sparisci dalla mia vista ti salto addosso.- ammise sicuro di se, lanciandomi uno sguardo languido. Mi fiondai in bagno, rossa come un pomodoro. Strofinai la mia pelle con una spugna poi lavai energicamente miei capelli.
Uscita dalla doccia, un asciugamano un po piccolo venne avvolto sulle mie nudità, ed un altro, il più grande sui miei capelli. Sentì bussare e poco dopo spuntò Salvatore.

-Non riesco a stare senza di te...nemmeno due minuti.- un bacio si depositò sulle mie labbra, semidichiuse per via delle sue parole romantiche. Era uno scambio di lingue lento, passionale, diverso da quello frenetico di qualche ora fa. Andata in camera, avevo già coperto gran parte del mio corpo quando entrò. Mi diede un bacio tra i capelli piazzandosi davanti al computer.
Infilai gli anfibi ed il rumore e apparve risvergliarsi.

-Odio questo momento ma, dimmi quando devo accompagnarti a casa.- disse triste. Il mio sguardo pieno di tenerezza incontrò i suoi occhi castano scuri. Gli depositai un bacio sulla guancia accarezzandola poco dopo.

-Ti prego tesoro, riportami a casa.- gli sussurrai dolcemente.

-Va bene piccola.- disse sconsolato.

-Dovrebbe essere tornato papà, dovresti passare a salutarlo.- fece una faccia furbetta afferrando le mie cose.

-Vieni è in garage.- suo padre era chino sulla mia auto.

-Buonasera Claudio.- lo salutai sotto quasi minaccia si Salvatore.

-Oh buonasera cara.- mi sorrise mentre stava per svitare la ruota destra della mia auto.

-Ci vorrà un po, l'asse si è piegato. Ho preso tutti i pezzi di ricambio.-

-Io vorrei dirle che...-

-No, ti prego. Voglio farlo, il mio risarcimento è vedere mio figlio felice.- disse serio mentre osservava la macchina.

-La ringrazio.- mormorai abbassando lo sguardo.

-Papà la riporto a casa.- esordì Salvatore aprendo la macchina.

-Va bene, ciao Ginevra, e non tornare tardi.-

-Arrivederci.-

-Spero presto.- mi disse mentre continuava a lavorare alla mia auto.

Entrai in macchina e Salvatore in totale silenzio mi riporta a casa.

-Devo dirti una cosa.- il suo tono spiacevolmente serio mi mise in guardia.

-Dimmi.- lo sollecitai per non rimanere sulle spine.

-Parto, vado in America, torno tra un mese.- mi disse tutto d'un fiato.

Angolino dell'autrice
Il prossimo sarà l'ultimo.

Poi l'epilogo happy ending 😏
Capitolo un po corto ma hey, non è successo nulla ma hey
Colpo di scena
Ciao biscottini per il supporto ed i commenti, ricordatevi la questione della pubblicità, vi invito a leggere il capitolo che segue per le info sulla pubblicità.
I commenti mi spronano a fare sempre meglio, grazie, siete la mia unica, al momento, fonte di soddisfazione per il mio operato.

La vostra melovemates di quartiere

•Faded•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora