Love me like the flood // 19

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Victoria nascose subito la mano e abbassò gli occhi. Si doveva ancora abituare a quei commenti.

"Beh come ti ho detto le cose non vanno troppo bene. Io e....." si bloccò, non poté pronunciare nemmeno il nome. "...mio marito siamo separati."

"Separati?"

"Sto aspettando le carte per il divorzio."

"Accidenti, roba seria. Mi dispiace. Pensavo fosse rimediabile."

"No. Non lo è." disse, irrigidendosi.

"Ok, non voglio entrare nel merito. Però davvero pensaci per Natale. Non puoi stare da sola..ad affogare i tuoi dispiaceri nell'alcol."

Victoria scoppiò a ridere. "Non affogherò i miei dispiaceri nell'alcol! Non preoccuparti! Ho i miei figli...loro sono la cosa più bella che possa avere, il mio regalo di Natale sono loro. Non sono sola."

Javier ci pensò. "A volte i figli non bastano." disse, guardandola negli occhi.

A quell'ultimo commento Victoria non rispose. Si limitò a guardarsi intorno e poi a guardare l'ora.

"Oh! Sono già passate due ore non ci credo! Chiacchierando il tempo vola!" fece alzandosi e prendendo la borsa vicino a sé.

Javier si alzò. "Devi andare?"

"Sì. Devo passare a prendere i bambini a scuola.."

"Oh vuoi che ti accompagno?"

"No. L'asilo è qui, a pochi passi.."

"Ma dai ti accompagno! Fa freddo fuori, dicono che pioverà a breve...ho la macchina qui davanti, insisto!"

Victoria lo guardò, sospirando. "Sei troppo gentile Javier"

"Oh no, figurati tanto non ho nulla da fare. E poi sono curiosa di vedere i tuoi bambini di cui parli così tanto..."

Victoria sorrise, infondo Javier era solo un amico gentile - nulla di più.

Questa frase dentro di sé risuonò come una convinzione e per un momento si ricordò delle parole di Ines durante la loro ultima conversazione. Si ripromise di chiamarla, doveva chiarire con lei, doveva parlarle di ciò che stava accadendo, aveva bisogno di lei.

Uscirono dal bar, presero la macchina sportiva di Javier, una Porche nera scintillante. Ben diversa dalle Audi di Sergio.

"Che bella macchinina..." commentò ironica Victoria guardandola.

Javier alzò le porte in stile Lamborghini facendola sedere vicino a lui.

"Hai visto? Adoro le Porche.."

Victoria ci pensò. Sergio odiava le Porche, diceva che sembravano macchine per bambini da quanto basse fossero. Scosse il capo - perché la sua mente la riportava sempre a Sergio?!

"Sono belle, effettivamente..." disse guardandosi intorno una volta accomodata.

"E non hai visto come corrono..." fece mettendo in moto.

Arrivarono in un baleno, a mezzogiorno esatto, di fronte all'asilo dei bambini.

Javier si avvicinò a Victoria camminando con lei fino al cancello principale le altre mamme che la conoscevano iniziarono a guardarla perplesse. Subito si diffuse la voce, chi era quell'uomo?

Victoria cominciò a sentirsi osservata, più di quando da qualche parte tutti riconoscevano suo marito e li guardavano estasiati.

Si schiarì la voce guardandosi intorno finché non udì la campanella, le porte si spalancarono e i bambini uscirono correndo dalle proprie mamme.

Love me like the flood (III parte) || RamosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora