capitolo 26°

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Mi avvicinai e guardai bene, c'era Alberico steso a terra con tutto il sangue sulla spalla, urlava dal dolore, scoppiai a piangere e lo strinsi a me; presi il telefono chiamando l'ambulanza, Dissi dove eravamo, intanto c'era Alberico che piangeva nel mio petto.. io piangevo con lui, avevo paura di perderlo

"Alberico, stanno arrivando.. resisti ti prego"

Dissi tutto piangendo e lui mi guardò con le lacrime che gli scendevano per poi chiudere gli occhi.

[...]

Era la mattina dopo, mi erano cominciati i sensi di colpa, mi stavo odiando, volevo solo morire.. Alberico per fortuna era vivo, e lo stavano operando..
Ero appena uscita dalla centrale di polizia, che ero andata a fare la denuncia per Leonardo, i poliziotti mi fossero che non ero la prima a farla, aveva rischiato anche di finire in galera ieri omicidio ma non sono riusciti mai a prenderlo..
Certo che avevo paura a camminare, avevo paura che lui stesse dietro di me, che mi rapisse..
Arrivai in ospedale, e visto che Alberico era ancora sotto i ferri, me approfittai a chiamare i miei amici e la mia famiglia..
Dopo ben 2 ore di chiacchierata con tutti, riattaccai, alzandomi per andare alle macchinette a prendermi il caffè..
Mi fermò un medico.

"Signorina Rossi, abbiamo notizie per lei a riguardo del paziente De Giglio"

Disse

"Mi dica pure dottore."

Dissi guardandolo, avevo l'adrenalina  che mi saliva..

Il Lato Oscuro{Leonardo Decarli}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora