☆CAPITOLO 2 ★

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Tratto dal capitolo precedente
Questa melodia non la sentii più per settimane fino ad oggi.....

ALEX POV'S
È una tranquilla giornata di sabato e come ho già detto risentii quella melodia,ancora più forte dell'ultima volta ma con tratti tristi,non sentii solo quella ma anche la voce di una ragazza che mi sussurrava in continuazione questa parola:" la porta,la porta, la porta".
In quel momento stavo facendo colazione con mia madre e quelle due galline di sorelle che mi ritrovo,mi scoppiava la testa e mi dimenavo come un polpo appena catturato. Chiesi a mia madre di chi fosse quel quadro ma lei non capì e mi rispose con un tono arrabbiato "tranamente" che non sapeva di che cosa stessi parlando. Continuando a contorcermi mia madre mi chiese sconcertata"Alex, Alex che cosa ti prende?" io mi sbrigai a rispondere dicendo"non ho niente mamma,aiuto,non capisco, perché?" e corsi via come se fossi impossessato. Appena varcai la soglia della mia camera mi inginocchiai davanti a quel quadro e lo contemplai finché non vidi le rose della cornice sbocciare,il pomello della porta del quadro cominciò a ruotare finché non si aprì leggermente, ad un certo punto la porta diventò reale ed io potei aprirla.
Al di là c'era una selva oscura dove si affacciava un laghetto, ero spaventato, non sapevo se entrare o chiudere la porta e farla finita per sempre, mi feci forza come non mai ed entrai. La porta si chiuse improvvisamente alle mie spalle, mi misi a camminare finché non mi accorsi che non ero solo,c'era qualcuno o qualcosa che mi osservava dagl'alberi ma io feci finta di  niente.
Mi accostai ad un albero,appena sentii quel qualcosa toccare  terra gli saltai addosso urlando"ti ho preso". Vidi con mio grande stupore che era una ragazza della mia stessa età, capelli blu scuro,occhi viola,un fisico bestiale e orecchie a punta.Mi incantai a guardare quei due occhi stupendi ma nello stesso tempo rimasi sconvolto dal fatto che fosse una specie di elfo. Ma prima di esclamare qualsiasi cosa mi lanciò via come se fossi un giocattolo, lei saltò su un albero e si appese a testa in giù dicendomi"tu sei Alex?" io le risposi dicendo"come fai a conoscermi?"" lo sapevo già,il mio sangue sa cosa dirmi" io non capii che volesse dire, infatti le chiesi"cosa stai dicendo?mi sa  che sei proprio matta!" la ragazza mi rispose fiera dicendomi"a e sarebbe questo il ringraziamento?io sto qui a proteggerti e tu mi giudichi senza neanche conoscermi?ma va al diavolo."lei sale sull'albero ma io dissi"ferma non andare via, torna indietro eemmh...ragazza"lei si girò e mi disse "ah io sono Dalila e vengo dalla tribù degli"alberi che sussurrano e sono una Pura" e questo posto sacro si chiama 'la porta delle anime',questo luogo può essere sia pericoloso sia stupendo,per fortuna adesso è dalla nostra parte , ma mi chiedo come tu abbia fatto ad entrare qui  l'ultimo che è entrato aveva una chiave e solo quella puó far entrare e può far uscire. .....Ci dobbiamo sbrigare ti devo portare alla tribù".
"Cosa? Io devo tornare a casa c'è mia madre che mi aspetta!""ti dirò io quando tornerai e ora sta zitto", mi prese per mano e mi portò via. Stare zitto mi risultò semplice perché pensavo a quanto era bella.Lei di punto in bianco accelerò il passo urlandomi"svelto siamo in pericolo", mentre correvamo fece un salto e prese un coltello che si trovava legato sotto la maglietta(o come la vogliamo chiamare), lo lanciò nel vuoto e si sentì un urlo e vidi un mostro fatto di ossa e aveva le membra putrefatte che dopo essere stato colpito si decompose in tante piccole foglie,le uniche cose rimaste furono gli occhi.
Mi staccai da Dalila e andai a scrutare quei occhi ormai diventati neri. Da quel momento mi paralizzai,vidi milioni di anime che scuotevano le catene che le tenevano prigioniere,si sentivano urla disperate e ad un certo punto sentii Dalila darmi uno schiaffo,mi prese per le spalle e mi scosse"no guardare mai gli occhi dei goia,ti danno allucinazioni che consumano la tua anima fino al punto di ucciderti!""cosa sono i goia?"
"sono seguaci""di chi?""se mi lasci finire forse te lo dico""ah si scusa""allora come stavo dicendo, sono seguaci della tribù dei 'defunti macchiati di sangue' oppure come li chiamiamo noi 'i senza anima'."io rimasi a pensare a cosa potrebbero essere,lei intuendo il mio disagio,incominciò a raccontarmi una leggenda"allora c'è una leggenda narra che quando la luce delle due lune allineate andrà ad illuminare la fossa dei defunti macchiati di sangue e traditori,dalla porta delle anime uscirà un'armata dei senz'anima  intenta ad ucciderci tutti per poi dominare su questa terra di pace ,io sono una Pura nel senso che molti senza anima si accoppiano con noi e poi ci rapiscono e i figli si mescolano tra noi per cercare la chiave e far entrare l'armata,i goia servono infatti per ucciderci per poi reclutarci per questo esercito. Adesso andiamo." Io annuii e la seguii.Mi portò davanti a un grande albero,sentii qualcuno parlarmi dicendo"io sono l'albero che sussurra", io intuii da dove venisse il nome della tribù. Dalila afferrò una liana e mi trascinò fino alla cima dell'albero,entrammo in un foro grande come una casa dove c'era il capo tribù.
Appena si girò riconobbi il viso che non vedevo da anni ed esclamai ad alta voce
"PAPÀ?".......

Spazio autrici
Vi piace? Speriamo di si. Continuate a leggere ci saranno sorprese su sorprese....

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