Dieci minuti dopo siamo sul suo letto, mezzi nudi ad eccitarci a vicenda. Probabilmente mio zio Peter si starà chiedendo perché io non sia più tornata nel salotto, ma questo poco importa. Ho sotto di me il ragazzo più bello del mondo eccitato e fremente e niente, proprio niente, mi farà distogliere la mia attenzione.

Niente tranne il rumore della maniglia che viene girata e il cigolare della porta.

Mio zio entra con gli occhi sbarrati mentre io mi copro il reggiseno ed il mio fratellastro si infila la maglietta. Lo sguardo dell'uomo vicino alla porta è indescrivibile, non mi meraviglierei se scappasse o svenisse; in entrambi i casi io sarei fregata.
«Merda.» sento sussurrare il ragazzo accanto a me in preda al panico; cosa succederà adesso? L'ansia è divenuta palpabile in questa strana situazione ed io vorrei scomparire per sempre, magari scavandomi una fossa con i miei stessi piedi.

«E batti questo cazzo di cinque! Finalmente la mia nipote santarellina inizia a capire quanto magnifico sia il sesso!» si avvicina a me ed io arrossisco violentemente alzando la mano e poggiandola sulla sua molto più grande.
«Tu,» indica Harry con un sguardo che non saprei definire (sorpreso o geloso), «fila fuori, devo parlare con H.» gli mostra la porta aperta e lo caccia via.

«Cos'è questa merda, Holland?» adesso il suo sguardo non è per niente felice, come se tutta la contentezza di qualche secondo fa fosse svanita in qualche secondo, come se avessi fatto qualcosa di così grave da essere paragonato ad un Dissennatore.
«Cosa?» chiedo con un cipiglio notevole in volto; non sono abituata ad alcuni sbalzi d'umore a parte quelli miei o di Harry.
«Sono felice che finalmente tu abbia trovato qualcuno con cui stare, ma non il tuo fratellastro.» dice con un tono che non saprei se definire duro o compassionevole - o magari entrambi, data la sua espressione.
«Già.» risposi solamente, come a voler specificare il fatto che neanche io, nonostante sia passato tutto questo tempo, quasi un anno, ho capito perché sto facendo tutto questo, sapendo che non è possibile.

«Già, Holland? Già?! H, tu sei fuori di testa! Tuo padre cosa penserebbe di te, mh? La figlia che si scopa il fratellastro? Holland, svegliati. Sai che ti voglio un bene dell'anima e che ti considero come una figlia, ma non può andare avanti. Ragione: se tua madre o suo padre lo scoprisse? Cosa succederebbe?» non sta urlando, ma preferirei se lo facesse: nella sua voce c'è un qualcosa di molto preoccupante; come se avessi fatto qualcosa di non deludente, ma di sorprendente - nel senso negativo del termine.

Lo guardo senza dire nessuna parole, anche perché non so cosa uscirebbe dalla mia bocca se solo provassi a formulare una frase; così sto zitta e rifletto sulle sue parole. Non mi colpiscono, né le trovo sensate o tali da essere prese in considerazione.

«Piccola mia, stai sbagliando tutto.» mi rinfaccia con uno sguardo patetico. Consideravo mio zio una delle poche persone a cui volevo in questo pianeta?, bene, ho parlato troppo esageratamente presto.
«Hai ragione.» pronuncio le parole con un certo disgusto, ma ringrazio le mie doti da attrice poiché lui non se ne accorge.

Esco dalla stanza e mi dirigo in salotto prendendo un pacco di patatine in mano per poi iniziarle a mangiare sul divano davanti a qualche serie tv su Sky. Le parole di mio zio Peter (adesso non mi va neanche più chiamarlo solamente con il suo bel nome) echeggiano nel mia maledettissima testa, ma senza arrivare a nessun punto preciso. Non c'è una soluzione in realtà, perché non c'è un problema.

Continuo a mangiare e cerco di distrarmi anche quando mio zio viene a sedersi accanto a me. Harry ritorna nel salotto con i capelli bagnati e da ciò capisco che si è fatto una doccia, probabilmente per addolcire i bollenti spiriti o per finire il lavoro da me iniziato. È una situazione veramente molto stramba quella in cui vivo, ma non mi lamento in quanto accanto io abbia una persona meravigliosa come il mio ragazzo.

Sex Lessons • H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora