«Non è possibile.» mormoro.

La sento ridacchiare.

«Allora, parlami di questo Matt.»

«Beh, non ero proprio sicuro che fosse un appuntamento.» inizio, e non posso fare a meno di fissarmi le dita. «E' nuovo a scuola, l'ho conosciuto questa settimana e mi ha chiesto di fargli vedere qualche posto carino in città. Poi, quando mi sono presentato con Damian, ho capito che era davvero un appuntamento.» faccio spallucce.

«E ti piace questo Matt?»

La guardo. Non posso credere che le sto parlando in questi termini.

«Sì, mi piace.» confermo.

«Ma non quanto Damian.» conclude.

«No, non quanto Damian.»

**


Ogni volta che chiudevo gli occhi, mi si presentavano davanti svariate immagini che andavano dal sorriso di Matt agli occhi d'acciaio di Damian. Credo di non aver mai passato una notte più travagliata di questa, nemmeno quando i miei litigavano ogni sera.

Ad un certo punto, credo di avere addirittura sognato qualcosa che avesse a che fare con mio padre che, come giudice del tribunale, emetteva sentenza su chi dovesse essere il mio fidanzato.

Volete sapere come andava a finire?

Beh, vi dico solo che Damian si beccava un ergastolo e Matt finiva ai lavori forzati mentre io, venivo abbracciato da mia madre, in preda alle lacrime.

Credo che la situazione mi stia sfuggendo di mano.

Il suono del mio cellulare attira la mia attenzione, mentre finisco di allacciarmi le scarpe per andare a scuola.

Lo prendo e mi basta leggere l'anteprima per capire che si tratta di Ian Solo.

"Come va?"

Non so se rispondere. Non lo sento da quasi due giorni e, sinceramente, inizio a pensare che sia meglio tirarmi fuori da questa strana relazione, già ho abbastanza casini nella mia vita.

"Potrebbe andare meglio. A te come va?"

Attendo una risposta e, nel frattempo, prendo le mie cose per affrontare la giornata.

Il cellulare suona ancora.

"Cosa c è che non va?" Ovviamente non ha risposto alla mia domanda.

"Troppe cose." rispondo secco.

Sento il cellulare suonare ancora una volta ma decido di ignorarlo.


**


«Si può sapere che fine hai fatto ieri sera? Credo di averti mandato almeno dieci messaggi!»

Guardo Andy e i suoi capelli sconclusionati e mi rendo conto di averlo lasciato in sospeso. Quando, ieri sera, mi sono accorto dei suoi messaggi, ero nel bel mezzo della conversazione con mia madre sulla mia sessualità.

«Ho detto a mia madre che sono gay. O almeno, l'ho confermato.» gli dico, osservandone la reazione.

«Oh merda! E come è andata?» domanda curioso, alzandosi addirittura i capelli dalla fronte.

Accendo il motore dell'auto e mi incammino verso la scuola.

«L'ha capito da sola. Ovviamente mi sostiene e, anche se ho sempre evitato di parlarne perché avevo paura di una sua reazione, in fondo, sapevo che mi avrebbe accettato.»

Infinity (Incompleta)Where stories live. Discover now