chapter 01 ;

121 12 4
                                    




  I've built this hate machine of broken dreams...  


Sasha si trovava da ormai una buona mezz'ora nel camerino delle Divas della compagnia. Nonostante tutti gli sforzi per eliminare quel dannatissimo titolo che la donna tanto odiava, esso continuava ad essere lì - in bella vista. Ogni volta che entrava in quella stanza aveva solo voglia di urlare e di strappare via la targhetta di metallo posta fuori. Per quanto lei desiderasse cancellare quel periodo della WWE era, purtroppo, praticamente impossibile; le persone si erano talmente tanto abituate a quel nomignolo che ormai continuava a vagare per la federazione come un fantasma instancabile. Sasha sospirò. La stanchezza cominciava a farsi sentire: era tornata quella stessa mattina dal viaggio di lavoro in Cile, e come aveva messo piede nella sua stanza nel solito hotel che occupava con tutti gli altri, aveva dovuto raggiungere la federazione per prepararsi per il match di quella notte. Si trattava di un semplice scontro con Charlotte - peccato che quella sera aveva perso. La Regina non aveva fatto altro che concentrarsi sulla sua schiena ancora dolorante della Banks, e tra ginocchiate assestate in punti studiati e suplex inevitabili, il dolore aveva raggiunto uno stadio al quale Sasha non aveva dovuto far altro che arrendersi. Ma il titolo era ancora suo - e la cosa non sarebbe cambiata per molto, molto tempo. Concentrata nei suoi più oscuri pensieri, la giovane non si accorse dell'arrivo della Flair stessa; alzò lo sguardo solo quando quella si diresse nella sua postazione, con i capelli ancora spettinati e una smorfia di superiorità nel volto graffiato. Un sopracciglio scattò in alto. « Posso aiutarti? » fu Sasha la prima ad aprir bocca; il trucco era rovinosamente colato, si poteva chiaramente intravedere delle strisce di colore nero sotto gli occhi lucidi e stanchi. Del rossetto non vi era ormai più traccia. Ma nonostante ciò lo sguardo della Banks era fiero e sicuro di sé. Lo stesso si poteva dire del volto della Flair, erano come due anime affini ma con obbiettivi diversi. « Ti ho battuto una volta, posso farlo di nuovo a Hell in a Cell, Boss. Fossi in te non me ne resterei così tranquilla a fare nulla - perché quel titolo tornerà ad essere di nuovo mio » asserì la bionda, con la fronte corrugata e un ghigno sulle labbra. Sasha scoppiò a ridere e, con la sua solita studiata calma, afferrò la sua borsa. « Sai cosa adoro vedere nei miei avversari? La speranza. Questa stupida convinzione vi contraddistingue tutte, dalla prima all'ultima. Ne riparleremo quando ti spezzerò io la schiena, Flair » esalò la Banks, lasciando la donna - fumante dalla rabbia - sola in quel camerino freddo e asettico.

Se Sasha Banks era distrutta, Seth Rollins aveva fin troppe energie nel corpo. Quella sera aveva solo voglia di entrare nel ring e dare una lezione a Kevin Owens e il suo cagnolino Jericho. Aveva accuratamente evitato tutte le intervistatrici presenti nella federazione - ed era meglio così, o non sarebbe riuscito a far scemare via quella rabbia che gli scoppiettava nelle ossa e nei muscoli, pronta ad uscire e a prendere il controllo. Desiderava vendetta più di ogni altra cosa al mondo, e l'aveva desiderata così tanto in quei mesi bui: mai si sarebbe aspettato di essere tradito dall'Authority stessa - la sua famiglia. Era stato un duro colpo per lui sopportare tutto quello che aveva osservato dal suo schermo della sua televisione; durante quei giorni non aveva fatto altro che concentrarsi sulla sua riabilitazione per tornare sul campo - e ciò comprendeva molto, molto sport e, soprattutto, Crossfit. Ne aveva approfittato per tornare nel Moline, nella sua palestra, per non tenersi totalmente isolato dal mondo. Aveva mantenuto dei meri contatti solo con Cesaro e Sami Zayn, e ciò gli era bastato. Quell'isolamento che si era imposto lo aveva aiutato a ragionare con più freddezza e calma sulle sue prossime mosse, e aveva scritto un piano ben dettagliato nella sua mente: smantellare l'Authority, a partire dall'anello più debole. L'Architetto della WWE sarebbe tornato, e più calcolatore di prima. I suoi pensieri vennero spazzati via dalla vista di una chioma color ciliegia che Seth ben conosceva. « Sasha Banks, la campionessa femminile di Raw... » esalò Seth, avvicinandosi alla donna - che sembrava piuttosto infuriata. Almeno più del solito. « Ma che piacere » l'ironia era ben distinguibile nella sua voce. La giovane gli lanciò una rapida occhiata ma non rispose, continuando a camminare verso l'ascensore - accompagnata dalla sua valigia nera. Il corridoio era gremito di tecnici e truccatrici. « Perché mi stai seguendo, Rollins? Non dovresti, non so, fare fisioterapia o qualcosa di simile? » asserì lei, andando a colpire il nervo scoperto dell'uomo, il quale sguardo si spense. Lo aveva fatto apposta? Naturalmente. Seth Rollins era una seccatura, e Sasha Banks non aveva tempo da perdere con le cose, o le persone, irrilevanti. « Un giorno dovrai spiegarmi perché mi odi così tanto, Mercedes. Bel match, comunque » rispose lui a sua volta, giocando lo stesso gioco che la donna aveva iniziato pochi secondi prima - e si sa, l'Uomo della WWE adorava prendere parte a quel genere di giochi. Sasha si limitò a sfoggiare un ghigno sprezzante, ma non aggiunse nulla. I due entrarono nell'ascensore. « Un giorno mi spiegherai il perché di tutto questo astio » ripetè lui, incrociando le braccia sul petto allenato. Sasha continuò ad ignorarlo, restando immobile dinanzi la porta dell'ascensore. Perché è così lento? si domandò più e più volte la donna, mordicchiandosi con insistenza il labbro inferiore - ancora macchiato con alcune tracce di rossetto. Se solo lei avesse potuto spiegargli. Se solo lei avesse potuto spingerlo via, accusarlo di averle rovinato la vita in quella notte tanto lontana. Se solo avesse potuto. Un rumore, oltre a destarla dai suoi pensieri, la fece trasalire: le porte dell'ascensore si erano aperte.

« Non è finita qui, Banks. »

« Non è nemmeno iniziata. Buona serata, Rollins. » 

-

Un grazie particolare a chiunque leggerà questo capitolo ma, soprattutto, a Monica che mi ha aiutata con le correzioni. Fatemi sapere cosa ne pensate e, soprattutto, siate clementi!, è la prima volta che mi cimento nello scrivere una fan fiction. Consigli e critiche super apprezzate!

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 11, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Reforget.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora