"Quando morrò voglio le tue mani sui miei occhi: voglio che la luce delle tue mani amate passino una volta ancora su di me la loro freschezza, sentire la soavità che cambiò il mio destino.
Voglio che tu viva mentr'io, addormentato, t'attendo.
Voglio che le tue orecchie continuino a udire il vento, che fiuti l'aroma del mare che amammo uniti.
Voglio che ciò che amo continui a esser vivo... e te amai e cantai sopra tutte le cose.
Per questo continua a fiorire, perché la mia ombra passeggi per la tua chioma, perché così conoscano la ragione del mio canto."
(Pablo Neruda, "Cento sonetti d'amore")
"È bello, amore, sentirti vicino a me nella notte,
invisibile nel tuo sonno, seriamente notturna,
mentr'io districo le mie preoccupazioni
come fossero reti confuse.
Assente, il tuo cuore naviga pei sogni
ma il tuo corpo così abbandonato respira
cercandomi senza vedermi, completando il mio sonno.
Eretta, sarai un'altra che vivrà domani
ma delle frontiere perdute nella notte,
di quest'essere e non essere in cui ci troviamo
qualcosa resta che ci avvicina nella luce della vita."
(Pablo Neruda, "Cento sonetti d'amore")
"Mentono quelli che dissero ch'io persi la luna.
Mi persi di notte senza luce sotto le tue palpebre: e quando la chiarità mi avvolse nacqui di nuovo, padrone della mia stessa tenebra."
(Pablo Neruda, "Cento sonetti d'amore")
"E quanto a me, non dimenticare che se mi sveglio e piango
è perché in sogno son solo un bimbo sperduto
che cerca tra le imposte della notte le tue mani."
(Pablo Neruda, "Cento sonetti d'amore")
"T'amai senza che io lo sapessi, e cercai la tua memoria.
Nelle case vuote entrai con la lanterna a rubare il tuo ritratto.
Ma io sapevo già com'eri.
D'improvviso, mentre venivi con me ti toccai e si fermò la mia vita."
(Pablo Neruda, "Cento sonetti d'amore")
"T'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sè, nascosta, la luce di quei fiori.
Grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, né quando né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei.
Così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno."
(Pablo Neruda, "Cento sonetti d'amore")
"Sono capace di passare a guado il dolore, stagni interi di dolore.
Ci sono abituata.
Ma se appena la gioia mi spinge e mi sfiora
le gambe non reggono
e barcollo, ubriaca."
(Emily Dickinson, "Silenzi")
