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Aprii gli occhi, osservando quelli celesti di Eric, osservarmi mentre era in ginocchio davanti a me che continuava ad accarezzarmi.

-A cosa pensi?- mi chiese fermando le carezze.

-Pensavo a quanto tu sia così diverso nei miei sogni- dissi rannicchiandomi di più.

-Perché? Così non ti piaccio?- chiese, riferendosi al suo carattere.

-No. Hai un carattere e un atteggiamento di merda, se posso permettermi- dissi guardandolo abbassare lo sguardo e sorridere.

-E come sono nei tuoi sogni?- disse alzando di scatto la testa.

-Dolce, gentile, premuroso- quasi sorrisi al ricordo di lui con quegli aspetti.

-Potrei esserlo- disse appoggiando la testa sul letto, vicino alle mie mani unite. Alzai un sopracciglio e la testa.

-Magari se una certa persona fosse mia...- ipotizzò.

-Ecco che ci risiamo- dissi alzandomi dal letto, facendo alzare anche lui e iniziando a camminare per la stanza.

-Qual è il problema?- chiese prendendomi per il polso e fermandomi.

-Il problema sei tu...o forse sono proprio io- dissi poi scuotendo la testa.

-Voi umani siete strani-

-E voi vampiri lo siete di più- dissi di rimando. Velocemente mi ritrovo contro il muro, a pochi centimetri dal volto di Eric.

-Ti ho già detto che hai un odore inebriante?- mi disse mentre mise il volto tra il mio collo e la spalla, sentendolo annusare la mia pelle.

-Tante volte, anche troppe- perché sussurro?

-Voglio baciarti e credimi di solito non avviso- m'informò posizionandosi con il volto difronte al mio.

-Ah, dovrei vederla come una cosa positiva il fatto che tu me lo abbia detto?- chiesi quasi divertita.

-Parli troppo- sentenziò per poi azzittirmi baciandomi.

Sgranai gli occhi per la sorpresa. Le sue mani erano nei miei capelli, stringendoli possessivamente, mentre continuava a spingere il suo corpo contro il mio e mi stava letteralmente schiacciando.

Appena riuscii ad abituarmi ai suoi baci frenetici e feroci, riuscii a prendere fiato.
Appoggiò la sua fronte alla mia e aprii gli occhi per guardarlo: non potevo capire se aveva l'affanno come me, visto che i vampiri non respirano, ma aveva lo sguardo famelico e mi stavo preoccupando perché vidi spuntare le sue zanne.

Sgranai gli occhi e posai le mie mani sul suo petto, cercando di spingerlo via.
Si accorse delle zanne e si allontanò da me, dandomi le spalle.

-Domani sistemo il buco in cucina e il tavolo- disse per poi sparire.

-Ma vedi sto stronzo!-

-Che ha fatto stavolta?- mi voltai guardando Anna sorridermi.

-Mi bacia e poi scappa via- dissi buttandomi sul letto, sbuffando.

-Be, è già tanto se ti ha baciato invece di morderti- disse affiancandosi sul letto.

-Ha già assaggiato il mio sangue, Anna- dissi chiudendo gli occhi.

-Farai meglio a riposarti.- disse divertita Anna per poi sparire anche lei.

Riuscii a prendere sonno così: buttata sul letto. Mi ritrovai a terra la mattina seguente, decidendo di fare una doccia veloce e andare a fare jogging.

Stranamente il buco al muro e il tavolo della cucina erano riapparsi e sistemati magicamente al mio ritorno dalla corsetta. Appena entrai in cucina, trovai un lupo in casa.

Inizialmente mi ringhiò contro, con quei suoi occhi gialli tendenti all'arancione. Misi le mani avanti avvicinandomi lentamente a lui/lei.

-Non ho intenzione di farti del male, sono un'umana- smise di ringhiare e si fece avvicinare, facendomi toccare il suo pelo morbido e scuro. L'esemplare di lupo divenne agitato e subito corse via.

-Che fai?- ecco che arriva il guastafeste.

-Ma ciao Jenni, come hai dormito? Oh, ciao Eric, ho dormito bene grazie della domanda- dissi a braccia conserte, ipotizzando una conversazione normale tra me e lui.

Eric alzò un sopracciglio, inserendo le mani nelle tasche del pantalone.
Mi avvicinai a lui, guardandolo attentamente.

-Hai qualcosa da dirmi?- gli chiesi, alzando un sopracciglio.

-No- disse scuotendo la testa.

-Allora puoi anche andare- dissi alzando i tacchi verso camera mia. Con la sua super velocità me lo ritrovai davanti le scale a bloccarmi.

-Voglio che tu stia più attenta: ieri sera abbiamo avuto uno scontro con i licantropi, alcuni sono ancora vivi. Potrebbero attaccare gli umani- spiegò osservandomi con sguardo duro.

-Non preoccuparti, so difendermi- dissi sorridendogli, spostandolo e salendo le scale.

-Ah e voglio questa casa- dissi fermandomi a metà della scala, voltandomi a guardarlo.

-E cosa puoi offrirmi in cambio?- chiese sorridendomi maliziosamente.

-Il mio sangue- okay vi può sembrare una stupidata ma pensateci: senza il mio consenso, lui non può entrare a casa mia. Sparì per poi riapparire con il contratto della casa, porgendomelo.

-Non sei più il benvenuto in casa- come una forza invisibile, venne spinto fuori da casa mia, restando davanti alla porta di casa, chiusa davanti a sé. 1 a 0 per me, Eric. Gli sorrisi scendendo le scale, con aria fiera di me. Lo vidi dal vetro della porta di casa che sorrise e abbassò lo sguardo.

-Sai che non resterai sempre in casa, vero?- cazzo, non avevo pensato che devo andare a lavoro. 1 pari, palla al centro, Eric. Sbuffai, poggiando il foglio altrove.

-Ti invito ad entrare- dissi svogliata. Entrò velocemente fiondandosi davanti a me. Inclinò il mio collo con la sua mano fredda, pronto ad azzannarmi con le sue zanne in bella vista.

-E ora ti ciberai, come se non l'avessi già fatto- dissi guardandolo fredda.

-Credi sia così meschino?-

-Di più- dissi cercando di liberarmi da quella presa, invano. Rimise via le zanne, allontanando il suo viso e la sua mano dal mio collo.

-Ho già mangiato, quindi per oggi ti risparmio- così sparì come al solito.

Andai a lavoro, senza trovare Eric in giro, né a lavoro né a casa.
Però appena ritornai a casa, trovai il lupo di stamattina, ferito e sanguinante sullo zerbino di casa.

-Cazzo!- mi fiondai subito su di lui, portandolo in casa, poggiandolo sul divano del salotto.

Lo lasciai andando a prendere coperte e bende con medicinali per medicarlo ma appena ritornai in salone, al posto del lupo ci trovai un ragazzo, nudo e ferito sul mio divano.
Subito buttai la coperta su di lui, chiudendo gli occhi, imbarazzata.

-Puoi aprirli, ora- m'informo con una punta di divertimento nella voce.

-Sono James- disse presentandosi, appena mi sedetti sul tavolino difronte a lui, pronta a medicarlo.

-Jenni- risposti sorridendo: era un ragazzo sul biondo rame, con un accenno di barba e occhi verdi. Appena iniziai a medicarlo, sentii la porta aprirsi rumorosamente.

-Jenni!- sentii urlare, vedendo ringhiare Eric difronte a noi, sentendo poi anche James ringhiare contro di lui.

-Ei! State calmi entrambi!- dissi alzandomi e mettendomi tra di loro. Eric mi guardava rabbioso, mentre James era ferito e stanco.

-Jenni, devi andartene, è pericoloso qui!-

-Eric, ogni posto con te è pericoloso!- sbottai esausta.

Un nome un problemaWhere stories live. Discover now