Capitolo •2•

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La giornata di ieri mi ha letteralmente sconvolta. Quel David non mi convince. Sto iniziando ad avere dei ripensamenti sul aver accettato la sua amicizia.
Non mi sembra una buona compagnia.
Da quando mio padre non c'è più le mie decisioni sono state continuamente sbagliate.
Mia madre è schiva nei miei confronti.
Non parliamo mai di nulla e questo mi ferisce. Mi manca la mamma di quando papà era ancora insieme a noi. Era una mamma felice. Sempre sorridente. E adesso vedo solo buio e malinconia negli occhi di quella donna.
A scuola oggi è andato tutto nella norma. Ho incontrato Logan al bar e abbiamo fatto colazione insieme.
David mi è passato di fianco parecchie volte durante le lezioni ma non mi ha degnata nemmeno di uno sguardo. Non capisco. Non che me ne importi qualcosa, ma quando qualcuno ti offre la sua amicizia sarebbe educazione salutare e magari scambiare due parole.
È davvero un ragazzo strano.
Appena arrivata a casa ho trovato un biglietto sul tavolo.
"Ho da fare delle commissioni e stasera ho una cena di lavoro, nel frigo c'è dell'insalata di riso, torno tardi" - Mamma
Non era una novità che non fosse a casa. Sono praticamente cresciuta da sola. Tutto quello che ho imparato l'ho imparato perché volevo crescere come persona.
Mia madre della mia vita non sa praticamente nulla.
Non le ho mai parlato dei miei problemi personali. Non le ho mai parlato della cotta per qualche ragazzo.
Parlavo solo con papà. Papà per me era come la migliore amica che non ho mai avuto. Sapeva ogni cosa. Ogni mio turbamento. Ogni piccola sciocchezza. Parlavamo di tutto e in ogni momento riusciva a farmi ridere.
Quando si è ammalato mi sono sentita sprofondare. Non avevo più il mio guerriero. La mia armatura contro ogni male.
Quando se n'è andato per me è stato come perdere una parte di me stessa.
Perché lui era parte di me.
In casa c'era un vuoto che nessuno avrebbe mai potuto colmare.
Ed è per questo che ho sempre "vissuto da sola" dopo quello che è successo.
Perché lui non c'era.
E se non avevo lui non avevo nessuno.

Non avevo voglia di rimanere a casa da sola tutta la sera.
Presi una felpa e uscii per andare a fare un giro.
Le strade erano buie e non c'era anima viva. Era rilassante camminare accompagnata solo dal rumore del vento. Iniziai a riflettere sul mio futuro. Mentre fantasticavo sentii una voce alle mie spalle. Una ragazza bassa, con i capelli biondi stava correndo verso di me.
"Scusami se ti disturbo, ti volevo chiedere se per caso hai visto un cagnolino aggirarsi da queste parti, mi è scappato e sono più di due ore che lo cerco, sono davvero disperata" : mi disse la ragazza con il volto coperto di lacrime
"No, mi dispiace non l'ho visto, ma se vuoi posso aiutarti a cercarlo" : le dissi
"Mi faresti un grande favore": rispose
Per un'ora intera cercammo il cagnolino per il quartiere finché non lo trovammo non molto lontano con una zampa ferita.
Lo portammo dal veterinario più vicino che ci disse che non era nulla di grave.
Qualche giorno e la zampa sarebbe tornata come prima.
"Grazie, grazie di cuore" : mi disse lei
"Era il minimo che potessi fare" : le risposi
"Non mi sono presentata, il mio nome è Alexa"
"Piacere, Cristal"
Con un sorriso mi disse: "Hey, ti lascio il mio numero, se qualche volta non sai che cosa fare perché non mi chiami e ci vediamo?"
"Mi sembra un ottimo idea" : le risposi
Mi salutò con un abbraccio e dopo avermi ringraziata per la milionesima volta si diresse verso casa.
Io feci lo stesso e appena toccai il letto mi addormentai.

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