Capitolo 7 - Samuel, tu sei davvero incorreggibile!

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Orgoglio! Mai un sentimento fu più distruttivo. L'orgoglio, era sempre lui che decideva come sarebbe andata la vita di Samuel. E non sopportava di essere ferito. E Samuel, orgoglioso com'era, non poteva certo sopportare di dipendere dalla stessa famiglia di cui faceva parte Rune. Non la odiava, ma non la sopportava proprio. Per lui si trattava solo di una pazza isterica dal volto strano. E non si interessava nemmeno a nessuna delle cose a cui ogni donna, secondo lui, si sarebbe dovuta interessare. 

Ma Samuel si ritrovava spesso, o sempre, a ringraziare il proprio orgoglio per avergli impedito di compiere delle scelte che lo avrebbero senza dubbio portato alla rovina. Infatti non lo aveva minimamente ascoltato quando aveva accettato il lavoro. Quali erano state le conseguenze? A quanto pareva la sua reputazione era distrutta, si ritrovava a girovagare per la foresta senza alcun apparente motivo e lo scienziato lo comandava a bacchetta per quasi ventiquattr'ore al giorno, senza mai concedergli un attimo di tregua.

E poi era arrivata Leonie. E per un attimo aveva addirittura pensato che la bella sorella di Runegilde potesse provare qualcosa per lui. Era tentato di prendersi a schiaffi da solo. Certo, a lui non sarebbe dispiaciuto sposare lei. Era bella, nobile, non aveva una voce irritante, aveva sicuramente un carattere migliore di Rune e, forse, non lo odiava. Ma magari lo fissava in quel modo per un altro motivo... Si tirò uno schiaffo per scacciare quel pensiero dalla mente. Non poteva essere lontanamente possibile che la giovane provasse un qualsiasi sentimento per lui. Semplicemente era solo da troppo tempo, e proprio per questo gli bastava poco per farsi certe fantasie... 

- Samuel! Sei una vergogna! Sparisci! - sentì gridare. Di nuovo quella voce stridula. Ma non vide nessuno. Nemmeno un sé stesso del passato. La foresta era deserta. 

Ma quella voce non era nella sua testa, l'aveva davvero sentita! A meno che non fosse impazzito, certo. D'altronde, dopo tutto quel tempo passato con lo scienziato, era possibile che stesse diventando pazzo anche lui. 

- Vattene via! - ancora quella voce stridula. Ma chi era? La conosceva, ne era sicuro, ma non ricordava a chi potesse appartenere. 

- Samuel, aspettami! - urlò, questa volta, Leonie. Samuel si voltò di scatto e si fermò, vedendo la giovane corrergli incontro.

- Cosa c'è? Credevo che dovessi parlare con lo scienziato - disse freddamente quando lei lo raggiunge. Leonie lo fissò con disappunto, probabilmente, pensò Samuel, ferita dalle sue parole. Ferita? E perché mai? L'uomo si sarebbe davvero preso a schiaffi per aver pensato di aver ferito la giovane, anche perché il fatto fosse stata ferita avrebbe significato che teneva a lui, e questo era impossibile. Nessuno, ormai, teneva più a lui da tempo. Tutti gli stavano alla larga. Da tempo! Sembravano passati secoli, invece si trattava solo di qualche mese!

- Sì... Beh, in realtà... - balbettò Leonie, sotto lo sguardo sorpreso di Samuel, che ancora non riusciva a capire nulla di quella conversazione. Aveva notato solo che Leonie sembrava delusa, triste. 

- In realtà non sono qui solo perché mi hanno mandata Aleideen e Rune...- disse, ma faticava a continuare.

The Revenge  (La Lista Contest)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora