CAPITOLO 33

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Prima le due, poi le tre, ed infine le quattro. Le ore volano e il sonno si mischia ai miei continui e stancanti pensieri. Le parole formulano frasi e le frasi sembrano essere urlate da una voce nella mia mente, mi pulsa la testa, sudo.

《Mamma, aiutami》 sussurro nel buio della notte. Il tempo scorre veloce ed io non riesco a chiudere occhio, sono così vulnerabile. Tutto tace, tutto intorno a me ha il suono della pace ma al mio interno è un  tormento. La luce della luna entra nella stanza prepotentemente  imponendo la sua ombra e per qualche minuto mi sento a mio agio fissandola, così calorosa e luminosa in mezzo a tutto questa oscurità. Io odio la notte, mi fa riflettere e soffrire, ma in fondo io e lei siamo simili, buie e sole, riflessive e noiose.

Continuo a pensare a Jonathan e al vuoto che mi ha creato ieri vedendolo andare via. Insomma, stavamo diventando amici ma ho rovinato tutto.

Sandy dorme ed io ho quasi paura di muovermi per non svegliarla, ho sempre avuto paura di disturbare gli altri e così adesso mi ritrovo sola e confusa. Di nuovo. Trascorro le ore della notte a girarmi su me stessa invasa da stupidi pensieri.

Quando arriva il giorno sono contenta di alzarmi e di porre fine a questa lunga serata mai conclusasi ma non sono pronta ad affrontare un'altra difficile giornata.

《Buongiorno》biascica Sandy aprendo gli occhi.

《Ciao Sandy》 cerco di sembrare riposata e di nasconderle i miei occhi arrossati.

Dopo mezz'ora usciamo già dalla stanza, oggi proprio non vorrei andare a lezione. Non ho nemmeno studiato e ho già preso tre insufficienze, per colpa di tutte queste distrazioni. Spero solo di non incontrare Mike mentre sono con la mia compagna.

Mi stringo nel cappotto, il freddo sta arrivando, fra un mese e mezzo sarà Natale purtroppo, non so come lo vivrò, sicuramente triste e sola in questo campus che sarà abbandonato.

Quando arriviamo alla veranda non vedo Jonathan al lavoro come al solito e chiedo informazioni all'altro barista.

《Oggi non si è presentato》 risponde lui semplicemente ed io mi sento in colpa per questo.

《E perché ti interessi del fratello di Mike?》 mi domanda maliziosa Sandy all'orecchio.

《Non mi sto interessando.》

Lei sembra rimanere delusa e alza le spalle.

《Buongiorno》ci saluta Emily seduta al tavolo a qualche metro da noi.

Ci sediamo con lei e parliamo delle solite cose ma non ci presto attenzione, sono troppo ansiosa.

Dopo la colazione mi alzo prima degli altri e vado a cercare il mio "ragazzo" per dirgli quello che ho deciso stanotte. Voglio dirglielo nel migliore dei modi e devo farlo subito perché nessuno ci deve scoprire, oltre a suo fratello.

Lo cerco all'entrata dell'edificio scolastico e nella zona del dormitorio ma non lo trovo, cavolo è sempre dappertutto e quando ho bisogno di lui non c'è. E se oggi non venisse a scuola? Dubito però che resti in stanza con Jonathan dal momento che sono arrabbiati l'uno con l'altro.

Il vento freddo arriva come una scheggia sulla mia pelle che ormai sento bruciare dal freddo e rassegnandomi torno da Sandy alla veranda per poi entrare a scuola. Quando arrivo davanti al bar mi fermo di colpo. Oh cazzo, ci mancava. Scorgo Sandy di schiena che gesticola e discute con...Mike. Non posso vedere la sua espressione e quindi non riesco a capire se il mio ragazzo le ha confessato tutto. Rimango indietro e nascosta fino a che lei non se ne va e Mike mi vede. Lo guardo preoccupata ma lui sembra aver capito e per tutta risposta sorride.

《Hey》 mi saluta avvicinandosi.

《Ciao》gli sorrido. L'aria trasporta il suo profumo verso di me ed io mi ci perdo per un istante. È sempre bello ed i suoi occhi sono sempre così accesi e positivi. Non possiamo stare assieme, siamo troppo diversi, io sono soltanto la sua ombra e lui è troppo felice per frequentare una come me.

《Hai detto qualcosa a Sandy?》gli chiedo.

《No, non preoccuparti.》

《Scusami Mike se non voglio che si sappia in giro ma sono così riservata e poi stiamo assieme da solo un giorno》abbasso lo sguardo cercando di essere credibile.

《Shh》sussurra lui accarezzandomi la guancia.

《Sei molto bella.》

Io rido e lo spingo scherzosamente. Ma che sto facendo? Sembriamo una vera coppietta, ma io non voglio questo quindi devo assolutamente mollarlo entro oggi.

《Entriamo a scuola?》

《Sì purtroppo》 sbuffo.

Le prime due ore le trascorro a prendere appunti e ad ascoltare la bella lezione di astronomia, adoro questa materia e tutto quello che la riguarda.

È così coinvolgente studiare le stelle, osservare come sono fatte o cercare di concepire le enormi distanze che ci separano dal sole. È ancora più incredibile capire il concetto di infinito, è così difficile riuscire ad immaginarsi qualcosa che non finisce mai, come fa qualcosa a non avere una fine? Non si può neanche immaginare  l' "infinito" proprio perché noi umani non possiamo concepire il concetto di uno spazio così grande da non essere contenuto in nessun luogo ma che allo stesso tempo contiene così immensamente tanto. E poi è assolutamente impossibile riuscire a capire che cos'è lo spazio, e anche prima del Big Bang che cosa c'era? Niente, solo buio. Ma quel buio dov'era? In che luogo o in che cosa era contenuto? Come fa ad esistere qualcosa se in realtà non è assolutamente niente e come fa ad essere definito se è così incomprensibile? La Terra è una minuscola particella della nostra galassia che a sua volta è una minuscola particella in mezzo ad altre miliardi di miliardi di galassie che hanno distanze gigantesche tra di loro.

E se in ogni parte dello spazio ci fosse un tempo cronologico diverso? Oppure come facciamo a chiederci che cosa sono i buchi neri? Enormi voragini che risucchiano al loro interno pianeti e stelle, ma poi questi dove vanno? Troppi affascinanti e misteriosi interrogativi ai quali noi di certo non possiamo rispondere.

Quindi che cos'è l'universo? È indefinito ed infinito, è uno spazio che però non è collocato in nessun luogo ed in nessun tempo e che non può essere decifrato o misurato, è tutto semplicemente così enorme, è illuminato da stelle e scie di colore, abitato da noi, così piccoli ed ignoranti da non poterlo di certo comprendere.
Ma la cosa più bella che ci accomuna è che anche l'uomo può provare emozioni grandissime e senza fine, cioè sensazioni così forti da non poter essere misurate e quindi da essere o almeno sembrare infinite. Inoltre l'uomo è vulnerabile e in continuo cambiamento, esattamente come il cosmo, e soprattutto, la parte meravigliosa, è che l'essere umano può provare un'emozione così intensa ed immensa da sentirsi capace di qualsiasi cosa, da sentirsi "infinito".

Ciao♥
Mi siete mancati haha
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, aggiornerò il prima possibile.
Buona settimana; )

BURN (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora