Capitolo 21

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Sono sempre io, Ian.

Quando tornai a casa vidi Julia che cucinava e muoveva il suo sedere al ritmo della canzone che fuoriusciva dallo stereo. Era bellissimo vederla serena e felice nella nostra casa con quel suo pancione. Tra pochi mesi nascerà nostro figlio, il frutto del nostro amore, e nel bene e nel male la nostra vita cambierà.

"Amore mio" dissi andandogli incontro, mentre lei si girò e mio mostrò uno dei suoi sorrisi, quelli che ti fa scoppiare di felicità.

"Papà sei tornato a casa" disse gettandomi le braccia al collo e baciandomi.

"Ti sono mancata futura mamma?" dissi stringendola a me.

"Tantissimo amore mio, non ... oh cavolo la pasta!!" disse sfuggendo dalla mia presa e andando verso i fornelli, mentre io scoppiavo a ridere.

"Che cosa ridi idiota?" disse mettendo il broncio.

"Sei stupenda anche quando ti arrabbia."

"Ian aiutami invece di guardare tua moglie, se no giuro che chiedo il divorzio ora!" disse con uno sguardo di fuoco.

"Tu cosa?" dissi avvicinandomi minacciosamente.

"Dai amore aiutami" disse guardandomi con i suoi occhi dolci.

"Julia non devi ripetere una cosa del genere neanche per scherzo" dissi con un tono brusco.

"Ian ma veramente credi che ti avrei lasciato?" disse appoggiandomi le mani sul petto.

"Non devi dirlo, no- ...."

"Ho capito Ian, vado in camera, non ho neanche più la voglia di mangiare, idiota." disse spostandomi da me e si avviò verso la stanza.

"Julia tu non capisci" dissi urlando un po'.

"Cosa non capisco Ian, sei tu che non capisci. Sei il padre di mio figlio, nostro figlio. Sono sposata con te e ti amo così tanto da volere altri figli da te, come posso ficcarti in quella testa che ti amo più di qualsiasi cosa."

"Rassicurami Julia, rassicurami. Ogni volta che mi passa per la testa che te ne andrai mi viene un dolore qui" dissi indicando il petto e abbassando lo sguardo mentre Julia si avvicinava a me e mi fissò negli occhi.

"Ian io appartengo a te come tu appartieni a me. Siamo destinati a stare insieme per sempre e non devi pensare neanche minimamente che ti lascerei andare via." mi portò verso il divano dove mi fece sedere e si mise a cavalcioni su di me.

"Toccami la pancia" disse sorridendo e così decisi di toccarle la pancia e lei mise la sua mano sulla mia e mi guardò negli occhi.

"Siamo io, te e questo piccolino, per ora. Ian abbiamo una vita davanti, non puoi pensare che ti lasci per qualsiasi cosa, ti amo troppo per lasciarti andare." disse appoggiando la mia testa sulla spalla e sussurrandomi: " Scusami idiota" e sentii il suo sorriso sul mio collo.

"Vogliamo mangiare " dissi accarezzandole la testa.

"Ma anche no, sto bene così" disse baciandomi il labbro inferiore.

"Amore domani mattina dovremmo andare a un evento, quindi non ci saremo in ufficio."

"Odio gli eventi, significa che mi devo vestire bene, con i tacchi, trucco e -"

"Ma mica devi conquistare qualcuno." dissi stringendola a me.

"No, ma devo essere sempre alla tua altezza."

"Tu sarai sempre alla mia altezza."

Il giorno dopo ci preparammo e andammo a questo evento, che dovevamo partecipare come coppia, ma era anche una scusa per preparare la mia sorpresa. Arrivati all'evento Jol voleva parlare di alcuni affari, così Julia andò al bar per prendere un bicchiere d'acqua.

"Ian mi hanno detto che sta acquistando una nuova azienda."

"Si, con l'aiuto di alcune persone stiamo vedendo come muoverci."

"Si, complimenti" disse stringendomi la mano e poi mi incamminai verso Julia, che stava parlando con il barista.

"Il fortunato ?"

"Mio marito sta parlando con un collega."

"E la lascia da sola?"

"Credi starà qui ascoltando o osservando la conversazione."

"Marito ossessivo ?"

"No, semplicemente innamorato, ora con permesso vado." Disse mentre si girava e cercava il mio sguardo, così decisi di andarle vicino.

"Amore" dissi stringendola a me.

"Ciao tesoro" disse stringendomi la mano.

Dopo l'evento andammo a casa, dove la mia sorpresa era pronta.

"Amore potresti andare nella nostra camera."

Lei salì e io decisi di seguirla da lontano per vedere la sua reazione. Era emozionata, avevo messo una culla piccola culla nella nostra camera per i primi mesi e poi avevo creato una stanza per il nostro piccolo. Nei suoi occhi vedevo l'emozione e la felicità, e in quel momento capii l'amore nei miei confronti. Mentre stavo pensando si avvicino e mi disse: "Grazie amore" e poi mi baciò.




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