Capitolo 1 - Il bagnino

36 1 0
                                    


<<Perché ero ritornata in quel posto?>>Continuavo a farmi questa domanda, tra le lacrime, e non avevo risposta. Nonriuscivo a giustificare neanche a me stessa il mio ritorno al mare. Ero statain vacanze a Francavilla al Mare, in Abruzzo, a luglio, per due settimane. E incosì poco tempo, mi ero innamorata del bagnino che lavorava presso il lido delmio albergo. Mi era bastato un semplice sguardo e avevo perso la testa. Un veroe proprio colpo di fulmine. Le mie due amiche del cuore mi prendevano in giro enon la smettevano di ridere in spiaggia, ma a me ad ogni movimento di Andrea,aveva scritto il nome sulla canotta rossa, prendeva un colpo. E se per caso sivoltava dalla nostra parte, arrossivo come una ragazzina e sprofondavo nellasdraio senza spiaccicare una sola parola. Dopo un paio di giorni, Andrea avevanotato qualcosa e si era avvicinato incuriosito. Aveva lanciato una battuta sulperché non facevamo il bagno nelle sue ore di servizio, così avrebbe potutosalvarci. Le mie amiche avevano riso, io ero affondata nel telo da sole perl'emozione, però avevamo iniziato a parlare. Due sere dopo, ero tra le suebraccia a ballare in piazza. Forse la luna chiara e sorniona che ci guardava,forse il mare che luccicava sotto la terrazza belvedere, forse l'odore deglioleandri che diffondeva nell'aria un sentore di mandorla dolce o forse dovevaandare così, ma per i giorni successivi non ci siamo più lasciati. Andrea eracosì appassionato, mi mangiava con gli occhi e dalla torretta non faceva altroche guardare me. Io mi sentivobellissima e unica. Il mio ex-ragazzo non mi aveva mai fatto sentire così.Avevo trascorso con lui cinque anni ed eravamo cresciuti insieme, ma aventicinque anni avevamo deciso di lasciarci. Avevamo capito che l'amore era finitoe senza patemi d'animo ognuno se n'era andato per la propria strada. Dopo qualche mese, era arrivata la vacanzacon le mie amiche e la storia inaspettata con Andrea. Nei dieci giornitrascorsi insieme, lui mi ha dedicato ogni minuto, ogni attenzione, ognisguardo e mi aveva promesso che, appena avrebbe potuto, ci saremmo rivisti e avremmotrovato il modo di continuare ad amarci, anche se ci dividevano quattrocentochilometri, Bologna in fondo non era così poi lontana. La sera prima chepartissi abbiamo fatto l'amore ed è stato un momento dolce e appassionato, mala tristezza che mi aveva colto appena salita sul treno ha cancellato tutta lagioia che sentivo. I primi giorni gli avevo telefonato quasi ogni ora e a ognichiamata lo sentivo più lontano, come se invece di quattrocento, i chilometridiventassero quattromila e poi quattrocentomila e via andare. Dopo unasettimana Andrea, con una voce sgarbata, mi aveva detto che doveva lavorare eche si sarebbe fatto sentire lui, io dovevo portar pazienza. E così avevofatto. Lo giustificavo pensando alla spiaggia piena di bagnanti, pensavo cheappena agosto fosse passato ci saremmo visti e tutto sarebbe stato fantasticocome prima. Ma anche agosto era passato e di Andrea non avevo più notizie. Non piùmessaggi, né più chiamate. Ero stralunata. Mi faceva male ogni parte del corpocome se fossi stata malmenata e non riuscivo a trovare una sola cosa che mi portassevia i pensieri da lui. Nemmeno a lavoro riuscivo a concentrarmi ed il mio capose n'era accorto; era comprensivo e i clienti più difficili li prendeva lui, manon potevo certo andare avanti così. Allora avevo deciso di tornare aFrancavilla al Mare....

Giuro che non mi innamorerò piùWhere stories live. Discover now