Capitolo 1

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IMPORTANTE! - Questa NON è una storia erotica, NON è una storia in cui la povera prostituta è sfruttata e maltrattata, NON è una condanna alla prostituzione e NON è una storia alla "Pretty Woman", in cui il milionario di turno salva la povera ragazza indifesa dalla strada. È una storia che segue le vicende di due persone dalla forte personalità, ognuna con le proprie peculiarità ed i propri difetti.

*****

Erika si mosse sinuosa all'interno del suo bagno, coperta solo da un soffice e candido asciugamano bianco. Aveva trascorso la giornata fra negozi e centri benessere e ora aveva voglia di prendersi cura di se stessa a modo suo, godendosi appieno il termine della sua meritata giornata di riposo.

Prese il barattolo di crema azzurro poggiato sul bordo della vasca da bagno, affondando due dita in quel morbido velluto profumato. Quell'insignificante vasetto conteneva una quantità di crema sufficiente per ammorbidire la sua pelle per circa due settimane e le era costato più o meno quanto uno stipendio mensile medio, ovvero quanto lei guadagnava in un'ora.

Riempì le sue gambe di quella sostanza dall'aroma di vaniglia, massaggiandole con cura per qualche minuto. Poi sciolse i lunghi capelli castani, prese una spazzola di legno e iniziò a pettinarsi con surreale lentezza.

La ragazza trascorreva molto tempo a curare la sua bellezza. Sapeva che il suo aspetto fisico non fungeva solo da prezioso biglietto da visita, ma era l'arma vincente per guadagnarsi nuovi clienti. Certo, il compito di tenerli stretti a sé spettava al suo carismatico modo di fare, ma, senza un corpo da sogno e un viso dai lineamenti perfetti, sarebbe stata solo una prostituta come tante.

Il suo telefono squillò mentre era intenta a smaltarsi le unghie dei piedi di rosso. Il numero apparso sul display le era sconosciuto.

- Pronto? - la sua voce risuonò dolce e cristallina.

Mark riattaccò immediatamente il telefono, sbattendo la cornetta grigia sulla sua base, in preda ai ripensamenti. Furono necessari diversi minuti prima che riuscisse a trovare il coraggio di ricomporre il numero.

Il telefono squillò di nuovo.

- Pronto? - la voce della ragazza si era fatta più insistente.

- Sì... Pronto... - balbettò lui, passandosi una mano sulla fronte - Parlo con Erika Swan? - riuscì a ritrovare un tono rilassato ed autoritario.

- Sì, sono io.

- Sono Mark Sanders, ho avuto il suo numero da William Butler. - il silenzio dall'altra parte del telefono lo convinse a continuare a parlare - È un mio amico, mi ha detto di fare il suo nome...

- Va bene. Mi dica, signor Sanders.

Per un istante Mark credette di aver sbagliato numero. Se avesse proposto del sesso a pagamento ad una perfetta sconosciuta, casualmente omonima della prostituta indicatagli da Will, sarebbe stato quanto meno imbarazzante.

- Volevo sapere se fosse possibile prenotare un incontro.

Erika uscì dal bagno, con il telefono stretto in mano, muovendosi rapida verso il tavolo su cui era poggiata la sua fedele agenda nera. Ne sfogliò in fretta le pagine cariche di appuntamenti. Uno spazio privo di scritte le saltò all'occhio.

- Sono libera dopodomani, alle sei del pomeriggio. Può rimanere fino a tarda sera, se vuole.

- Ok. Posso chiederle quanto... - lasciò volutamente la frase in sospeso.

- Non mi piace parlare di soldi per telefono, ma capisco che per il primo incontro fa sempre piacere avere un'idea di quanto si andrà a spendere. Si parla di millecinquecento all'ora, duemila con un rapporto completo.

- Ok. Allora ci vediamo dopodomani. Buona serata. - cercò di concludere in fretta la conversazione.

- Aspetti, non vuole sapere l'indirizzo?

Mark si rese conto di aver sperato che la ragazza si dimenticasse questo dettaglio. Avrebbe certamente potuto chiedere a Will dove abitasse, ma non lo avrebbe fatto, ottenendo così una perfetta scusa per non recarsi all'appuntamento.

- Sì, giusto. - le disse distratto.

Segnò le indicazioni di Erika su un foglietto, prima di salutarla con freddezza e riattaccare. Rimase a fissare i mobili del suo ufficio con disattenzione, lasciando che i suoi occhi scivolassero lungo la scrivania carica di scartoffie.

Il palazzo era quasi completamente deserto. I pochi lavoratori rimasti erano gli addetti alle pulizie e qualche dipendente stacanovista che sperava di ottenere la tanto agognata promozione.

Mark aveva finito la sua mole di lavoro già da ore. Eppure non aveva la benché minima intenzione di tornare a casa. Il perdersi fra le pareti color giallo sporco dell'ufficio o il giocherellare con una penna erano attività decisamente più interessanti di qualunque altra cosa avrebbe potuto fare nella sua abitazione.

Erika riprese la sua routine di bellezza, concludendo la manicure e liberandosi dall'asciugamano che la avvolgeva, per scivolare dentro una lucente sottoveste di seta lilla.

Si lasciò poi cullare dal morbido abbraccio delle sue lenzuola e riordinò la sua agenda, aggiungendo l'appuntamento delle sei con Mark Sanders.

Decise di ritardare il momento in cui si sarebbe gettata fra le braccia di Morfeo, per poter leggere qualche pagina del thriller acquistato in libreria pochi giorni prima.

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Spazio autrice

Nuova storia! Yay! Di un genere totalmente diverso rispetto a quella che ho scritto precedentemente! So che molti la odieranno, per qualcuno sarà il nuovo libro preferito (spero 😅).

Ho deciso di ascoltare i consigli di alcuni lettori e fare capitoli moooolto più brevi (saranno di circa 1000 parole ognuno). Ditemi se preferite questa scelta o se volete capitoli lunghi quanto la Bibbia.

Vi invito, naturalmente, a commentare liberamente, anche solo per dirmi che la storia vi fa più schifo dei broccoli al vapore. Ogni consiglio, suggerimento e correzione sarà ben accetto e, anzi, vi ringrazio con tutto il cuore fin da ora se avrete voglia di perdere un po' di tempo a commentare, magari per farmi sapere cosa vi piace e cosa no oppure per farmi notare qualche errore di battitura o qualche virgola fuori posto.

Credo che il parere di voi lettori sia fondamentale per riuscire a migliorarmi ❤

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