11.

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Questo è un capitolo lungo, spero non vi annoi.
Ho anche finto di scrivere tutti i capitoli.
Amatemi per questo...
Buona lettura<3

Sto facendo finta di prendere appunti, mentre invece comincio a scarabocchiare cose a caso e a disegnare cuori su tutto il foglio.

Cosa mi sta succedendo?

[Sei innamorata pazza, signorina.]
Continua a ripete il mio subconscio, e so che ha ragione.

«Ora potete andare a casa»dice finalmente la prof, dopo che ha suonato la campanella per ben due volte.
Penso che sia l'unica cosa interessante che abbia detto in due ore.

Sto per uscire dalla classe, quando qualcuno mi prende per il braccio e mi fa girare verso la sua direzione.

«Ehi Beth»mi dice sorridendo.
«C-ciao Daniel»Dico balbettando. Odio balbettare, ma lui mi farà sempre questo effetto.
«Posso accompagnarti a casa?»Dal suo tono di voce, sembra quasi che mi stia supplicando...
«D'accordo»
«Bene»Dice infine, uscendo insieme a me dalla classe.

Durante il tragitto chiacchieriamo un po' di cavolate, e riesco a perdere quasi del tutto la mia timidezza.

«Posso parlarti di una cosa?»
«Certo.»Dico incuriosita.
«C'è una ragazza che mi scrive in forma anonima su dei bigliettini, e più passa il tempo e più credo di starmi innamorando di lei. Ora lo so che sembra stupido, non so neanche chi sia, ma tu cosa mi consiglieresti di fare?»

Dio mio.
Se solo fossi più sicura di me... Gli direi che sono io la persona che lui "crede di amare"

«Credo che dovresti conoscerla, prima di essere così sicuro di quello che provi.» infatti è così. Dovrebbe conoscermi di sicuro, questa cosa del bigliettini non può durare troppo a lungo... Se a lui poi fisicamente non piacessi?

«Già. In qualche modo vedrò che cosa fare...comunque ho saputo che tra poco è il tuo compleanno.»

Annuisco timidamente.

«Voglio farti un regalo. Cosa ti piace?»
«Non preoccuparti, non c'è bisogno.»
«Ho detto che VOGLIO farti un regalo, piccola. Quindi ti conviene dirmi cosa ti piace... Sai, per evitare un regalo di merda più che altro.» dice ridendo.

Adoro quando comincia a ridere.
Credo proprio di essere rossa in faccia, e se n'è accorto anche lui.
Per l'imbarazzo mi copro la faccia, ma lui la toglie subito.

«Non devi coprirti, sei bellissima quando arrossisci.» dice sussurrando sul mio orecchio.

Intanto siamo arrivati a casa mia da già cinque minuti.
Fortunatamente i miei non ci sono, non so cosa mi avrebbero detto.

«Allora...» mi risveglia dai miei pensieri lui.

Lo guardo confusa, non capendo.

«Dico, che regalo vorresti.»
«Un libro può andare più che bene. Romanzo, se vuoi rendermi felice.»

Ci salutiamo, ed io entro in casa.
Mi rendo conto solo dopo di quello che avevo appena detto.
Che sciocca..
Gli ho detto che amavo i romanzi, cosa che tra l'altro ho detto anche in un biglietto.
Forse mi ha sgamata.
Forse non se l'è ricordato.

Qualsiasi cosa sia, io spero che non sia la prima.

Cazzo, alla fine non ho più preso il bigliettino di Daniel a scuola, ma infondo come potevo farlo sotto ai suoi occhi...
Vuol dire che lo prenderò domani.
Intanto comincio a scrivere il mio.

Caro Daniel;
Non so più che indizi darti.
Ho davvero paura che all'esterno io non ti possa piacere.
Questa paura c'è sempre stata.
Tu non mi hai mai notata. Raramente riuscivamo a parlarci.
Ma un giorno, che ovviamente non ti dirò quando, l'hai fatto.
Perché?
Tua, anonima.

Biglietti anonimi/ Daniel Sharman  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora