8

16.9K 512 11
                                    

Ammetto che sul momento sono rimasta spiazzata dal tono di Isaac. Da quando l'ho visto solo quattro giorni fa, che in realtà mi sembrano molti di più, lui si è sempre comportato bene. Nonostante le battute del cavolo e i doppi sensi. Ora però sono incazzata. Io non so cosa lo abbia alterato, nella mia mente ci ho ripensato parecchie volte nell'arco del pomeriggio e della serata. Il discorso fatto con Derek me lo sono ripetuto varie volte. Come quando si ferma, si riavvolge e si fa ripartire un video. Uguale, ancora, e ancora, e ancora...ma per quando mi sforzo non riesco a capire. E ora mi ritrovo incazzata nera a guardare un film in camera con sguardo assente. Gli occhi seguono il film, ma la mente no.
Intorno a mezzanotte, finalmente giungo ad una conclusione: devo veramente non parlargli più. Quella di oggi lo devo prendere come un buon motivo per non parlargli più, per cercare di stargli lontano.
E poi, maledizione a me mentre penso a queste cose si fa strada il ricordo di mia madre a cena che mi dice "forse il nostro vicino l'ho giudicato male, ci ha aggiustato la macchina e non ha voluto niente" e allora mi viene il dubbio che magari sono troppo rigida, difficile e fredda oltre che noiosa
No Abby! Si coerente con quello che pensi.
Senza renderme conto crollo in un sonno profondo, di quelli che ti risucchiano e in cui sembra di cadere costantemente in un buco senza fine. Uno di quelli in cui non sogni, e la mattina dopo appena ti svegli ti senti tutto tranne che riposata. Infatti è quello che succede a me. Domenica mattina mi sveglio tardi, sono le 10.30, e mi sembra di non aver dormito per niente. Quindi per una volta mi concedo il lusso di restare a letto fino mezzogiorno. Quando scendo trovo mia madre in sala che stira.
-Buongiorno- mi dice scocciata vedendomi entrare. Lo sapevo, ora mi rifacciamo il fatto che sono stata a dormire fino a tardi.
-Buongiorno- mi fingo tranquilla, ma non lo sono per niente. Sono ancora arrabbiata dal giorno prima, e ora mia madre mi ha messo agitazione a dosso.
-Già che c'eri potevi stare nel letto ancora qualche ora..no?!- lo sapevo che l'avrebbe detto. D'istinto mi verrebbe voglia di sbattere la testa contro il muro, ma invece mi limito ad alzare gli occhi al cielo.
-Ecco, si brava...tutto quello che sai fare tu è alzare gli occhi- brontola
-Garret?- chiedo cambiando discorso
-È tornata la sua ragazza per qualche giorno, e lui è andato da lei- ciò significa che fino a sera non lo vedo. La ragazza di mio fratello vive a New York, e lavora per un importante agenzia pubblicitaria. Torna a casa una volta al mese per venire a trovare i suoi, e quando succede mio fratello ovviamente passa tutto il tempo con lei.
-Capito...-
-E tu? Che intenzioni hai? Scommetto che vuoi passare tutto il tempo in camera a non fare niente eh?! Certo! Tu sei buona solo a quello-
-Se se se...- rispondo uscendo dalla stanza, è inutile cercare di intavolare un discorso con lei. Tanto troverebbe il modo di avere ragione anche se in pieno torto.
-Non mi rispondere così sai!!?- Mi urla dietro dall'altra stanza
-Va bene mamma!- spero solo che non la prenda come una risposta sarcastica.
-Sarà meglio per te!!- se certo...contaci.
Spero solo di riuscire ad andarmene da questa gabbia di matti al più presto.
Mi faccio un panino con il tacchino e poi salgo in camera munita anche di Coca cola. Accendo il computer, scelgo un film e mi metto comoda sul letto. Appena sveglia avevo intenzione di andare a fare un giro, ma grazie a mia madre mi è proprio passata la voglia.
Sono appena alla seconda scena del film, quando il mio cellulare incomincia a suonare.
-Pronto!- rispondo seccata.
-Ehi tesoro...che accoglienza- le voce di Dena mi arriva dolce e limpida dal telefono.
-Dena!! Scusa...è che non è una buona giornata-
-E io riuscirei a farla migliorare ti dicessi che ho una sorpresa?- Io odio le sorprese. Soprattutto se sono quelle pazze della mia amica.
-Cioè?!- chiedo sospettosa
-Oh, ma dai...non usare quel tono...- ridacchia -Non è nulla di preoccupante...-
-Te lo saprò dire quando ne sono certa...- ribatto mentre mi arrotolo una ciocca di capelli intorno al dirto
-Ok, allora...io...- lo fa apposta. La tira per le lunghe in modo da mettermi un po' di agitazione.
-Vai al sodo....- mi lamento
-Sto prendendo l'aereo. Torno a casa una settimana!- il mio cervello ci mette qualche secondo per elaborare la notizia, qualche secondo in cui c'è assoluto silenzio al telefono. Poi, quando i miei neuroni finalmente assimilano il tutto salto in piedi e mi agito urlacchiando per la stanza.
-Siii! Come sono contenta!!- Urlo
-Ne sono felice..però urla un po meno, altrimenti mi spacchi i timpani-
-Oh si, scusa- mi metto una mano sulla bocca e poi esco sul terrazzo -Tra quanto arrivi?- chiedo mentre mi siedo sulla sdraio
-Arrivo con il treno ad Alexandria alle 21 stasera. Verresti a prendermi?-
-E i tuoi? Lo sanno che stai tornando?-
-Certo. Solo che volevo fossi tu a venirmi a prendere- Lei è sempre così, si auto invita e da per scontato un sacco di cose, come oggi, lei era certa che io sarei andata a prenderla. Ed è così.
-Va bene Dena. Alle 21 in punto sono li-
-Grazie tesoro. Adesso vado perché stanno chiamando il mio volo. Ti voglio bene!-
-Ti voglio bene anche io Dena. A stasera- chiudo la comunicazione e mi sdraio. Non poteva esserci notizia migliore per cambiarmi la giornata.
-Ehi piccoletta..-al suono della sua voce il mio cuore perde un battito. Per un momento mi ero dimenticata di lui, e tutto era tornato come prima. Mi alzo dalla sdraio e senza degnarlo di uno sguardo entro in camera. So di essere troppo cattiva, ma se non incomincio a mettere in pratica quello che mi sono imposta non lo farò mai più. Mi sento una schifosa, e questa cosa mi accompagna per il resto della giornata, tanto da faticare a concentrarmi in qualsiasi cosa, mi sento un nodo nel petto. Come se avessi sbagliato a fare qualcosa. Poco prima di cena mi stufo e scendo in cerca di una distrazione.
-Mi ritiri il bucato? O troppo disturbo?- chiede mia madre vedendomi entrare in cucina.
-Vado- dico andando in lavanderia a recuperare la bacinella e poi esco. La prima cosa che faccio una volta fuori è controllare che Isaac non sia nei paraggi, non voglio incontrarlo per diversi motivi. Il primo, e cosa più importante porto ancora la maglia enorme che mi arriva a metà coscia, e che uso per dormire; secondo lo voglio evitare; terzo...non lo so neanche io. Probabilmente tutto quello che vedo è solo nella mia testa, e mi invento mille scuse. Scuse per non cambiare, perché ho paura di sentirmi dire ancora che sono noiosa, perché non voglio essere scaricata ancora e perché ho paura di essere giudicata da nuovi amici.
Una volta certa che non ci sia vado ai fili e incomincio a ritirare i vestiti asciutti. Sono a metà bucato quando sento qualcuno imprecare. Mi paralizzo. Sto ferma come un'imbecille con le mani sui fili e ascolto attentamente. Un ferro viene sbattuto violentemente a terra e poi si sentono dei passi venire nella mia direzione. Attraverso i buchi della staccionata vedo Isaac venire nella mia direzione, ha un espressione corrucciata. Mi passa davanti senza degnarmi di uno sguardo, e mi fa rimanere male. Ma d'altronde, cosa pretendo. Io con lui prima ho fatto la medesima cosa.
Recupero il bucato alla svelta e rientro in casa.
-Stasera alle 20 mi serve la macchina- dico mentre siamo a cena. Siamo solo io e mia madre
-Perché?- Non può per una volta dire solo si? Comunque c'è da dire che mi aspettavo come minimo una battutina di pessimo gusto.
-Dena mi ha chiesto di andare a prenderla..-
-Oh, ma che bello. Torna a casa?- quando faccio il nome della mia amica, mia madre si illumina improvvisa.
-Si, una settimana...-
-Oh, che hai adesso? Non sei contenta?- Come faccio a dire a mia madre di Isaac adesso?
-Certo che sono contenta, e solo che sono un po' preoccupata per la macchina. E se quando arrivo la si ferma?- sono una schifosa. Ne sono sempre più convinta.
-Ma no, non ti preoccupare. Il nostro vicino ha detto che ora è a posto- Non so che altro dire, quindi mi limito a fare un sorriso tirato e a spilucchiare quello che ho nel piatto. Quando ho finito salgo in camera a cambiarmi e quando sono pronta salgo titubante in macchina e parto. Ci metto un ora ad arrivare nel posto stabilito, e non faccio neanche in tempo a parcheggiare la macchina e scendere che subito vengo travolta e abbracciata. La riconosco dal profumo. Fresco e giovanile.
-Ciao Dena...- dico ricambiando la stretta
-Mi sei mancata tesoro...- Mi sussurra in un orecchio
-Anche tu- sono sei mesi che non ci vediamo
-Come stai?- si stacca da me e mi osserva
-Bene...tu?- La osservo anche io; non è cambiata di una virgola. Ha sempre i suoi capelli ricci e biondi che le arrivano poco più sotto delle spalle, due occhi di un bel blu, quasi grigio, e il suo bel fisico che fa invidia ad una modella.
-Io bene...cosa ti affligge. Non mi mentire. Lo vedo che c'è qualcosa che non va..- Solo lei riesce a capire che qualcosa in me non va.
-Te ne parlerò...ora andiamo verso casa, e intanto mi racconti le tue avventure-
-Eh no signorina!! Per le mie avventure c'è tempo. Ora ti siedi in macchina e mentre io guido tu mi racconti...- tende la mano.
-Dai Dena..io non vo...- Non mi lascia finire la frase
-Non fare la rompi coglioni Abby!! Muovi il culo e sali in macchina che sono proprio curiosa- niente, quando c'è lei di mezzo non c'è verso di scamparla.
Metto la sua valigia nei sedili posteriori dell'auto e poi saliamo, lei alla guida e io nel sedile del passeggero. Inizialmente non so da dove cominciare. Mi sento in imbarazzo e continuo a balbettare cose senza senso. Da quando lei è andata via non ho nessuno con cui aprirmi e parlare dei miei problemi. Dena mi prende una mano e la stringe nella sua. Quel piccolo contatto sembra sbloccare qualcosa dentro di me, e fa si che io parli di tutto quello che mi turba e di quello che mi è successo nell'ultimo periodo. Lei ascolta in silenzio e mi interrompe solo per fare qualche sporadica domanda. Quando arriviamo a casa sua scarichiamo la valigia e la accompagno alla porta.
-Grazie di avermi ascoltata- dico abbracciandola.
-Figurati tesoro...piuttosto...domani lavori?- chiede
-Eh si, è lunedì...però solo la mattina. Il pomeriggio dalle 14 sono libera.-
-Perfetto!! Ti passo a prendere al lavoro e andiamo a casa tua in piscina...- È già tutta eccitata mentre parla.
-Io non ho la piscina...- la fermo subito
-Non ti preoccupare, penso a tutto io-
-Cosa significa? Mi devo preoccupare?-
Lei mi prende per le spalle e mi gira di forza verso la macchina poi mi da una pacca sul sedere e dice - No, sta tranquilla. Ci vediamo domani alle 14 puntuali- mi strizza l'occhio e poi prendendo la sua valigia entra in casa urlando -Sono tornataaa!!- Io vado al mio catorcio, e una volta seduta dentro metto in moto. Guido fino a casa e parcheggio al solito posto. Isaac è li, solo che non è solo. Con lui c'è una bionda che appena mi vede scendere si gira a guardarmi. Sono seduti sulla veranda, e io li ignoro completamente. Chiudo l'auto è vado in casa. Entro piano, senza far rumore per non svegliare mia madre che quasi sicuramente si è addormentata sul divano. Vado in camera e mi spoglio, metto la mia maglietta megagalattica e dopo aver messo la sveglia mi stendo. Dopo aver parlato con Dena mi sento un po' meglio, piu leggera.

Il Vicino Di CasaWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu