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Canzone per il capitolo: let me love you. Dj snake feat. Justin bieber

Pov's Niall
Avevo voglia di portarla in un posto molto speciale, dove io quando ero adolescente andavo sempre per pensare.
Pur avendo un mal di testa terribile, volevo fare un passo avanti con mia figlia.
Gli indumenti che avevo addosso puzzavano di alcool. Avrei fatto una bella doccia.
Andai nel bagno e trovai Sharon in reggiseno e mutande con dei coniglietti sopra. Appena mi vide si coprì subito e disse:

- esci immediatamente papà!

Rimasi scioccato, mi aveva chiamato "papà" per la prima volta.
Dopo poco si rese anche lei conto di quello che disse e rispose:

- volevo dire...Niall.

- perchè mai dovrei andarmene? Sono tuo padre, almeno in intimo ti posso vedere.

- no che non puoi. E ora ti prego di uscire da questa stanza.

- va bene, appena hai finito chiamami che devo farmi una bella doccia.

-okay.

Chiusi la porta alle mie spalle e incominciai a prendere i vestiti che mi sarei dovuto mettere.

Pov's Sharon
Non ci potevo credere. Stavo nel totale imbarazzo, non ho un bel fisico. Ho fianchi troppo larghi, ho la pancia e sono una nanetta. L'unica cosa che mi piace ma che odio di me sono i miei occhi. Ho i capelli biondo cenere e un seno piccolo. Non sono perfetta come le altre, ma preferisco non rifarmi niente per essere perfetta. Perchè la perfezione non esiste e nessun essere vivente sarà perfetto, potranno solo credere di esserlo.
Dopo aver finito, aspettai Niall e dopo circa una mezz'oretta eravamo pronti per uscire.
Entrammo nell'auto e quando partimmo, dissi:

- senti, scusa se prima ti ho chiamato "papà".

- non ti preoccupare, mi sono emozionato un po' quando l'hai detto. Insomma...é una bella sensazione essere sentiti dalla propria figlia o figlio essere chiamati " papà" o "mamma".

- ah, beh...okay.

- perchè fai la scontrosa e l'egoista quando parliamo?

Quando fece quella domanda, non risposi. Girai lo sguardo verso il finestrino che lasciava intravedere una campagna incantevole.
Si fermò in uno spazio della strada e disse:

- guardami negli occhi e rispondi.

Non lo ascoltai, continuavo a guardare altrove.
Prese il mio mento e lo girò verso di lui, costrigendomi a guardarlo negli occhi e ri-disse:

-rispondimi.

Mentre guardavo i suoi occhi, vedevo un uomo che aveva la speranza di una vittoria. La speranza di ottenere ciò che desiderava, lottando. I suoi occhi stremati dagli attacchi volevano un aiuto, una specie di medicina. E forse capii di quale medicina si trattava. Non sapevo se credere a quello che i suoi occhi mi dicevano. Ma non potevamo continuare così all'infinito. Anche se non ero ancora pronta per confidarmi con lui e dirgli:" ti voglio bene, papà".
Levai la sua mano dal mio mento e abbassai lo sguardo sulle mie scarpe dicendo:

- non sono una facile, ma... non mi sento in grado di confidarmi con te, sfogarmi, abbracciarti e piangere sulla tua spalla. So che non potremo continuare così all'infinito, ma ho bisogno di tempo. E io ho bisogno dei fatti per dare la mia fiducia a qualcuno. Non voglio regali o roba varia, ma voglio solo vedere una persona che mi dimostri davvero che ci tenga a me. Mi servirebbero solo delle dimostrazioni di affetto per sciogliermi come un cubetto di ghiaccio. Anche se io non ti permetto di abbracciarmi, è perché voglio vedere fino a che punto resisti.

Alzai lo sguardo e vidi la sua mano prendere la mia, cercando di eliminare il contatto, ma rispose:

- non staccare la tua mano dalla mia, ti darò tutto il tempo che vorrai, Shy.

- perché mi hai dato un soprannome?

- Sharon è troppo lungo. E poi "shy" é bello.

- va bene, scemo.

S.a.
Ciao ragazzi! Questa volta ho voluto fare un capitolo più lungo degli altri, spero che vi sia piaciuto lasciando una stella e un commento.
Alla prossima!
- Andrea

FATHER。𝓷𝓲𝓪𝓵𝓵 𝓱𝓸𝓻𝓪𝓷 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora