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  Il secondo giorno della piccola gita fuori porta fu trascorso in maniera analoga al primo: sesso, tante coccole, cibo e di nuovo sesso. In realtà Stiles non era sicuro di definire il loro come del semplice sesso, Derek gli riservava sempre delle piccole attenzioni, delle dolcezze che non si davano durante il sesso. Derek spesso gli accarezzava una guancia, gli baciava il petto, gli diceva che lo amava e stava sempre attento a non fargli male. Stiles si disse che forse Derek meritava di sapere. Ma non riuscì a parlargliene ne il terzo e neanche il quarto giorno. Continuavano a scambiarsi effusioni e tenerezze, e si, Stiles si stava lasciando andare, forse troppo velocemente ma il suo lupo ormai aveva scelto Derek, lo avevo scelto come suo compagno. Finalmente il quinto giorno di quella gita si fece coraggio. 《Derek?》lo chiamò piano. Il lupone si girò verso di lui con sguardo curioso. 《Voglio raccontarti una storia.》 Derek lo guardò ancora più confuso ma annuì. 《C'era un ragazzo, un giovane omega che aveva da poco iniziato il primo anno delle superiori. Questo ragazzo aveva subito una perdita di recente, sua madre era morta da poco, per questo la scuola gli affiancò uno psicologo. Un giovanissimo Alpha appena laureato. L'omega iniziò ad aprirsi all'alpha, fidandosi di lui, seduta dopo seduta.》 Stiles prese una bella pausa. 《Un giorno, esattamente cinque mesi dopo l'inizio delle sedute, l'alpha lo avvicinò nei bagni della scuola, L'omega era confuso e lo diventò ancora più quando vide gli occhi rossi e un sorriso che era pura malvagità. L'alpha lo aggredì facendogli perdere i sensi.》 Stiles prese un altro bel respiro, abbassò lo sguardo sulle sue mani che presero a muoversi nervose. 《Quando il ragazzo si svegliò era legato ad un letto, davanti a lui c'era l'uomo di cui si fidava e altri tre Alpha. A turno lo violentarono, abusarono di lui, lo torturarono ferendolo in diversi modi, ancora e ancora. Il ragazzo urlava, provava a dimenarsi, pregava affinché qualcuno lo aiutasse oppure lo uccidesse. Ma niente di tutto ciò accadde. Dopo un tempo indefinito, rinchiuso e incatenato riuscì a liberarsi. L'artefice di tutto quel male dormiva in un letto vicino a quello a cui era incatenato. In preda ad una furia cieca lo aggredì. Quell'uomo lo aveva violentato, lo aveva ingannato, si era preso non solo la sua verginità ma anche una parte di sé, poiché durante uno degli abusi lo aveva morso. Il ragazzino lo aggredì e a mani nude gli strappò il cuore, uccidendolo. Teneva ancora tra le mani quel cuore rosso e inutile, era sporco di sangue, piangeva silenzioso, inginocchiato ai piedi dell'uomo. Aveva ucciso una persona, aveva ucciso un Alpha. Prima che potesse scappare, impaurito, la porta si aprì. Davanti a lui c'era suo padre. Il padre del ragazzo guardò il figlio nudo e sporco di sangue, il letto con le catene e le lenzuola anch'esse sporche di sangue, guardo il figlio che teneva in mano il cuore e guardò l' Alpha morto. Portò via il figlio.》 Stiles non si era reso conto che stava piangendo. 《Per un anno intero non si fece toccare da nessuno e non parlò. Esattamente un anno dopo vide due dei suoi violentatori e ancora una volta, in preda alla furia e all'odio li aggredì, riducendoli in fin di vita. Il terzo fece una fine analoga dopo qualche mese. Quel ragazzino si odiava, si odia anche adesso. Si sveglia durante la notte, in preda agli incubi, ricordando tutto dei giorni in cui fu rinchiuso. Ricorda ancora quelle mani su di sé, ricorda ogni cosa. Ogni quando qualche Alpha si avvicina lui dentro di sé trema di paura. Non si fida, non ci riesce. Come potrebbe? Lo hanno violentato e torturato. E se tutto accadesse di nuovo? No, non riesce a sopportare altro dolore, un' altra perdita, un altro tradimento. Quel ragazzino ha paura e trema e urla ancora oggi, urla e trema perché è da solo ma nessuno viene a salvarlo.》Stiles nascose il volto tra le mani, piangendo disperato. Derek rimase pietrificato da quel racconto. Strinse Stiles a sé, lo strinse di getto, lo abbracciò protettivo. 《Nessuno, nessuno ti farà del male. Mai più.》 Gli occhi rossi vagarono per la stanza, come se quegli esseri soregevoli fossero lì. 《Derek tu mi piaci veramente, tra noi c'è qualcosa di diverso, nonostante il breve tempo di conoscenza...era giusto che tu sapessi...》 disse piano. Dopo un po' riuscì almeno a non singhiozzare. 《Nessuno sa che ho picchiato quegli Alpha...solo mio padre e Scott. Se...questa storia si sapesse verrei processato e ucciso...》 prese un altro respiro, e un altro ancora. 《Mi vuoi ancora come tuo beta?》 Chiese. Derek scosse la testa. 《No.》 Rispose.  



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Tu Non Sei Il Mio AlphaWhere stories live. Discover now