Prologo

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18 Gennaio 2011

Mi guardo allo specchio per l'ultima volta come studente universitario. Non sono più lo stesso di una volta, non lo sarò mai più. Ho preso una scelta e adesso devo portarla avanti fino in fondo.
I miei genitori non sono molto d'accordo, e lo stesa cosa vale per la mia attuale ragazza che si trova proprio alle strette. Dice di non voler una relazione nascosta però mi ha promesso di provarci.
L'uomo nello specchio col gessato grigio e la cravatta nera, fa di me una persona più adulta e più responsabile, peccato che in questo momento, dentro di me, sento che non è la verità e che si tratta solo di apparenza.
Questa è la scelta che ho voluto fare e adesso ne prenderò le conseguenze.
-Tesoro, sono la mamma, esci? – chiede gentilmente mia madre, bussando alla porta di camera mia.
-Certo mamma, arrivo subito. – mi ravvio i capelli con le mani quando, alla fine, mi decido di uscire dalla mia camera, alla volta della mia nuova vita.
-Eccomi. – dico deciso e sicuro di me davanti alla mia famiglia. Mi stavano tutti aspettando trepidanti nel soggiorno con i visi ancora sconvolti.
-Sei sicuro di questa decisione? Capisco perfettamente la tua privacy, so che sei una persona molto privata però dovresti pensarci. E' dura secondo me portare avanti questa messa in scena. – il suo sguardo di disapprovazione per un momento mi fa tentennare.
-Voglio farlo. Voglio essere una persona alla pari e solo così potrò avere una vita tranquilla. – rispondo cercando di convincerli.
-Figliolo, secondo me l'eredità del nonno ti ha lasciato spiazzato. Non intendo prendere le redini della Technologies ma nemmeno vederti soffrire. – spiega preoccupato il mio papà seduto sulla poltrona di pelle nera.
-No, sono pronto. Ho studiato tutti questi anni e adesso voglio prendere la mia strada. Tu, papà, hai preso la tua strada grazie all'architettura. Io vorrei avere i miei spazi ora. – replico cercando di far valere le mie idee.
-Non svelerai mai a nessuno la tua vera identità? – domanda mia madre preoccupata, poi fa un sospiro profondo e riprende –Non potrò più vederti? – si rattrista, immaginando il peggio.
-Penso di no e se lo farò userò dei contratti e mi affiderò a degli avvocati esperti in materia o qualcosa di simile. Potrai vedermi, non ho detto di non essere più tuo figlio. – mi avvicino verso di lei e l'abbraccio.
-Io spero solo che tu ti stia rendendo conto di quello che comporterà. Comunque, qualsiasi scelta farai noi ti staremo accanto. – mio padre poggia una mano sulla mia spalla orgoglioso.
-Grazie. – rispondo sorridendo.
Sapere che la mia famiglia mi appoggia non mi farà sentire così solo.

E da quel giorno moltissime cose nella mia vita cambiarono. La ragazza di allora, Mary, mi lasciò dopo pochi mesi. Mi disse che non poteva andare avanti così, che in un certo qual modo gli dava fastidio il mio comportamento scostante in ufficio e dolce e amoroso fuori. Eppure a me sembrava di essere sempre lo stesso, di non esser cambiato nemmeno di una virgola. Ho fatto firmare l'accordo alle persone più vicine a me in ufficio, tranne i miei genitori perché si sa, loro non diranno mai una parola alla stampa, e ad un mio carissimo amico, David.

Non posso immaginare la mia vita ripresa attimo per attimo ogni giorno, giornalisti che vogliono mie interviste di come ho sviluppato il mio impero, quando l'ho solamente ereditato e adesso lo sto semplicemente portando avanti; fotografi che mi inquadrano da lontano, che riprendono attimo per attimo la mia vita amorosa, rivelando ai vari tabloid informazioni magari non vere, creando scandali e buttando fango sulla mia persona.

Ho fatto la mia scelta eora la mia vita va avanti fra una verità e una bugia.

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