Then: Seventy two.

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Il castello sfocia nuovamente in un turbinio di attività frenetiche, stavolta tocca alla preparazione del viaggio di Harry in Spagna. A stento riesco a vederlo per il resto della giornata, tra l'incontro con il Consiglio, la selezione delle guardie che dovranno accompagnarlo, e tutto ciò che c'è da sapere prima di intraprendere questo viaggio.

Per quanto desiderassi essere al suo fianco, sentir parlare di queste cose, ho un neonato di cui occuparmi. E Harry mi ha chiesto di non far parola con nessuno, oltre la mia famiglia e
coloro che già sono a conoscenza di questo bambino, di questa situazione. Per tutto il tempo che lui resterà in Spagna, io potrò fare tutto ciò che mi va, purchè me ne stia rinchiusa in questa camera.

Sento molti rumori provenire dal piano inferiore; i servi continuano ad impacchettare cibo, cucire vestiti,
riempire interi barili di Birra e Vino. Harry ha intenzione di rimanere lì solo una quindicina di giorni, questo supponendo che l'incontro con il Re di Spagna duri solo un giorno.

Se lui dovesse chiedergli di rimanere lì qualche giorno in più, Harry dovrà farlo. Ma noi crediamo che il Re non sappia che Harry è a conoscenza del suo tradimento; dovrà quindi fingere di essere un marito logorato dalla perdita di sua moglie e suo figlio.

Il nostro regno è troppo piccolo e debole per riuscire a fronteggiare un attacco da parte di un regno grande quanto la Spagna; Harry dovrà mettere su un bello spettacolo. Purtroppo per lui però non è quasi mai in grado di nascondere le sue emozioni, e finisce quasi sempre col tradirsi a causa delle espressioni del suo volto.

Così, Mentre lui continua ad impacchettare le sue cose, Mary viene a trovarmi, e dopo esserci abbracciate a suon di lacrime e risate per un tempo infinito, ci chiudiamo nella nostra camera da letto, rannicchiate su due sedie poste di fronte al camino. Lei tiene Anne, io il bambino, e posso sentire il suo sguardo bruciare su di me.

"A cosa stai pensando?" le chiedo con calma, una volta che il bambino si è addormentato tra le mi braccia.

"Sto pensando che sia Anne che questo bambino sono venuti al mondo in un modo a dir poco orribile, eppure guarda quanto sono amati," Si china per baciare Anne, "Sto pensando al modo bizzarro in cui si è evoluta questa situazione. Non mi sarei mai aspettata tutto ciò: Tu e il Re, il castello, tua figlia che adesso è una Principessa..."

"Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza il vostro aiuto." le dico. "E non sai quanto io ve ne sia grata."

Mi liquida con un rapido movimento del braccio e sposta la sua attenzione al bambino rannicchiato tra le mie braccia."Come lo chiamerai?"

Scuoto la testa. Negli ultimi due giorni non ho fatto che pensarci.

Semplicemente non sento di essere nei panni di potergli dare un nome.

"Nessun nome sembra essere adatto," ammetto. "Nè Michael, nè Jonathan, Robert. Semplicemente mi sembra
fuori luogo dare un nome al figlio di Maria e Douglas. In qualche modo prendermi cura di lui mi allegerisce la coscenza, mi fa sentire come se stessi ripagando il mio debito. Ma dargli un nome mi fa sentire come se stessi addirittura reclamando il mio possesso su di lui." sposto lo sguardo su di lui, rivelando la mia più grande paura in un sussurro. "Provo un senzo di tenerezza nei suoi confronti, e potrei addirittura amarlo un giorno, ma lui non sarà mai il mio bambino."

Alzando gli occhi, mi capita di incontrare i suoi. "Anne è ancora la mia bambina, almeno questo è ciò che sento quando la guardo. Lui sarà sempre suo, e semmai dovessi scegliere tra prendermi cura di lui e prendermi cura di Anne, Non potrei che scegliere mia figlia. E lui non merita questo. Ha bisogno di essere amato nello stesso modo in cui io amo lei. E se non potessi farlo, Mary?"

Annuisce, cullando Anne, poi si sporge per guardarlo meglio. Poi ride. "E' così dolce, il mondo in cui arriccia le labbra mentre dorme... sembra un uccellino." alzando gli occhi per incontrare i miei sussurra. "Robin. Forse il suo nome è Robin."

Lascio che il nome mi entri dentro completamente, assorbendolo e assaporando ogni lettera mentre lo ripeto. "Robin." sussurro. "Cosa avrà in mente Harry per te?"

~~

Trascorriamo ancora una notte insieme nel nostro grande letto prima che Harry si svegli, all'alba, indossi i suoi abiti pesanti e vada via.

È in piedi di fronte allo specchio, mentre abbottona le maniche della sua camicina e indossa il suo cappotto lungo.

Restiamo in silenzio. Non voglio che se ne vada. Non vuole andare via. Ma siamo abituati ad una vita di scelte che contrastano con i nostri desideri.

Raggiunge Anne nella sua culla, prendendo il suo delicato, addormentato corpo tra le braccia, e stringendola sul suo petto prima di rimetterla a dormire, nella sua culla, sotto le sue coperte.

"Fa la brava, Principessa." Le dice.

Guardo attentamente il suo viso mentre si abbassa per baciarmi. Mi sta salutando.

"Ti Amo, Cath." sussurra, consapevole del bambino addormetato accanto a noi.

"Ti amo anch'io."

Annuisce, chiudendo gli occhi e aggrappandosi alle mie labbra ancora una volta.

"Torna a casa. Torna da me." sussurro.

"Lo farò."

"Che non siano solo parole, Harry. Mantieni la tua promessa questa volta." Dico, e rido, ma senza allegria.

Harry si tira indietro quel pò che basta per guardarmi negli occhi. "Non portarlo fuori dalle nostre camere."

"Ti ho già fatto questa promessa." Mi alzo, spostandogli una ciocca dei suoi capelli dagli occhi. "Hai intenzione di dirmi cos'hai pensato di fare? O devo rimanere qui, all'oscuro di tutto?"

Annuendo, si avvicina dolorosamente a me, e mi sussurra qualcosa all'orecchio. Il suo respiro è caldo, le sue parole vengono fuori leggere come la seta. Ad ogni parola le sue labbra mi sfiorano la pelle e sento come se dovesse imprimermi questa promessa sulla pelle.

Le lacrime iniziano a formarsi agli angoli dei miei occhi mentre annuisco.

Ha pensato e programmato cose per questo bambino che io non mi sarei mai aspettata.

E' così buono.
Lui è così buono.

"Grazie, Harry."

Lui sorride, baciandomi ancora una volta, poi, con in mano il mio cuore e la mia anima, va via.

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-3.

No Fury/ Harry Styles/ Italian Translation. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora