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Gerard lesse il bigliettino, con un nodo alla gola.
Quello era decisamente uno scherzo di cattivo gusto.
Accartocciò il pezzetto di carta, e si prese la testa fra le mani. Perché la sua Sofia gli aveva mentito in quel modo? Perché farlo soffrire?  Non poteva aver ripreso a ricordarsi di lui, in così poco tempo.

-Posso spiegare, Piqué-chú.- Cominció una voce che Gerard conosceva bene.
Alzó gli occhi verso la ragazza, e le fece cenno di sedersi, con gli occhi spenti e delusi.

-Non mi sentivo più amata da te, tu eri così concentrato con la tua vita e mi ero resa conto che mi stavi tagliando fuori. Quando è successo l'incidente, io ho avuto giorni di amnesia, ma pian piano ho ricordato tutto con i tuoi bigliettini.
Non avevo intenzione di tornare con te fino al momento in cui tu non avresti dimostrato di amarmi quanto ti amavo io.
E l'hai fatto. Sei ancora qua.-

Gerard ascoltó quelle parole, che sapevano di dolore e rammarico.
Aveva sempre amato Sofia, le aveva chiesto di sposarlo e lei aveva avuto dei dubbi nei successivi giorni. Lui l'aveva presa come una cosa normale, ma arrivare a così tanto  lo trovava ancora assurdo.

-Ho sofferto per la tua bugia. Era davvero così necessario non dirmi nulla?- Le domandò, con una smorfia sul viso.
Sofia gli prese una mano, e con l'altra giró delicatamente il viso del ragazzo, per guardarlo negli occhi.

-Tu mi ami?-

-Ti amo, Sofia, ma non puoi uscirtene così dal nulla con il fatto che ti ricordi tutto. Lo sai che odio scrivere, potevo dirtelo a parole.-
E così dicendo, fece combaciare le sue labbra con quelle della ragazza.

Non c'era rancore che potesse tenere ad un amore così grande.

Fine.

Memòria « Gerard PiquéWhere stories live. Discover now