PIOGGIA

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Londra 1817.

Il tempo non era dei migliori,solito cielo grigio e chiuso che minacciava pioggia,le strade della città erano affollate da gente e bancarelle che vendevano ogni sorta d'articolo,dalle stoffe importate dal lontano oriente ai cibi tipici del posto.Mille odori e mille colori riempivano le strade tetre e tristi rendendole più vive in un certo senso,rendendo quella staticità più accettabile.

Frankenstein non amava passeggiare per le strade perché ciò voleva dire gente, ma stranamente quel giorno Dean il maggiordomo si era ammalato,cosa alquanto strana dato che era un uomo che godeva di ottima salute fino a poche ore prima,al dottore urgevano dei polmoni di mucca quel dì;al maggiordomo non era concesso fare domande,doveva semplicemente fare come gli era stato ordinato,ma stavolta a Victor sarebbe toccato provvedere da solo alle sue faccende.

《Siete il dottor Victor Frankenstein?》Era una voce rauca e losca e la sua dizione non era delle migliori.

《Si sono io》Rispose il dottore voltandosi a quella domanda fatta alle sue spalle.

L'uomo che gli aveva posto tale quesito era alto e scuro e di volto ed indossava abiti colorati e festosi.

《Uno zingaro,cosa vuoi da me?, a cosa devo attribuire tale disturbo?》

Victor era visibilmente irritato dalla sfacciataggine in cui il gitano si era posto nei suoi confronti,ma leggeva nel suo sguardo che non era il solito truffatore,lui aveva qualcosa d'importante per lui, qualcosa che non avrebbe potuto rifiutare.

Il dottore si schiarì la voce e placò il suo animo,era solito essere scorbutico con chi non conosceva,anzi per la verità era scorbutico con chiunque gli rivolgesse la parola.

《Allora cosa vuoi?, parla》con un cenno del capo incitò lo zingaro a parlare.

《Piacere,sono Leonte Krukesty,ed ho qualcosa che potrà interessarvi dottore》.

Lo sguardo del gitano puntava dritto agli occhi del dottore che senza esitare s'avvicino allo sconosciuto porgendogli la mano.

《Non c'è bisogno che mi presenti,già sai chi sono,ma ora dimmi Leonte,cos'hai per me?》Victor difficilmente si fidava dei suoi conoscenti,ciò voleva dire che degli sconosciuti non si fidava affatto ma una strana energia lo trasportava verso quell'essere,qualcosa che andava contro ogni logica e che non aveva una spiegazione valida.

Perché fidarsi di uno sconosciuto?Ma perché poi fidarsi proprio di un imbroglione?Ciò è un enorme paradosso.

Krukesty guardò la mano del medico e porse la sua,le due s'intrecciarono in una presa vigorosa e Leonte strattonò a sé con forza il medico.

Lo zingaro avvicinò le sue labbra secche all'orecchio di Victor ed iniziò a sussurrargli qualcosa.

《Venite con me e non ve ne pentirete, fidatevi,io sò voi cosa siete》Victor si scostò da quell'uomo,era turbato,agitato.

《Vattene,se non vuoi che ti faccia arrestare sporco mendicante, come osi rivolgerti a me in questo modo?》.

Krukesty sorrise,un sorriso inquietante e diabolico dipingeva il suo viso.

《Non giocate con me dottore,io sò,ed il sapere può far male》Dopo aver detto ciò lo zingaro si tolse il cappello a tre punte tipico dei pirati del'700 e fece un inchino a Victor che nel frattempo guardava sbigottito quell'uomo così strano.

Il medico corse via lasciando Leonte lì immobile in quella posa,i passi di Frankenstein erano veloci e la sua mente annebbiata da mille domande.

Chi era quell'uomo e cosa sapeva riguardo al suo conto?Ma soprattutto come faceva a conoscerlo?

Victor non aveva mai avuto alcun tipo di rapporto con gente gitana né aveva mai incrociato nella sua vita quell'uomo.

Il suo cuore batteva come un martello su un incudine,forte sempre più forte.

I suoi passi erano svelti ed imprecisi,inciampò un paio di volte.
Prese a piovere,la pioggia fine era paragonabile a tanti piccoli aghi che s'andavano ad appuntare sul viso turbato del dottore ma che scorrevano via come il tempo,veloci.
Aveva il fiatone così s'adagiò con le spalle ad un muro in un piccolo e fedito vicoletto,uno di quelli dove la gente ormai ha smesso di sperare,quei mille sguardi spenti impressi nei volti dei passanti gli diedero la sensazione che lo stessero scrutando e che sapessero tutto di lui,ogni suo più intimo e sporco segreto.

La testa incominciò a pesargli e la vista ad offuscarsi,in un batter d'occhio si trovò steso a terra privo di conoscenza.

La pioggia prese a battere sempre più veloce,copriva tutto,picchiando su qualsiasi cosa intralciasse in suo scorrere,Victor a terra era ormai bagnato fradicio,i passanti non badavano al dottore steso lì sui sanpietrini inregolari.

Sarà un'ubriacone,un senza tetto o uno di quei pazzi che girano in città.

Ecco perché nessuno versava uno sguardo a quella sagoma inerme sulla strada fredda.

I passi di un uomo si fecero avanti sempre più vicini al corpo di Victor,
li si potevano udire a metri di distanza,erano frenetici ed ad ogni passo s'udiva uno splash dovuto al muoversi dell'acqua appantanata a terra;le strade erano ormai deserte,svuotate dalla vita;la città quando piove è come un grembo materno,dapprima piena di vita e poi vuoto,ma la gente continua a vivere attaccata al suo essere, al suo essere fredda,spietata e rumorosa,masochisticamente continua a vivere in quel grembo che in tutta la sua instabilità dà sicurezza.

《Eccoti qui dottore,sapevo che non saresti andato molto lontano,nessuno va molto lontano da me》.

Quell'oscura figura fece leva sulle ginocchia e si sollevò sulle spalle come se fosse un sacco di patate marcie il corpo dello sventurato Frankenstein ormai privato dei suoi sensi.

《Pesi più di quanto pensassi》Disse l'uomo mentre aveva il fiatone causato dallo sforzo fatto.
Quando ebbe posizionato il medico sulle spalle,si guardò intorno attentamente curando che nessuno l'avesse visto e scomparve via tra i palazzi logorati dalla miseria.

Come un'ombra,nessuno sguardo avrebbe visto ciò,nessun orecchio avrebbe udito quei passi,nessuna mano avrebbe fermato quell'uomo e nessuna bocca avrebbe raccontato quello che le orecchie avevano sentito e gli occhi avevano visto.

ANGOLO AUTRICE
Salve ragazzi e ragazze,questo è il mio nuovo romanzo come avrete già capito dal prologo,è la prima volta che scrivo in terza persona e che scrivo qualcosa (di serio)di diverso,voglio ringraziare chi mi ha saputo consigliare su alcuni punti
@vivian_nyneve
@skyvero
@AxemHarash1
@BecLynn93
@ioadoroicani
@Luigipia
Siete sempre disponibili e vi ringrazio❤

FRANKENSTEIN?...SI SONO IO (#Wattys2016)Where stories live. Discover now