Capitolo 5

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(Nella foto: Clarisse Donovan)

-Allora, che volete fare?- domando alle bambine che si sono messe in pigiama e ora sono davanti a me.
La cosa non mi piace per niente, sono sola, a casa mia e con due bambine che si conosco, sono migliori amiche e amano la moda.
-Tu cambiati e indossa il pigiama!- mi ordina mia cugina ed io ubbidisco senza fare obiezioni e mi metto una canottiera nera e dei mini pantaloncini bianchi.
-Ok, ora facci vedere i tuoi disegni!- dice sempre mia cugina ed io le porto nel mio studio uscendo le varie carpette e loro iniziano a dare un'occhiata.
Vedendole calme le lascio da sole e inizio a preparare il lettone, accendo un po' i termosifoni per riscaldare l'ambiente essendo completamente freddo, poi torno nel soggiorno e metto a posto quello che avevamo lasciato io e Clary.
Metto le pizze in un solo scatolone portandolo in cucina insieme alla mezza bottiglia di coca cola e alle posate, invece le cose da buttare le metto in un sacchetto e le butto nel cassone che si trova proprio sotto casa mia, lasciando le ragazze da sole nel mio studio vedendole ancora calme.

Quando ritorno, sistemo il divano e abbasso la temperatura dei termosifoni essendo che la casa si è subito riscaldata e apro un po' le finestre del bagno per far circolare l'aria.
Dopo aver fatto tutto questo mi dirigo nel mio studio e vedo le piccoline addormentate nel divano con delle mie cartelle tra le mani.
Le prendo subito e le poso sul tavolo e mentre stavo per prendere le bambine e portarle a letto sento bussare alla porta e vado a vedere chi è alle undici di sera: è tardi!
Guardo dallo spioncino e vedo che è Damon così apro e lo vedo tutto incappucciato con dei vestiti nelle mani e delle fotocopie.
-Posso entrare?- domanda lui ed io lo faccio accomodare prendendo le sue cose.
Lo porto in cucina e mi scuso un'attimo con lui perché dovevo fare alcune cose di massima urgenza.
Così mi dirigo nuovamente nel mio studio e cerco di prendere tra le braccia entrambe le bambine, cosa che mi riesce alla perfezione, anche se ho difficoltà ad aprire le porte e vedendomi impacciata, Damon viene verso di me e mi aiuta prendendo tra le braccia sua sorella portandola sul mio lettone.

-Non sapevo che avessi ospiti!- dice lui riferendosi a mia cugina ed io faccio spallucce.
-Tutto improvvisato all'ultimo minuto e poi si conoscono, sono amiche, perciò!- dico mentre ritorno in cucina.
-Vuoi qualcosa? Ho: coca, birra, vino, aranciata, spuma, tè, chinotto, acqua, gelato, frutta, pizza...non lo so...scegli tu!- dico aprendo il frigo e uscendo una bottiglia di birra per me.
-Se per te non è un problema birra pure per me!- dice lui ed io esco una seconda bottiglia.
-Allora...grazie per mia sorella e non è che mi puoi fare un favore?- domanda lui mentre apro le due bottiglie e ne passo una a lui.
-Dimmi!- dico prendendo un sorso dalla mia bottiglia e lui mi fa vedere dei ghirigori e poi dice -Ti ricordi l'idea che hai dato oggi? Beh, a me è piaciuta da morire e ho seguito il tuo consiglio, ho preso quei vestiti e mi chiedevo se ti andrebbe di disegnarli! Sono disposto a pagare qualsiasi prezzo!-
Ci rifletto su attentamente!
Voglio soldi?
No, non ne voglio però può fare sempre qualcosa per me.
-Devi dare più amore a tua sorella e sentirla di più! Ti chiedo solo questo come prezzo!- dico alzandomi e portando lui nel mio studio mentre mi metto a lavorare e a disegnare i ghirigori su un foglio di carta, modificandoli e rendendoli più maschili.
Poi prendo i colori panna e nero e mi faccio portare i due vestiti.
-Grazie ti adoro! Ma come fai ad avere dei vestiti di mia sorella?- domanda lui visibilmente accigliato.
-Le ho comprato qualcosa io oggi!- dico facendo spallucce e lui cambia subito espressione e domanda -Quanto ti devo?-
Mossa sbagliata amico mio.
-Niente, sono dei miei regali per lei ed ora vai a casa, come vedi i posti letti sono stati tutti occupati!- dico facendo spallucce e ridendo.
-No, dimmi quanto hai speso oggi!- dice lui ma io nego con un cenno della testa.
-Visto, e poi le persone dicono che devo stare calmo, di non spendere troppi soldi per mia sorella ma di darle più amore mentre la stessa persona che ha detto queste parole fa...- per non farlo continuare lo bacio.
Un semplice bacio a stampo, molto innocente fino a quando lui non mi prende dai fianchi e mi spinge più a sé, chiedendomi il permesso con la lingua ed io glielo concedo, mettendo le braccia intorno al suo collo ma mi stacco quasi subito ricordandomi che lui è fidanzato e che io non sono fatta per stare con altre persone, perché io non ho voglia di soffrire ancora.
-Scusa, ma non ho voglia di fare l'amante!- dico e lui annuisce guardandomi un po' meravigliato.
-Ok, ma come posso sdebitarmi per i vestiti?- domanda lui portando dietro il mio orecchio una ciocca di capelli che era caduto sul mio volto.
-Se il progetto scuola/lavoro con la tua scuola sarà accettato allora tu mi aiuterai per creare il vestito e penserai più a tua sorella! Trovato il modo per sdebitarti- dico e lui annuisce e dice -Ok, ora vado!- dice e prende il suo giubbotto per poi andarsene, non prima di avermi dato un bacio proprio vicino alla bocca.

Decido di non pensarci molto e mi metto all'opera facendogli i vestiti restando sveglia tutta la notte, ma tanto sono abituata a non dormire per giorni.
Quando si fanno le sei e mezza sveglio le ragazze e faccio una doccia veloce a tutte e tre e ci vestiamo insieme.
Io metto l'intimo in pizzo nero, un pantalone aderente in eco-pelle, una maglietta bianca corta davanti e lunga dietro e delle converse basse; a mia cugina metto un vestitino rosa con le ballerine nere e a Clary metto il vestitino nero che ho comprato ieri con le scarpe abbinate.
Quando siamo pronte usciamo di casa e prendiamo la metropolitana, arrivando al capolinea.
Scendiamo e prendo l'autobus che mi porta a scuola ma scendo qualche fermata prima per lasciare le ragazze e poi salgo a scuola a piedi arrivando con mezz'ora di ritardo.
Entro in classe e la prof di moda mi fa accomodare.
-Signorina Lilyth, novità?- domanda la prof ed io annuisco.
Ho parlato con lei sabato sera, prima di andare alla casa abbandonata, spiegandole ogni cosa di quello che mi ha detto il preside dell'altra scuola poiché mi aveva chiamato per sapere se avessi risolto il mio problema.
-No, devo ancora andare ma non voglio perdere un giorno di scuola!- dico e lei annuisce.
-Andiamo ora dalla preside e chiedo un permesso per te e per me, andiamo subito dal preside dell'altra scuola!- dice la prof e insieme scendiamo sotto in presidenza.

Nautico e ArtisticoWhere stories live. Discover now