-Ok, ora troviamo tuo fratello che manchi da lui da due ore, anzi mi sembra strano che non ti abbia cercato ancora!- dico prendendo la mano della piccola mentre nell'altra tengo le borse.
Ovviamente lo scontrino dei suoi vestiti l'ho dentro la borsetta, ho speso la bellezza di millecinquecento dollari ma non voglio dire niente.
-Eccolo lì!- dice la bambina puntando con un dito i camerini maschili, alzo lo sguardo è vedo.
O no: Damon!
Perché me lo immaginavo che erano sorella e fratello!?
-Sembra un pinguino!- dice Abigail scoppiando a ridere e in effetti!
Sia lui che il fratello sono vestiti uguali con un completo nero, la camicia bianca e un farfallino nero: sembrano camerieri!
Scoppio a ridere anch'io attirando così l'attenzione dei ragazzi che iniziano a guardarmi ed io inizio a ridere più forte, piegandomi in due dalle risate.
-Lo trovate divertente?- domandano i ragazzi ed io annuisco incapace di proferire parola.
-Aspetta, tu sei quella Lilyth di cui mi ha parlato ieri sera mio fratello!- dice la bambina ed io annuisco tra le risate incapace di formulare qualche parola.
-Ragazzi...per favore...cambiatevi!- dice Abigail fermandosi mentre io continuo a ridere.
Quando escono cambiati con solo i jeans addosso, inizio ad andare in iperventilazione: hanno un fisico da paura!
-Allora genie del male, idee per cosa metterci per il nostro diciottesimo?- domanda Damon guardando me mentre una ragazza bionda occhi grigi si alza e inizia a squadrarmi.
-Lily, tutti tuoi!- Abigail lascia il compito a me ed io, da brava stilista che sono, le passo le borse e inizio ad osservare i ragazzi.
-Dunque ragazzi camerieri/pinguini...ditemi tutto quello che c'è da sapere!- dico osservandoli mentre vengo affiancata dalla bambina.
-Il tema del nostro diciottesimo è Black and White, perciò a te libero arbitrio!- mi dice Stefan sedendosi sulla poltrona, io annuisco e inizio a cercare.
Alla fine me ne esco con due completi identici se non fosse per il colore: il primo era color panna, abbinato ad una camicia nera, un fazzolettino nero, delle scarpe nere e una cravatta dorata, mentre il secondo era nero, con le scarpe e la camicia bianche, un fazzolettino bianco e una cravatta argentata.
Il primo, quello color panna lo passo a Damon mentre il secondo al fratello.
Appena escono noto che tutto è perfetto tranne per le cravatte.
Senza pensarci due volte mi avvicino a loro e tolgo con un colpo secco le due cravatte, apro i primi due bottoni della camicia facendo intravedere un po' di pettorali e metto ai loro colli una catenina d'oro.
-Abi, se aggiungiamo a mano dei ghirigori identici nel colletto e nei polsini delle giacche?- domando alla mia amica che sta praticamente sbavando dietro a Stefan.
-In quello panna li fai neri e in quello nero li fai panna?- domanda lei ed io annuisco mentre la piccola Clary applaudisce compiaciuta.

-Non mi piace, il mio futuro marito si deve vestire come dico io e non come suggerisce una troia da quattro soldi!- dice la bionda di prima ed io non ci vedo più dagli occhi.
-Hai ragione, Stefan e Damon, prego vestitevi come due pinguini, fatevi prendere per il culo da tutti i vostri compagni visto che certe persone non capiscono proprio un tubo della moda, ma io sono sono solo una troia da quattro soldi, mentre le puttane costose vogliono fare prima a togliervi i vestiti!- dico acida e vedo tutti guardarmi a bocca aperta.
-A me piace il look che ha scelto Lily!- dice Clary ed id la ringrazio.
-Tu non fai  corda mocciosa!- dice la bionda e i due fratelli danno ragione a lei.
La piccola poverina scoppia a piangere e si avventa su di me.
Sono stati inutili i tentativi dei fratelli di levarmela di dosso, così ho preso la fatidica decisione di tenerla a casa mia per cena.
Prendo un pezzo di carta e scrivo sopra il mio numero e l'indirizzo di casa mia, che consegno nelle mani di Stefan.
-Mi porto vostra sorella con me, la faccio tranquillizzare e poi questa sera ve la porta a casa!- dico e Stefan annuisce mentre Damon inizia a urlarmi contro ma non ci faccio poi così tanto caso e mi porto la sorella a casa mia.

Per strada chiamo mio padre e lo informo che resto nel mio appartamento: me lo hanno comprato per poter svegliarmi più tardi per andare a scuola e non al solito orario, cioè le quattro di mattina.
Mio padre acconsente e prima di andare a casa compro due pizze, una per me e una per Clary.
Io l'ho presa alla norma, mentre la piccola l'ha presa primavera.
Per fortuna a casa ho il gelato alla vaniglia e al cioccolato.
Quando sono praticamente dentro casa mi suona il telefono e vedo che è un numero che non ho salvato in rubrica, così decido di rispondere.

-Pronto! Chi parla?- domando mentre poso tutte le borse all'ingresso e le pizze sul tavolo del soggiorno.

"Salve sono la madre di Clarisse, mia figlia è con lei?" domanda la signora preoccupata.
-Si non si preoccupi è qui, aspetti che gliela passo!- dico e passo il telefono alla piccola che risponde e se ne va nell'altra stanza, poi ritorna e mi passa il telefono mimando un "Vuole parlare con te!"
-Pronto!- dico.
"Lilyth ti ringrazio per quello che stai facendo per mia figlia, se non ti dispiace poi me la puoi portare a casa? Ci sono i suoi fratelli io non ci sono ma non ti preoccupare!" mi dice la signora.
-Si non si preoccupi, lo avevo già detto ai vostri figli signora!- dico mentre prendo due coltelli e due forchette.
"Oh, non chiamarmi signora: ho solo trentasei anni! Mi chiamo Mackenzie!"  dice la signora, immaginavo che era giovane.
-Come lei desidera, Mackenzie!- dico e poi ci salutiamo chiudendo la chiamata.

-Coca cola vero?- domando a Clary e lei annuisce, così dal frigo esco una bottiglia di coca cola ma lascio dentro la birra, so perfettamente che se la vedrebbe ne vorrebbe un po'.
Iniziamo a mangiare mentre in TV fanno il trono di spade.
Lo guardiamo in silenzio ed entrambe mangiamo solo mezza pizza, non prendiamo neanche il gelato per quanto siamo sazie.
Una volta finito prendo il suo giubbotto, glielo faccio indossare e mi facci guidare a casa sua, che era due fermate di metropolitana più in là rispetto al mio appartamento, che poi casa non si può definire, se mai è mega villa.
-Aspetta qui, voglio fargli una sorpresa!- dice Clary ed io annuisco rimanendo fuori a guardare il cielo nuvoloso.

Dopo qualche minuto esce piangendo disperata con uno schiaffo stampato in faccia.
-Ti...ti...prego...portami con te!- dice disperata attaccandosi come un koala alle mie gambe, io la prendo in braccio  e entro dentro dirigendomi sotto informazione della piccola nel salone dove tutto era successo e vedo un Damon infuriato, una ragazza compiaciuta e uno Stefan sconcertato.
-Chi.è.stato?- dico scandendo le parole e vedo Damon fissarmi attentamente e poi mi urla contro           -NON TI IMMISCHIARE IN CAZZI CHE NON SONO TUOI!-
-Senti, punto uno: calmati che mi conosci da poco più di trentasei ore; punto due: che ti ha fatto lei per dargli uno schiaffo?- domando scocciata di tutta questa situazione.
-QUELLA SOTTOSPECIE DI BAMBINA HA DETTO PUTTANA ALLA MIA RAGAZZA- dice urlandomi ancora più forte e stanca di tutto questa situazione mi avvicino e gli do uno schiaffo.
-Hai detto solo cazzate perché lei è una bambina che non sa nemmeno cosa significa la parola puttana; una bambina che vorrebbe essere considerata di più dal fratello più grande; UNA BAMBINA CHE VUOLE AVERE SOLAMENTE UN CAZZO DI AFFETTO ANZICHÉ DI QUEI MALEDETTISSIMI SOLDI CHE LE SPENDI PER VESTITI CHE ODIA!- urlo a mia volta e lui si zittisce ed io ne approfitto per calmare la bambina che mi abbraccia forte e continua a piangere mentre Stefan mi passa uno zainetto.
-Ci sono i libri per portarla a scuola domani, non dista molto da dove vai tu, anzi è un po' più sotto! Entra alle otto e esce alle quattro, tu come sei messa per domani? E hai dei vestiti per lei?- mi domanda Stefan ed io annuisco.
-Entrerò un po' in ritardo domani e la prenderò io. Per i vestiti non ti preoccupare le ho comprato qualcosa oggi!- dico e lui annuisce salutandomi mentre ce ne ritorniamo a casa.

Quando arrivo a casa mia, cambio la piccola facendole mettere il pigiama di mia cugina fino a quando non suonano alla porta e vado ad aprire trovandoci mia zia con in braccio mia cugina.
-Te la lascio!- dice mia zia e poi scompare: ok due bambine sarà difficile gestirle!
-Clary!- urla mia cugina scendendo dalle mie braccia e correndo dalla sua amica che urla -Beny!-
Prevedo nottata oggi!

Nautico e ArtisticoWhere stories live. Discover now