Uscii dalla doccia e mi avvolsi nel mio morbido accappatoio, asciugandomi il viso sommerso da goccioline con un asciugamano.
Lo specchio era tutto appannato a causa della condensa e del caldo che si erano creati nel bagno. Per far sì che lo specchio tornasse normale e per rinfrescare un po' la stanza, aprii la finestra dalla quale si poteva scorgere il giardino e gli altri complessi di case costruiti lì vicino. Rimasi sul davanzale qualche secondo, godendomi quella vista che potrebbe sembrare 'patetica' all'apparenza, ma che in realtà era davvero bella e rilassante.
Il sole stava già cominciando a scendere, anche se mancava quasi un'ora al tramonto. I colori nel cielo stavano però diventando rosei, in fondo a metà aprile le giornate non sono ancora lunghe come in estate.
Mi asciugai per bene e aprii la porta del bagno per tornare in stanza e vestirmi.
Presi i vestiti sporchi e li misi dentro una sportina che infilai con noncuranza nella valigia.
Indossai prima il completo intimo che coprii mettendo una maglietta azzurra con delle decorazioni floreali non troppo vistose di un blu più scuro, un paio di jeans chiari strappati e, ai piedi, un paio di calzini e le mie All Star bordeaux. Sciolsi i capelli che pettinai accuratamente, cercando di farli apparire il più naturale e decenti possibile.
Andai infine verso il salotto, per raggiungere Laura e vedere che cosa stesse preparando di buono alle cinque e mezzo del pomeriggio. Sul mobile in soggiorno o appese ad alcune pareti, notai diverse foto di un bambino, probabilmente Lorenzo da piccolo, davvero carine. Mi soffermai qualche secondo su questo dettaglio, poi senza fare troppo rumore mi avvicinai e lei notò subito una presenza. Non arrivai nemmeno alla cucina che qualcuno suonò al campanello.
"Dev'essere mio marito Sergio, probabilmemte ha dimenticato le chiavi. Potresti aprire tu?" Mi chiese. Risposi pronunciando un 'certo' e avviandomi verso l'ingresso.
Vidi un uomo anch'egli abbastanza basso, calvo e con un paio di occhiali, dall'aria molto simpatica.
"Ah, tu devi essere Sofia, piacere io sono Sergio, il padre di Lorenzo." Mi disse porgendomi la mano in modo che gliela potessi stringere. Così feci, presentandomi a mia volta.
"Cara, mancano ancora più di due ore prima che arrivi Lorenzo, cosa ti va di fare?"
Chiese Laura dolcemente.
"A dire il vero non lo so..." visto che avevo due ore completamente vuote le chiesi se potessi aiutarla a cucinare.
Mi rispose che non sarebbe stato giusto dato che ero un'ospite, ma alla fine cedette.
"Cosa si prepara per stasera?" Chiesi mentre mi lavavo le mani.
"Avevo intenzione di preparare la pasta al forno, per questo ho iniziato a quest'ora. Lorenzo ne va matto, spero piaccia anche a te."
"Scherzi? Io amo la pasta al forno!" Replicai entusiasta.
"Se hai preferenze riguardo al cibo non esitare a dirmelo."
"No no, io mangio di tutto quindi stai pure tranquilla." Affermai ridendo.
Dopo un'ora passata a chiacchierare e cucinare, mi ricordai di dover chiamare mia madre.
"Torno subito." Dissi frettolosamente correndo verso la stanza di Lorenzo dove avevo appoggiato il cellulare.
Sbattei le mani tra loro per pulirle un po', presi il cellulare dallo zaino e avviai la chiamata. Dopo due squilli una voce mi rispose, anche abbastanza irritata.
"Ti avevo detto di chiamarmi spesso, perchè non mi ascolti mai?"
Dopo svariate scuse mi chiese se fossi già arrivata a casa. Le spiegai che Lorenzo era ancora in gita e i suoi genitori mi avevano accolta bene.
In quel momento Laura irruppe in camera.
"Scusa se disturbo la chiamata, se vuoi posso parlare io con tua madre."
Le passai il telefono senza fare domande e parlarono insieme circa cinque minuti. Dopodichè riattaccò e mi ridiede il cellulare.
La ringraziai per quel suo 'intervento' e tornammo in cucina per finire di preparare le nostre lasagne.
Quando finimmo, infornammo il tutto e ci ripulimmo un po' le mani.
Tirai un sospiro e guardai l'ora: 19.30
"Se vuoi possiamo iniziare ad avviarci in città, così ce la prendiamo un po' con calma."
Annuii facendole capire che la trovavo una buona idea. Andai un attimo in bagno a sistemarmi un ultima volta i capelli, misi il mio giubbottino di jeans corto fin sopra la pancia, coperta dalla maglietta azzurra che avevo infilato subito dopo la doccia, per coprire un po' le braccia e fare in modo di non aver freddo.
Dalla valigia tirai fuori una borsetta dentro cui misi il cellulare, i miei auricolari, il portafoglio e un pacchetto di fazzoletti. Raggiunsi Laura nel soggiorno che mi stava aspettando e uscimmo dall'appartamento per recarci in giardino e prendere l'auto.
Salii al solito posto e Laura girò la chiave accendendo il motore. Facemmo retromarcia e uscimmo dal giardino imboccando la strada.
Il sole era già quasi tramontato e la notte era alle porte. Guardai fuori dal finestrino per tutto il tempo, sospirando di tanto in tanto al pensiero di dover passare quella settimana con un ragazzo.
Spazio me
Aggiornare alle 3.15 di mattina: FATTO.
STAI LEGGENDO
See You Again •~• Lorenzo Ostuni
FanfictionMi si parò davanti, fermando la sua camminata. Mi tese la mano in modo amichevole pronunciando solo questa frase con un sorriso: "Piacere, Lorenzo." Io risposi al saluto stringendogli la mano. Lui sembrava più imbarazzato di me e si accarezzò la nuc...
