Laura mi chiese un po' di me e della mia famiglia, se avessi fratelli o sorelle. Le risposi dicendo che avevo un fratello più grande, che era però andato a lavorare a Milano e che potevo vedere solo poche volte l'anno.
Alessio era sempre stato un ottimo fratello, ci volevamo bene reciprocamente e in un modo particolare. Da quando era partito una parte di me era come se se ne fosse andata assieme a lui, facendomi sentire un incolmabile vuoto dentro di me.
Mi mancava terribilmente e parlarne faceva male. Evidentemente Laura se ne accorse e cercò di rimediare cambiando argomento.
Dopo un paio di minuti arrivammo davanti a un grande complesso con le pareti esterne dipinte di rosso. L'auto si fermò e Laura mi invitò a scendere. Feci come detto e, ancora una volta, mi aiutò a scaricare la mia valigia dal bagagliaio. Entrammo da un cancelletto e salimmo svariati piani di scale, fino ad arrivare davanti alla porta che ci avrebbe fatte entrare in casa, quella casa in cui sarei dovuta stare una settimana.
Laura girò la chiave nella serratura e la porta si aprì accogliendomi in quella dimora. Entrai chiedendo permesso, mi guardai un po' attorno spaesata e lei portò la mia valigia in una camera a metà del corridoio.
Prima di compiere quest'azione mi disse:
"Non sapendo che saresti venuta non sono riuscita a preparare la camera degli ospiti, se non ti disturba per stanotte potresti dormire nella camera di Lorenzo."
"E lui dove dormirà?" chiesi d'istinto.
Rispose che non c'era problema se avesse dormito sul divano per una volta.
Annuii e mentre lei portò via il mio bagaglio, girai un po' per il salotto. Il televisore era davvero grande, il divano di fronte ad esso era adatto per ospitare una persona durante il sonno. Era arancione come le pareti e di fianco ad esso si trovava un enorme acquario con svariati tipi di pesci, prevalentemente rossi.
"Ti piacciono?" Sentii Laura dietro di me. Mi alzai e mi girai verso di lei, smettendo di fissare quei graziosi pesci.
"Si..." mormorai un po' imbarazzata.
"Sai, Lorenzo da piccolo ne aveva uno a cui era molto affezionato, lo aveva chiamato Andrea. Un giorno ho fatto un errore madornale e lui ci è rimasto malissimo." Si mise a ridacchiare raccontando la storia e io sorrisi. Mi stavo sentendo a mio agio.
Continuò a parlare:
"Praticamente stavo cambiando l'acqua dell'acquario e il pesciolino... è caduto dentro il lavello." Scoppiammo tutte e due a ridere per quello che avevo appena sentito e lei concluse dicendo:
"Non sai la faccia che ha fatto Lorenzo quando gliel'ho detto. " cercai di calmare le risate e fu come se lei mi leggesse nel pensiero, chiedendomi:
"Vuoi fare una doccia? So che il viaggio è stato lungo."
Annuii e Laura mi mostrò il bagno, ma prima mi fece fare un breve giro per la casa. Partimmo dalla cucina, affiancata al salotto. Dopodichè mi portò nel corridoio dove era andata poco prima per posare la valigia. La prima stanza era il bagno, la seconda sulla sinistra era la camera di Lorenzo, che visitammo per ultima, la terza era la stanza degli ospiti e la quarta, nonchè finale, la camera matrimoniale.
Entrammo nella stanza di Lorenzo. Era piena di strani oggetti, posti dappertutto: mensole, scrivania, comodino.
C'erano piccoli pupazzi, pile di videogiochi, collezioni di pacchetti di sigarette, action figure di personaggi degli anime.
Una camera un po' da nerd.
C'era una grande scrivania con due computer, affiancati da un launchpad e un paio di enormi cuffie nere.
"Lo sa suonare?" Chiesi a Laura quasi incredula.
"Si, è anche piuttosto bravo." Rispose sorridendo. Vicino alla scrivania si trovava una stampante, una tv con la playstation e una chitarra elettrica.
"Quella non la sa suonare molto." Disse lei senza che io le chiesi nulla.
Scoppiò tutto in una risatina.
Mi lasciò sola cosicchè io potessi sistemarmi e fare la doccia con calma.
"Io vado a preparare qualcosa per cena intanto, ho intenzione di fare qualcosa che forse ti piacerà." Uscì sorridendo dalla stanza dopo aver pronunciato questa frase. Una volta che la porta fu chiusa notai che ad essa vi erano attaccati tantissimi disegni, tutti con una scritta: Favij.
Pensai che fosse un fanboy e che questo Favij fosse il suo idolo, anche se in realtà non lo avevo mai sentito nominare. Lasciai perdere e aprii la valigia che era posata vicino al letto. Tirai fuori la pochette con shampoo, balsamo, spugna e bagnoschiuma, ma presi solo questi ultimi due dato che non mi sarei lavata anche i capelli. Imbracciai il mio accappatoio bianco e mi recai in bagno. Chiusi la porta a chiave e mi tolsi di dosso i vestiti, posandoli in un angolino della stanza. Stesi un asciugamano per terra e accesi l'acqua della doccia per regolarla.
Dopo che raggiunse la temperatura giusta, cercai di tenere ferma la massa di capelli raccogliendoli in alto con un elastico bianco ed entrai bagnando il mio corpo con la cascata di acqua.
Stetti sotto per non molto tempo, dato che, non essendo a casa mia, mi scocciava fare una delle mie solite docce infinite.
YOU ARE READING
See You Again •~• Lorenzo Ostuni
FanfictionMi si parò davanti, fermando la sua camminata. Mi tese la mano in modo amichevole pronunciando solo questa frase con un sorriso: "Piacere, Lorenzo." Io risposi al saluto stringendogli la mano. Lui sembrava più imbarazzato di me e si accarezzò la nuc...
