C h a p t e r • t h r e e

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Zayn's pov.

Un altro sabato, un'altra festa improvvisata a casa mia, altra gente che curiosa fra le mie cose.

Non lo sopportavo. I miei amici piombavano a casa con una miriade di persone, partiva la musica, gente sudata ad ogni angolo, e non si capiva più niente

Quella sera avevo deciso di non partecipare. Me ne stavo seduto tranquillamente sul mio divano di pelle nera ad ascoltare gli inutili discorsi della bionda accanto a me.

Non faceva altro che blaterare cose incomprensibili con la sua vocina insopportabile, fino a quando la sua attenzione non fu attirata da qualcos'altro. Seguii con lo sguardo la direzione del suo viso, ma quello che riuscii a vedere non fu altro che un ammasso di gente sudata che ballava immersa nelle forti luci colorate.

Rimasi a fissare quelle tante persone per un tempo indeterminato. Solo pochi erano miei conoscenti, non avevo idea di chi fosse tutta quella gente, eppure giravano indisturbati per casa mia.

I miei pensieri furono interrotti dalla mano scheletrica della ragazza che si sollevò dalla mia spalla. Non mi ero neanche accorto che la bionda, di cui non conoscevo neanche il nome, si era alzata e camminava verso il corridoio. Era piuttosto strano dato che la festa si concentrava nel immenso salone.

Mi alzai anche io e, cercando di farmi spazio tra la folla, seguii la ragazza.

Notai altre persone in fondo al corridoio, anche se non riuscii subito a distinguerle data la scarsità di luce in quella zona della casa.

Non ci volle molto per notare i folti ricci del mio amico Harry, ma non capii comunque chi fossero gli altri due, non li avevo mai visti.

Stavano tutti davanti lo sgabuzzino del sottoscala intenti a cercare di aprire la porta chiusa a chiave.

Ma c'era un motivo se la porta era serrata, nessuno doveva entrare lì dentro, neanche io.

Subito mi affrettai a raggiungerli per mandarli via.

" Harry" urlai cercando attirare l'attenzione del mio amico.

"Cosa stai facendo? Ti ho detto mille volte che non devi stare qui!" continua a sbraitare mentre spingevo via i due ragazzi e la bionda.

"Calma amico, vogliamo solo sapere cosa c'è li dentro" Harry sembrava non capire.

Cercai di rimanere calmo, ma non ne potevo più.

Spensi le casse e le luci sentendo aumentare sempre di più le lamentele di tutti i presenti. Mandai tutti a casa e mi sedetti a riflettere un secondo.

Forse avevano tutti ragione, forse avrei dovuto prendere coraggio ed aprire quella stanza. Forse mi avrebbe fatto male, forse bene. Avevo bisogno di sapere.

Sospirando feci forza sulle braccia per sollevarmi da qual comodissimo divano. A passi lenti attraversai tutto il corridoio fino a trovarmi davanti il mio incubo peggiore. Quella porta bianca sotto le scale, che sette anni fa avevo chiuso e giurato di non aprire mai più.

Presi la chiave che tempo fa avevo buttato sotto il mobiletto lì vicino, la infilai nella serratura e girai quattro volte.

Spinsi la porta che scricchiolò un po' al contatto con le mie mani e mi ritrovai in una stanza piena di scatole, quadri, disegni, libri, foto. Una stanza piena di ricordi.

Presi tra le mani la prima scatola che mi capitò davanti. Era piccola e di legno, un sottile strato di polvere ricopriva la superficie.

La aprii. Al suo interno vi erano delle polaroid che ci raffiguravano. Me e Lei. Eravamo piccoli, ci rincorrevamo nel parco vicino casa mentre le nostre mamme chiacchieravano animatamente.

Così felici e spensierati, così sorridenti. Non potrò mai scordare quei momenti.

Scorrevo le foto tra le mani quando una lacrima ne bagnò una. Allungai il pollice per asciugare la foto quando l'immagine, raffigurante me e Caroline che ci rincorrevamo, si mosse, come se lei fosse scoppiata a ridere.

Lasciai cadere le foto. Forse per lo spavento, forse per la sorpresa di rivedere il suo sorriso dopo così tanto tempo.

Strofinai gli occhi con le mani. Dovevo aver bevuto troppo senza rendermene conto.

Rimisi tutto a posto e chiusi di nuovo la stanza.

Mi avviai verso la cucina con l'intento di rimettere a posto il disastro causato dalla festa, iniziai a prendere dei bicchieri lasciati sul bancone quando uno si rovesciò facendo cadere del liquido denso sul pavimento.

Sospirando mi voltai per prendere uno straccio. Mi allungai verso il lavello quando, di nuovo, qualcosa mise in dubbio la mia lucidità.

Sentii dei rumori, come se qualcuno stesse camminando sul liquido appena versato. Di colpo mi voltai, ma trovai davanti a me soltanto il vuoto, di nuovo.

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Salve salvuccio genteeee :)
Dopo tipo un mese sono riuscita a mettere questo capitolo misterioso🔮.
Non ho idea se ci siano errori perché ho riletto solo una volta, quindi se ne trovate non esitate a dirmelo ( ovviamente poi rivedrò il capitolo ).
Finalmente i due protagonisti si sono "incontrati" ( Vera_Speranza  contenta ? ).
Okay smetto di scrivere cose inutili e ci vediamo al prossimo capitolo :)

Ghost  |z.m.|Where stories live. Discover now