Capitolo 1.

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Continuo ad amarlo sempre, nonostante qualsiasi difficoltà; nonostante qualcosa... Anzi, qualcuno di più potente cercasse di annullare i miei sentimenti...

I miei tormenti iniziarono nel giorno della Rivolta; lui era un ribelle e proprio questo lato del suo carattere lo rendeva così maledettamente irresistibile ad i miei occhi.
Nonostante siano passati decisamente moltissimi secoli, ricordo ancora chiaramente le sue parole prima di cadere: "Non ti merito ma il mio amore per te non cambierà mai Lux, resterai mia in eterno. Ti aspetteró per sempre.".

Piansi lacrime amare per molto tempo e sulla terra non smise di piovere.
Pregai il Padre di farmi cadere per raggiungerlo ma lui mi diede una punizione atroce: mi fece scendere tra i mortali privandomi delle mie bianche ali ma non dei miei poteri, immortalità compresa. Ho vent'anni da secoli ormai.

Percepisco sempre lo sguardo del Padre su di me... È decisamente arrabbiato a causa del mio comportamento da quando sono bloccata in questo pianeta con i mortali.

"Lux? Ehi Lux, mi ascolti? Cioè ti è appena passato accanto il ragazzo più figo del liceo, ti ha fatto l'occhiolino e neanche lo guardi?".
Che tubo vuole ora lei?!
Ah si; io sono Lux, un Angelo esiliato sia dal Paradiso che dall'Inferno e quella rompi-ovaie che ha appena proferito parola facendomi scendere dalle nuvole è una specie di migliore amica/persona fastidiosa con cui divido la camera al college, Ariel.

Alzo un sopracciglio, "Che cosa vuoi genio del male? Lo sai che di "Ronnie il fusto" non mi importa niente, tutto muscoli e niente materia grigia.".

"Quando la smetterai di chiamarmi così, di stare continuamente nel tuo mondo e di non dedicare attenzioni a coloro che se le meritano?".

"Mmm... Fammi pensare..: MAI!".

"Emh Lux hai per caso il ciclo?".

"Ariel basta. Se continui così oggi firmi la tua condanna a morte".

"Vorrei che ti confidassi con me Lux... Vorrei aiutarti a scappare da ciò che ti tormenta... Ma quel muro di ghiaccio che ti sei costruita attorno, non mi consente di aiutarti..." .

La campanella mi salva da quella tonta di Ariel ed entrambe ci dirigiamo ai nostri corsi.
Non mi crederebbe mai se le dicessi cosa mi tormenta.

Anche se sono sulla terra da moltissimi secoli mi sono sempre adattata ad i cambiamenti volendo però sempre distinguermi dalla massa e non fare la volontà di Dio.

Giuro che l'invenzione della musica metal è stata la più geniale che sia mai venuta in mente a questi stupidi umani. Da circa 30 anni sono una metallara sfegatata ed oltre la musica porco Mussolini amo questo stile.

Ho i capelli rossi e mossi con un folto ciuffo davanti un'occhio, sono alta e magra, ho gli occhi colore azzurro cielo che abbellisco con abbondanti strati di trucco, ho molti piercing alle orecchie e decisamente molti tatuaggi; vesto sempre di nero o grigio e sinceramente mi amo così.

Ariel ha i capelli viola, gli occhi azzurri, è bassa e scheletrica e proprio come me ha una passione sfrenata per il metal; è la persona con la carnaggione più chiara che io abbia mai visto.
Ci chiamano "le darkettone della scuola" ma non ci importa.

Fanno parte del nostro gruppo di "darkettoni" anche Daniel e Ivan, amici inseparabili e dotati di moltissima paziensa per sopportare me e quella sfigata di Ariel.

Daniel è molto alto e abbastanza muscoloso, ha dei lunghi capelli castani ed i suoi occhi sono molto di un verde decisamente scuro, quasi marroni. Mi piace moltissimo esteticamente ma il mio cuore appartiene ad un altro sin dall'inizio dei tempi.

Un Bacio Dalle TenebreWhere stories live. Discover now