Liberazione

2K 162 4
                                    

Narra Margherita

- Accetto -. Dice Letizia.
Prendo il biglietto che mi porge e lo infilo in tasca per poi afferrarla per un braccio.
- Sei completamente impazzita! Ti rendi conto di cosa sta succedendo?!? -.
Lei si scansa infastidita.
- Smettila -. Dice, poi si volta verso Ben.
- Ora dammi la spiegazione -.
- Semplicemente perché amo divorare le persone. Quelle sono le anime di chi ho divorato. Tutto qui, non c'è molto da capire -.
Letizia annusice lentamente, mentre lui si avvicina a lei.
Ho paura.
Lei mi sorride.
- A presto, Margherita-.
Poi tutto diventa buio.

Quando riapro gli occhi sono ancora a scuola, che è tornata normale. E la prima cosa che vedo è un volto. Quello di Davide.
- Davide!!! -.
Lo abbraccio.
- Oh mio Dio, temevo che non ti avrei più rivisto! -.
- Cosa è successo esattamente? Come sono tornato a scuola? Ricordo solo... Una classe... Non molto bene -.
Mi rabbuio. - Letizia... Ha preso il tuo posto. Ha fatto un accordo e Ben ha liberato te -.
Lui sgrana gli occhi. - Cosa?!? Come può essere così stupida? -.
- Non lo so... -.
- Ma ti ha detto qualcosa? -.
- Ora che ci penso mi ha dato un biglietto-.
Estraggo dalla tasca il piccolo pezzo di carta spiegazzata.

Ciao Margherita. Non preoccuparti per me: ho tutto sotto controllo. In effetti non so quando e se tornerò, ma per favore, domani dì a tutti i professori ciò che abbiamo scoperto, loro ti crederanno. Non cercare il mio fascicolo, tanto non lo troverai. Però ho scoperto che Ben tiene da qualche parte tutti i fascicoli mancanti. Non potrebbe eliminarli come dice, altrimenti sarebbe come se non avesse divorato le vittime, perché qui fascicoli sono le ultime prove dell'esistenza di quelle persone e sarebbe difficile divorare qualcuno che non esiste. Trova quei fascicoli e portameli. Non farti scoprire da Ben e fatti aiutare da chi è tornato indietreggiare ( Sara o Davide? ) e magari da un professore.
Ti saluto e spero di rivederti.
Letizia.

È da circa mezz'ora che io e Davide siamo in sala professori.
Abbiamo raccontato ciò che è successo e ho mostrato il biglietto di Letizia.
Inoltre vedendo Davide loro si sono ricordati di lui.
- Come ha potuto fare una cosa così stupida? - Esclama la professoressa di inglese pensando a Lety.
- Calmati Anna. Non risolveremo nulla se continui così! - Le dice la Giudici.
Stanno parlando di Letizia e del preside. O Ben. O... Tutto.
Nessuno ha idea di dove possa aver nascosto i fascicoli.
Litigano furiosamente.
Urlano.
Quasi mi sento in colpa.
Se solo... Se solo avessi impedito a Letizia di accettare l'accordo...
No.
Se solo avessi impedito a Lety e Sara di andare al quarto piano. Se solo avessimo ascoltato i divieti.
Se solo non fossimo così stupide.
Davide mi poggia una mano sulla spalla.
- Tranquilla, si sistemerà tutto-. Sorride.
- No Davide! Non funzionerà!-.
- Però io penso di sapere dove siano i fascicoli -.
- Davvero?? -.
Lui annuisce.
- Io so dove cercare! - Urla per farsi sentire dai professori.
In massa tutti si girano verso di lui.
- Dove?? -.
- Nel posto più ovvio di tutti, nel posto in cui nessuno è mai andato. L'ufficio del preside-.
In effetti è vero. È un posto talmente ovvio, ma non ci ho mai pensato.
- Ok, vi accompagno io. Dopotutto sono il coordinatore- Dice Durisi.

È la prima volta che mi trovo davanti alla porta dell'ufficio del preside.
Durisi si accarezza il mento.
- Non sono mai entrato qui... -.
Metto la mano sulla maniglia.
- C'è sempre una prima volta-.
Spingo la maniglia e la porta si apre.
Davide sgrana gli occhi.
- Ma... Dov'è la stanza? -.
Davanti a noi c'è solo buio. Il buio più totale.
- Ehm... Salve? - Dice il prof, ma l'unica risposta che riceviamo è solo l'eco della sua voce.
Metto un piede nella stanza, poi entro.
Cerco un interruttore della luce, ma non lo trovo.
Il prof accende la torcia del cellulare e illumina lo spazio davanti a noi.
La stanza è arredata come un normalissimo ufficio.
Ha una libreria di metallo grigio con sopra degli enormi raccoglitori, c'è una scrivania disordinata piena di scartoffie e sedie ovunque.
Tutto però è rotto e polveroso, come se in quella stanza non ci entrasse nessuno da anni.
- Ma che... - Davide si guarda intorno senza capire.
Anche io sono abbastanza stupita, ma ora non m'importa. Devo trovare i fascicoli.
- Prof, chiuda la porta e iniziamo a cercare -.

Durisi cerca nel mobiletto accanto alla scrivania, dove sono io, mentre Davide si occupa della libreria.
Tutto è talmente polveroso che la polvere mi ha formato uno spesso stato grigiastro sulle dita e la carta è gialla e consumata dal tempo.
Però ciò che trovo è inutile.
Sono solo avvisi, fascicoli di studenti che non mi interessano e documenti della scuola.
Poi però noto un cassetto che è chiuso a chiave.
Lo tiro con tutte le mie forze, ma è inutile.
- Prof, lei riesce mica ad aprire questo cassetto? - Gli chiedo.
Lui si avvicina e gli tira un calcio potente.
Il cassetto si apre titubante.
Ed eccoli. I fascicoli.

Io, Davide e il professore stiamo camminando così piano che quasi non udiamo i nostri passi.
La scuola, buia e deserta, è ancora più inquietante del solito.
Piano piano andiamo verso il quarto piano.
Non ce la faccio più, non vedo l'ora di dare i fascicoli a Lety.
Presto tutto questo finirà. Non vedo l'ora.
Apriamo la prima porta.
E c'è il preside.
Più che sentirmi spaventata sono stufa. Stufa di trovarmelo sempre davanti.
Lui sorride, i suoi denti bianchi brillano nell'oscurità.
- Andavate da qualche parte?-. Chiede.
- Lasciaci passare - Ringhio.
Non lo sopporto più.
- Modera il tono, ragazzina-.
Sbuffo.
- Ragazzi, qui ci penso io. Al momento giusto voi andate - Sussurra il professore.
Io e Davide non facciamo in tempo a controbattere, perché il prof si lancia contro il preside.
Sembra che siano caduti in un buco nero: non si vedono più.
Improvvisamente una fiammata esce dal buio, seguito da un urlo straziante.
- Dobbiamo aiutare il prof! - Strillo afferrando il braccio di Davide, ma lui mi ferma e scuote la testa.
- Facciamo come ha detto lui-.
- Ma.. -.
Sentiamo la voce di Durisi.
- Ragazzi, andate! Sbrigatevi! Salutatemi Letizia e anche gli altri!
Forse riuscirò a torn... -.
La frase viene interrotta.
Io e Davide ci lanciamo in avanti tra le fiamme che paiono finte perché non bruciano.
Però brucia il dolore di un simile addio.

Quando ci vedono entrare con tanta foga tutti gli occhi della 3ªC sono puntati su di noi.
In fondo c'è anche Lety.
- Margherita! Davide! - Esclama felice.
- Lety! Ti ricordi di noi! -.
- Mi sono scritta tutto su un foglio prima di venire qui, per non dimenticare. Non sono così stupida! -.
Vorrei tanto abbracciarla, ma so di non poterlo fare.
Però presto lo farò.
E inizio a consegnare i fascicoli.
Piano piano tutti iniziano a riacquistare la memoria. È meraviglioso!
Gli occhi di tutti riacquistano colore e vivacità.
Una luce calda e rassicurante invade la stanza.
Sulle labbra si forma una parola: - Grazie -.
Lety mi prende la mano e sorride.
- Ce l'hai fatta. Ora sono liberi -.
Sara si avvicina a noi.
- Ragazze! -.
- Sara! -.
Ci abbracciamo.
- Avrei dovuto credervi a proposito della proposta... - Sussurra.
- Non ti preoccupare-.



Il quarto piano Where stories live. Discover now