Feci qualche passo, afferrai la maniglia ed Hermione parlò. – Non riusciresti nemmeno a trovare i sotterranei se ti ci impegnassi.
- Cosa centrano i sott... - spalancai la bocca. Aveva ragione, ero stata così stupida sino a quel momento.
- L'oggetto che stai cercando dev'essere antico e in questa città non ci sono rovine. Non in superfice, almeno.
Aveva un tono da saccente. – La metro, penso sia quello la via più veloce per raggiungere dei sotterranei – dissi.
- Non sei stupida come pensavo, allora - andò in cucina e dopo qualche secondo tornò con altri indumenti addosso, molto più comodi. – Beh, cosa mi guardi così, andiamo?
- Hai cambiato idea? – chiese Ron.
Lei sospirò. – L'ultima... l'ultima volta che ho visto Severus, mi fece promettere una cosa. Mi fece promettere di non spegnere il bottone dei sentimenti. Mi spiace, ma l'ho fatto. Mi sono lasciata trascinare, perché non volevo sentire nulla, perché solo così potevo andare avanti. E oggi, guardandolo immobile, capii che quello era il momento di far uscire tutto e che forse dovevo iniziare a mantenere una promessa. Le cose non succedono per caso, noi lo sappiamo bene, e lei non è un caso che sia capitata qui proprio oggi. Se devo ricominciare ad essere me stessa, quella di sempre, perché non partire affrontando un'altra strega?
Ormai era pomeriggio inoltrato e il sole stava già calando. La gente tornava dal lavoro e i ragazzi rientravano a casa, si cambiavano ed erano pronti per andare a bere qualcosa con gli amici al pub. Poi c'ero io, diciannovenne, con un pugnale nello zaino e un berretto magico andando a caccia di vecchi cimeli di famiglia che avrebbero causato la fine del mondo.
- Okay, ora fa' attenzione – Hermione sembrava agitata, continuava a guardarsi attorno, come se quello che stesse facendo fosse illegale. – È importante che la gente mi noti il meno possibile. Sono conosciuta in città e se qualcuno mi vedesse che mi aggiro tra i binari della metro, non so cosa ne uscirebbe fuori.
- Aspetta, binari?
Alzò gli occhi al cielo mentre scendevamo le scale di una delle fermate della metropolitana. – Come vorresti arrivarci? Allora, ci metteremo in un angolo, appena parte dobbiamo essere veloci e correre fino a che non troviamo una rientranza, lì dovrebbe esserci una porta murata.
Mi sistemai lo zaino. – Divertente.
- Eccolo.
Si alzò una folata di vento e nel trambusto di chi saliva e di chi scendeva ci spostammo a lato.
Il treno partì, e Hermione tirò fuori qualcosa dalla tasca che sembrava un accendino. Lo fece scattare e la luce delle lampade al neon venne catturata e tutto si fece buio.
- Ora! – si buttò e mi tirò per la manica del giubbotto.
Fu una delle esperienze più pericolose che ebbi mai fatto, dovevo correre e non potevo fermarmi. Il problema fu Hermione. Ero appena salita sul rialzo e quando mi girai, era ancora indietro. Poi ci fu una luce accecante e un rumore assordante. Il treno sorpasso la fermata e continuò la sua corsa.
- Muoviti!
Hermione era a pochi metri da me, mi sporsi quanto potevo e le tesi una mano. Riuscì ad afferrarla in tempo e la tirai su con tutta la forza che avevo nelle braccia.
- Forse non è stata una buona idea spegnere le luci.
- Già – aveva il fiatone.
Mi appoggiai un attimo al muro. – Dovresti fare dell'attività fisica, stare seduta dietro ad una scrivania tutto il giorno non ti fa bene.
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Crossover Challenge (C.C. Prove Contest)
Historia CortaO.S per il concorso di @WinterSBlack , buona fortuna a tutti gli altri partecipanti!
Un'amica.
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