La spada era sulle mie ginocchia, non volevo separarmene, almeno fino a quando non mi sarei trovata lontana da quella donna.

Si lasciò cadere sull'altro divano e chiuse gli occhi. – Fai quel che devi fare e poi portarla via da qui.

Ron le si sedette accanto.

Quel verde era di nuovo su di me.

- Io sono una semidea.

- No scusate, non ce la faccio a sentire queste sciocchezze. – Hermione si alzò e andò nella stanza accanto, che doveva essere la cucina.

- Non sono sciocchezze – dissi, offesa.

- Ah, davvero? Provalo.

- Non...

- Sciocchezze.

- Non penso stia dicendo cavolate – s'intromise Ron. Hermione ritornò nella stanza e lo guardò a bocca aperta. – Andiamo, ha tirato fuori quella spada dal nulla, ha combattuto quel coso...

- È una manticora. – Precisai.

- Sa pure il nome! E non ha mostrato il minimo tentennamento. Non penso sia una ragazza normale.

- Supponiamo che sia vero, perché ti stava seguendo? – chiese Harry.

Potevo spiegarglielo solo in parte. – Ecco, sto cercando una cosa. Un oggetto che potrebbe decidere le sorti del mondo, se vogliamo metterla su scala globale. Ovviamente non sono la sola, una maga, Circe, vuole anche lei ciò che sto cercando. Peccato che non sappia dove mettere le mani e cerca di catturarmi mandandomi questi mostri, ma finora sono riuscita a sopravvivere.

- Questa cosa che stai cercando dev'essere molto preziosa se una maga ordina a mostri come quello di prima di catturarti.

- È un oggetto che appartiene a mia madre, ma che solo noi semidei possiamo toccare. Più che prezioso lo definirei potente.

- E chi sarebbe tua madre? – domandò Hermione.

- La dea Atena.

- Oddio...

- Parlami meglio di quest'oggetto che definisci potente.

- Non sono sicura che io possa parlarne a dei semplici umani, scusate, non voglio offendervi, ma meno dico e meglio è.

- Babbana – commentò Hermione. – Siamo dei maghi, se non l'hai ancora capito, e non dei semplici umani.

- Scusami se ho chiesto, era solo per capire come io e Ron avremmo potuto aiutarti.

- Ehi, calma. – Disse Ron.

- Ora ci mettiamo ad aiutare gli sconosciuti? – Hermione si risedette. – Harry, non la conosciamo nemmeno. Magari sono tutte invenzioni, non dobbiamo aiutare chiunque abbia un problema. Facciamo già tanto per questa città, e devo ricordarti cos'abbiamo fatto in passato? Non dobbiamo più nulla al mondo.

- L'Hermione che conosco io non avrebbe reagito così. È un mistero, giusto? Nemmeno lei sa dov'è questo oggetto, altrimenti l'avrebbe già trovato, è figlia della dea della saggezza dopo tutto. Invece l'hai vista in metro e poi a girovagare per questa strada. Sei la migliore strega che io abbia mai conosciuto, potresti aiutarla, ti farebbe bene distrarti...

- Io non ho bisogno di distrarmi. E io non sono più quella donna, è morta un anno fa con Rose.

- Beh, sentite – mi alzai e mi diressi verso la porta. – Grazie per l'aiuto, ma ce la posso fare anche da sola. Sono arrivata fin qui, dopotutto. Scusate ancora per tutto, arrivederci.

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