- Hugo, non correre in casa! – lo rimproverò una voce maschile.
- Albus anche tu, per favore! – questa volta era femminile, dolce e cantilenante.
Provenivano dal soggiorno.
- Sì, ti dico che non era...
- Ti starai sbagliando tesoro, non è possibile.
- E se fosse...
- Silenzio. C'è qualcuno davanti alla porta. – Era una voce diversa dalle altre.
Camminai piano, adagiando tutto il piede sul parquet. Mi affacciai alla stanza e mi tolsi il berretto.
- Ehm... salve.
La manticora sfondò la finestra che dava sulla strada, ma prima che potè toccare terra, l'uomo in piedi con gli occhiali tirò fuori un altro ramoscello e urlò: "Impedimenta!" e schizzò via.
- Remus prendi i bambini e va' via – disse sempre lui.
L'uomo coi capelli rossi aiutò la donna con lo stesso colore di capelli a rialzarsi. – Ginny vai con lui, mettiti al sicuro.
- Voglio rimanere, smettila di trattarmi come una bambina.
- Ron, forza! – l'occhialuto scavalcò la finestra ormai inesistente e sparì dalla mia visuale.
La donna della metropolitana. Era davanti a me, non l'avevo notata per tutto quel tempo.
Uscii dalla porta nello stesso momento in cui lei scavalcò e quello che doveva essere Ron la seguì, affiancandola.
Lui gli sussurrò qualcosa, ma lei lo zittii immediatamente, aveva uno sguardo severo impresso.
La manticora aveva accartocciato tre auto ed era quasi riuscita a tirare giù un albero.
L'occhialuto agitò il ramoscello e le radici dell'albero si mossero, attorcigliandosi alla coda del mostro che però fu più veloce, e prima che la presa si fece ben salda, scattò in avanti, verso di me.
- Okay, vediamo se i corsi egiziani danno i loro frutti.
Allungai la mano e provai il leggero brivido della Duat, dal mio ripostiglio riuscii a tirare fuori la mia spada di osso di drago. Era la prima volta che mi veniva.
Mi spostai di lato, in alto lo scudo.
- Ragazzina, sta' attenta! – urlò Ron.
La manticora si buttò in avanti, rotolai e mentre mi alzavo riuscii a ferirla ad una gamba. Il taglio rimase, ma non ritornò da dov'era venuta.
Dovevo trovare un modo per neutralizzarla, e l'unico modo che mi veniva in mente era ucciderla.
Dovevo farlo per tutte quelle persone che mi aspettavano a Long Island.
"Pietrificus Totalus!"
La coda si irrigidì e smise di ringhiare. Vidi i suoi muscoli rimanere tesi e non rilassarsi e le sue pupille non muoversi di un millimetro e il suo pelo rizzarsi.
- Così non dovrebbe dare altro fastidio. – La donna in nero mi squadrò dalla testa ai piedi. – Chi sei? Ti ho vista alla metropolitana, sei scappata senza chiamare i soccorsi. Quella povera bambina.
- Stavo per sconfiggerla! Mi segue da quando sono partita da Londra, volevo togliermi la soddisfazione.
Allargò le braccia, mi indicò le macchine distrutte e la panchina. – Così? Quelle persone hanno lavorato duramente per comprarsele, e lì si sedevano i miei figli quando aspettavano che Ginny li venisse a prendere. – Si asciugò le labbra. Stava urlando in mezzo alla strada, ma non sembrava importargli. – Questa mattina sono stata ad un funerale, perché il mondo deve portarsi via le persone migliori. Sempre. Sono voluta tornare da sola perché non riesco a stare vicino a nessuno da un anno, a malapena parlo con mio marito, e mi spunta davanti questa cosa che aveva appena ucciso una bambina che faceva le elementari e c'eri tu, con un pugnale in mano che giocavi a fare la ragazza anormale. Non so se l'hai notato, ma a fianco a te, c'era la madre, e tu non l'hai degnata di uno sguardo, sua figlia era a terra, il suo cuore non batteva più, e tu l'avevi scavalcata!
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Crossover Challenge (C.C. Prove Contest)
Short StoryO.S per il concorso di @WinterSBlack , buona fortuna a tutti gli altri partecipanti!
Un'amica.
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