one: verona;

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C'era qualcosa che non andava in Luke oggi: era seduto sui gradini dell'Arena di Verona e muoveva in modo ossessivo la gamba destra, movimenti veloci, scattanti, su e giù.
Forse era agitato, ma il suo sguardo diceva altro, era indefinito, allora, forse confuso; i suoi occhi erano puntati sulle nuvole di quel cielo che avrebbe fatto da sfondo al nostro concerto quella sera.
Stava bene, non c'era dubbio, ma potevo sentire i suoi pensieri sbattere da una parte all'altra della sua testa. Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui, posando delicatamente la mia mano sulla sua coscia, e ridacchiai quando lui finalmente si accorse della sua gamba incontrollata.
Si fermò immediatamente e girò il suo viso verso il mio, diventando leggermente roseo sulle guance paffutelle.

"S-scusa, Mike"

La voce leggermente confusa, gli occhi colpevoli e i capelli ancora non pettinati: era la cosa più tenera che avessi mai visto.

"Tranquillo Luke, sei agitato?"
Gli chiesi stringendo leggermente la presa sulla sua gamba, cercando di renderlo più calmo. Lui fece un piccolo sorriso sghembo e riprese a muovere l'altra gamba, prima di ridacchiare leggermente.
"Sì... Non so, questo posto è bellissimo e se noi non ne fossimo all'altezza? Non dico per le fan... Questo posto, quest'arena, merita una performance che faccia venire i brividi a chiunque, non solo alle nostre fan..."
Era sempre così, dolce, allegro, solare, ma particolarmente preoccupato per ogni singolo dettaglio.
Avevo paura di azzardare con le parole, ma come potevo fare? Non potevo tenermi tutti questi complimenti per me.
"La tua voce farebbe venire i brividi a tutti, anche i muri stessi tremerebbero per te, Lucas."
Luke arrossì ancora e scoppiò a ridere per la frase sciocca che avevo appena detto.
"Dai Luke! Stavo cercando di essere un buon amico!"
"Tranquillo lo sei, ma.. I muri.."
Parlò fra le risate e mamma mia, era bello, era bello qualsiasi cosa facesse.
"Vieni qui, Luks." Mormorai piano prima di stringerlo in un abbraccio, facendogli soffocare il viso contro la mia spalla, e lui, ancora con il sorriso sulle labbra, biascicò un dolce "grazie".
No Luke, grazie a te, che mi fai stare bene.
"Dai pappamolle, alzati, tra poco entrano e dobbiamo suonare. Pronto a far sentire a tutti che bella voce che hai?" ridacchiai e mi alzai, facendo un piccolo broncio guardando le sue scarpe, "sei proprio sicuro di quelle?" puntai il dito grassoccio sulle sue scarpe e si lasciò andare all'ennesima risata cristallina, prima di annuire, lasciarmi una pacca sulla spalla, e dirigersi verso il backstage.
Sospirai mentre posai il mio sguardo su di lui, che si muoveva con quella strana eleganza che lo rendeva unico, semplicemente Luke.
Quel semplicemente Luke mi piaceva, mi piaceva da impazzire, ma a lui, non piaceva il semplicemente Michael che ero.

Heii, spero vi piaccia:-)
Lasciatemi una stellina, che vi sia piaciuto o per pietà, pls.
Senza qualche commento non continuo! :(
Vvb.

Dammit; mukeWhere stories live. Discover now