Capitolo 3 - Luci

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Tutto quel turbinio di emozioni dopo la mia morte mi aveva lasciato sbigottito. Aver visto il pianto incessante di mio padre, o semplicemente l'espressione cupa dei miei cari nei giorni successivi al mio funerale, mi aveva decimato le forze. Così, tra un pensiero e l'altro, incominciai a contemplare l'estistenza solitaria che mi apprestavo a vivere per chissà quanto tempo. Dopo quel pomeriggio però le cose cambiarono ulteriormente. Mentre guardavo il sole scendere, le nuvole correre veloci da una parte e l'altra del cielo, sentii quei deboli fischiettii provenire da dietro gli alberi. Poi una voce sottile, quasi come un bisbiglio, mi chiamò.
"Ehi tu" disse, "che stai facendo seduto lì? Vieni a nasconderti muoviti, altrimenti ti troveranno." Io mi alzai ed istintivamente corsi verso la voce. Non perchè fossi particolarmente convinto del pericolo di "essere trovato", quanto perchè per la prima volta qualcuno si era accorto di me, e secondo le mie previsioni questo non sarebbe dovuto accadere mai più.  Camminavo velocemente, diretto verso l'albero da cui proveniva la voce, quando improvvisamente sentii un boato titanico proveniente da dietro la mia schiena. Mi girai e scorsi un essere simile ad una figura umana. Era alto almeno sette metri, aveva i capelli lunghi, sporchi e grigi. Le cavità degli occhi erano nere mentre le pupille erano dorate. Aveva delle lunghe braccia piuttosto snelle, due gambe altrettanto lunghe e dei piedi grandi quanto un campo da calcio. Veniva verso di me, così cercai di correre più veloce che potessi. Mentre stavo per arrivare verso la mia mèta, vidi sbucare da dietro il tronco una mano, e quella stessa voce adesso con tono molto più energico mi disse "sbrigati, altrimenti morirai se ti prenderà". Mentre cercavo di metabolizzare queste parole, che a causa della confusione mentale risultavano essere quasi incomprensibili nella mia testa, colpii col piede destro una radice che sbucava dal terreno, ed il mostro mi raggiunse, mi prese il braccio sinistro, e mi portò verso la sua bocca. Pensai che quello sarebbe stato il mio secondo ultimo attimo di vita, poi vidi una luce, velocissima, colpire la pancia del mostro che mi lasciò cadere. Caddi per terra, sbattendo la testa talmente forte da svenire. Non sapevo quanto tempo fosse passato, ma quando riaprii gli occhi era notte fonda, quel mostro continuava ad indietreggiare, colpito ripetutamente da quella luce instancabile. Poi mi resi conto che davanti a me c'erano due gambe, piuttosto minute. La mia faccia era a contatto col terreno, così per vedere chi fosse quella persona davanti a me dovetti rialzarmi, e stropicciarmi più volte gli occhi. 

 "Finalmente ti sei svegliata, principessa" disse, " direi che per oggi hai già causato troppi danni."

Non avevo la minima idea di chi fosse, ancora meno  di quali danni avessi combinato. Sapevo solo che qualcuno mi aveva salvato dalla fine. Sapevo che esistevano giganti neri e grigi con le pupille dorate  pronti a divorarti. Sapevo poco, e qualcuno doveva darmi delle spiegazioni. E questo qualcuno poteva essere la persona che mi stava davanti.


Spazio Autore

Ciao ragazzi! Perdonatemi la pausa di un mese ma ho avuto diversi problemi che mi hanno privato del tempo libero :D Spero che il capitolo vi piaccia, come al solito stellina e commento sotto ;D Un bacio! :* 

Without you - Senza teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora