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MEREDITH

Mi sono sempre sentita fuori luogo, alle elementari quando tutti gli altri bambini dicevano che i loro genitori erano fantastici, i migliori, io stavo zitta, i miei erano alcolizzati e sin da piccola mi sono arrangiata.
Al liceo quando c'erano i balli di fine anno o le fiere della scienza arrivavano parenti orgogliosi con i nonni a seguito e insieme parlavano delle rette spaventose delle università in cui sarebbero andati.
Io stavo in disparte, senza mai dire a nessuno che ero stata presa per US.
È stata dura ma mi ripetevo che non era quella la mia vita.

Ora la mia vita mi piace, ho un ragazzo perfetto e degli amici fantastici, eppure rimango comunque esclusa.
Adam è dispiaciuto per il comportamento della sua famiglia, lui ha portato a casa la psicopatica e nessuno fa fatica a chiarirlo.
È l'ennesimo pugno e non è piacevole, sono stanca di ricevere pugni.
Gioco con la penna da tutta l'ora e probabilmente dovrei stare attenta, sto perdendo di vista il mio obbiettivo per la famiglia del mio ragazzo.
Vorrei tanto che tra di loro ci fosse anche Grace, lei è stata gentile e ha quel modo di rapportarsi come se non fossi nata in una capanna mentre lei ora vive in un attico a Las Vegas.
Quando finisce l'ora afferro il caffè con il latte di mandorla e il portatile.
Fuori dalla porta c'è Adam, che come al solito, sta attirando un po' di attenzione.
«Signore, la mia donna è arrivata» congeda delle ragazzine urlanti e mi viene incontro con il suo solito passo da uno che ha in mano il mondo, in effetti il mio mondo ce l'ha.
«Baby» fa l'occhiolino.
Io giro gli occhi.
«Mangiamo insieme a casa mia?» chiede facendosi serio e mi viene subito da vomitare.
«Ehm...sì, ce credo si possa fare»
Mi mette le mani sui fianchi «Che c'è che non va amore?» mi chiede abbassando la testa.
«Nulla» tiro su con il naso.
Mi guarda come uno che ha fiutato la bugia ma annuisce «Ne parliamo dopo, ora andiamo» lo seguo fino alla sua auto.

ADAM

Meredith è stupenda assonnata e scompigliata con indosso una mia maglietta di un vecchio concerto.
Salgo in auto e lei affianco a me prende a torturarsi le dita.
Lo fa di continuo credo sia un tic involontario ma questo mi permette di capire quando qualcosa non va.
«Mi stai spaventando a morte» confesso ad un certo punto.
«Io?» si mette in unghia in bocca, altra cosa che fa spesso.
«Lo so che la mia famiglia è così...ingiusta e maleducata con te amore ma io non so come fare» sbatto una mano sul volante e lei fa un salto sul sedile. Cazzo.
«Mer il punto è che sono innamorato di te, famiglia o no» le sorrido dolcemente ma vedo lontano un chilometro che è insicura.
Mi suona il telefono e leggo il messaggio di mia sorella Madison.
<<Mamma è ubriaca alle due di pomeriggio, è fuori controllo>>
«Cazzo»
«Che succede?» interviene subito la mia ragazza.
«Mia madre...è ubriaca» faccio una smorfia per il disappunto.
«Ti lascio ai dormitori o a casa mia?» chiedo uscendo velocemente dal parcheggio.
«Vengo con te Adam, anche se è la tua famiglia e non siamo in buoni rapporti, non ti lascio da solo.» la sua determinazione mi convince così non protesto nemmeno. Parto a tutta velocità verso casa di mia madre, fuori città.
«Beve spesso?» chiede ad un certo punto.
«A dire il vero mia madre è astemia, o così dice...» mi passo una mano nei capelli «Si insomma ubriaca l'ho vista un paio di volte, per motivi gravi. Di solito se deve esagerare lo fa senza che gli altri lo sappiano.»
«I miei bevevano whisky a colazione» dice Mer «E quando ero piccola mi è capitato di bere vodka invece di acqua da bicchieri sparsi in giro per casa. Tutto quello che i miei guadagnavo era per l'alcol» arriccia il naso in modo tenero «Però ora so farci con gli ubriachi. Li so gestire bene» fa un sorrisetto che, appena vede la casa di mia madre, sfuma.
Suono il campanello e appena entro in salotto con Mer a seguito mi si rivolta lo stomaco.

MEREDITH

Mi sembra di vivere in un brutto video che si ripete all'infinito. E ogni volta ce la stessa cosa sbagliata. La signora Scott è ricoperta di vomito sul vestito di seta color perla.
Le scarpe sono rotte, due o tre bottiglie sono buttate sul divano.
«Mamma?» chiede Adam.
«Oh tesoro sei qui con la ragazza che tutta la famiglia odia, come mai?» mi scruta in modo cattivo. Ma non mi muovo.
«Ah c'è altro Martini?» si alza e va spedita in cucina e tutti la seguono. Ci sono tutti i fratelli di Adam eccetto Grace, grazie a dio.
«Cazzo» dei vetri vanno in frantumi è appena entro nella cucina vedo la signora i piedi sul tavolo con un mestolo che cerca di colpire il lampadario.
La scena è divertente ma cerco di rimanere seria.
«Mamma scendi» chiede Adam.
«Smettila! È anche colpa tua sé questa famiglia sta andando alla deriva.» mi fissa e poi posa lo sguardo sul fidanzato di Madison che però è rimasto indietro. «Avete portato a casa rifiuti umani che vogliono fregare i nostri soldi. Sono sicura che vogliono solo derubarmi. Non ci riuscirai sgualdrina» mi mordo la lingua e guardò Adam fare lo stesso.
Essere insultata da un'ubriaca è brutto come ricordavo.

<<mine story>>

Per una voltaWhere stories live. Discover now