Capitolo 42

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Mi sveglio per colpa di qualcosa che suona.
Apro gli occhi molto lentamente e piano piano metto a fuoco dei dettagli.
Sono sotto le mie coperte, in una camera che non sembra più neppure mia.
È tutto messo sottosopra.
Tutti i vestiti sono per terra, mentre la biancheria è sparsa ovunque.
Cameron!
Io lo uccido.
Ovviamente  il ragazzo se n'è andato...
Appena lo vedo lo uccido.
Mi alzo dal letto e cerco il mio telefono.
Dove l'ho messo?
In tutta questa confusione non lo trovo!
Cerco sotto tutti i vestiti, sotto il letto, alla fine lo trovo sulla scrivania.
Lo afferro e rispondo immediatamente.
"Pronto?"
"Olivia! Alla buon'ora! È quattro volte che provo a chiamarti."
"Ciao Mel, tutto bene?"
"Quella che mi dovrebbe rispondere se tu, come stai?"
"Normale"
"Bene, allora andiamo a fare un giro!"
"Mel, non ho molta voglia, ho appena litigato con Chris."
In realtà non ho litigato, perché lui non ha chiesto a me come sono andate le cose, ha ascoltato quell'oca di Hanna..
"e quindi? Forza, alza quelle chiappe e andiamo a fare un giro! Ho sentito che ci sono parecchi ragazzi carini al campo da basket.."
Scoppio a ridere. "Ma tu non hai Matty?"
"Umm.. In pratica no, in teoria si! Ti devo ancora raccontare quella cosa! Sono da te tra cinque minuti, ciao"
Non faccio neanche in tempo a rispondere che la ragazza ha già chiuso.
Io non ho parole... È veramente matta!
Mi siedo sul letto e mi guardo attorno.
C'è un vero caos.. Sembra di essere gli unici sopravvissuti a un attacco alieno.
Cerco di sistemare qualche vestito nell'armadio e la biancheria nel suo cassetto, ma dopo poco suonano al campanello.
Quando diceva cinque minuti, li aveva per caso cronometrati?
Scendo velocemente le scale e apro.
Subito Mel mi salta addosso abbracciandomi.
"Amica mia!" Urla entrando e sedendosi sul divano.
Tale fratello, tale sorella.
Cos'ha il mio divano che li fa innamorare così?
La seguo e mi siedo su una poltrona.
"Perché non sei ancora pronta? Non vorrai venire con quella felpona, vero? Ci saranno 30 grandi!" Mi rimprovera alzandosi.
Ma non ha un attimo di tranquillità questa ragazza?
Mi alzo anche io e la segue in camera mia.
"Lo sai vero che amo la tua casa.. È fantastica!"
Apre la porta e sbianca. "Cos'è successo alla tua stanza?!"
"Chiedilo a tuo fratello, io non ne ho la più pallida idea" rispondo entrando e afferrando un paio di jeans corti bianchi e una canottiera grigia.
Le indosso velocemente e le abbino con un paio di Adidas.
Mel, intanto si era seduta sul mio letto e stava guardando il tuo telefono.
"Ho fatto" dico afferrando il telefono e il braccio della mia amica per portarla giù di sotto.
"Stavo guardando degli 'Snap' di Matty!" Si lamenta.
"Bene, ma adesso è ora di andare. Dopo chiamiamo Matty, così gli parli, va bene?"
"Si!" Salta ed esulta come una bambina.
Usciamo di casa e ci incamminiamo verso il campo da basket.
Mel mi ha detto che oggi Axel aveva una partita, andiamo a fare il tifo per lui!
"Mi racconti di oggi? Perché te ne sei andata?" Mi chiede Mel mentre camminiamo.
So che posso fidarmi di lei, ma di parlare di mia madre, proprio non ho voglia.
"Stavo male." Rispondo fermandomi a guardare il parco. Ci sono molti bambini che giocano, altre donne che parlano, ma il mio sguardo si ferma su un signore che vende mele caramellate.
Ne devo per forza compare una!
"Per caso riguarda ciò che è successo con Samantha? Sai che puoi fidarti di me, vero?"
Mi fermo e l'abbraccio.
"Certo che lo so!" Le do un bacio sulla guancia e poi aggiungo "ma adesso ho proprio bisogno di una mela caramellata." Indico la bancarella e anche i suoi occhi si illuminano.
"Forza! Andiamo!" Mi tira per il braccio e in meno di un minuto siamo davanti al signore che le vede.
"Salve signore!" Saluta lei.
"Buongiorno ragazze"
"Due mele caramellate, per favore"
"Ecco a voi" risponde lui passandocele.
Le paghiamo e poi ci andiamo a sedere su una panchina sotto un albero all'ombra.
Io inizio a mangiarla subito, da quanto tempo non le mangiavo!
Ho sempre amato il dolce sapere del caramello mischiato con quello della mela.
Anche a mia madre piaceva molto, era uno dei suoi dolci preferiti.
Mi ricordo che da piccola, ogni estate, quando viaggiamo da sole, ci fermavamo sempre a comprare mele caramellate e le mangiavamo camminando mano nella mano in parchi o lungomari.
Ecco, come sempre il mio pensiero è tornato a lei.
"A che pensi?" Mi chiede Mel sorridente.
Ha tutta la faccia sporca ed è proprio buffa.
Scoppio a ridere, mentre lei mi guarda.
"Perché ridi?"
"La tua faccia!" Rispondo.
Si guarda il viso sullo schermo del telefono e anche lei scoppia a ridere.
"Sembro Hanna quando si trucca" commenta.
Non resisto e rido ancora più forte, spaventando dei poveri bambini intenti a giocare con i castelli di sabbia.
Il paragone tra la sua faccia è Hanna è qualcosa di epico!
"Ti piacciano le mele?" Le chiedo cercando di calmarmi.
La ragazza annuisce e si pulisce tutta la faccia con un fazzoletto.
"Con mio fratello venivo sempre a comprarne una dopo scuola, era il nostro segreto" ammette arrossendo.
Doveva essere molto dolce Cameron.
"E a te?"
"Si, molto. O meglio, all'inizio le odiavo, ma poi mia mamma me le ha fatte amare. Lei era una donna piuttosto testarda, non le riuscivi a dire di no. Quasi nessuno ce la faceva."
"Beh, tale madre, tale figlia"
Sorrido.
"Ti manca?" Mi domanda dando un altro morso alla sua mela.
"Si, tantissimo. È come se metà di me se ne fosse andato via con lei"
I suoi grandi occhi marroni si riempiono di lacrime.
Non voglio che pianga, perché sono sicura che neanche io riuscirò a resistere.
Così afferro il telefono "ci facciamo una foto?" Propongo.
La tristezza dal suo sguardo spedisce in meno di un secondo, per dare spazio alla felicità.
È una ragazza molto emotiva, passa da felicità a tristezza in meno di un minuto.
"Si!" Risponde sistemandosi i capelli.
Apro la macchina fotografica e scatto dieci foto diverse, nelle quali io e Mel ci divertiamo a fare le facce più buffe.
Alla fine le rivediamo e scoppiamo a ridere.
"Cancellale tutte!"
"No,no. Sono bellissime e le terrò con me, come ricordo della nostra amicizia"
"Tu scherzi! Hai visto la prima foto? Sembra che sono obesa! È la seconda? Ho un naso così grosso? È la terza? Madonna quella è proprio brutta!"
Scoppio a ridere. "Mel! Mel! Calmati! Sei bellissima e Matty è molto fortunato ad avere una come te al suo fianco"
La ragazza arrossisce. "Peccato che lui non se ne accorga" sussurra. "Hai presente la cosa che volevo dirti oggi?"
Annuisco.
"Riguarda Matty. Mi ha chiesto di andare al ballo con lui.." Dice in tono triste.
Io invece sono felicissima e mi alzo subito in piedi, spaventando di muovo quei poveri bambini.
"Davvero? Oh mio dio! Ma non è quello che volevi tu?"
"Si.. Ma.."
"Perché allora si triste?"
"Mio fratello."
"Che ha fatto Cameron adesso?"
"Riguarda il patto dei fidanzati."
"Quello che lui non può mettersi con le tue amiche e viceversa?!"
"Si, esatto. Non so come dirgli che vado al ballo con uno dei suoi più cari amici."
Conoscendo Dallas sicuramente farà una delle sue scenate da pagliaccio, e convincerà la sorella a non andare al ballo. Ma allo stesso tempo sono sicura che da una parte anche lui sia felice, dopotutto Cameron ama sua sorella.
"Parlagli." Dico infine.
"Ci ho provato, ma ogni volta che apro bocca lui mi parla di tante scenate. Ieri, per esempio, quando è tornato a casa dopo la cena con voi, era in camera sua al telefono con Nash. Quando sono entrata per parlargli mi ha detto di aspettare cinque minuti. Così l'ho fatto, alla fine si è dimenticato di me, perché il suo migliore amico aveva dei problemi con Nicole.
E stamattina, quando a colazione gli ho ripetuto che avevo bisogno di cinque minuti della sua attenzione lui mi ha risposto dicendo che ne avremo parlato stasera, che era in ritardo e doveva andare a prendere qualcosa.
Mi ignora completamente! E manca poco al ballo!"
Normale di Dallas, credersi il dio del suo mondo e dimenticarsi delle persone accanto a lui.
"Mel, magari stasera a cena.."
"Holly! È venerdì! Lui sarà a fare l'idiota con il tuo Chris, Nash e Matty!"
Vero, non ci pensavo.
"Se vuoi possiamo passare da lui adesso e gli parliamo, io non ho problemi."
Scrolla la testa e si alza. "Lascia perdere. Cosa ne pensi di andare? Sono le quattro meno cinque, e la partita inizia tra dieci minuti."
Annuncio e mi alzo anche io, per poi incamminarci verso il campo da basket.
"Immagino che tu ancora non hai risolto la questione del ballo" dice Melanie mentre camminiamo.
Non ho avuto tempo! Ho così tanti problemi che il ballo è all'ultimo posto  delle mie preoccupazioni.
"Umm.. No. La cosa più semplice è rimanere a casa, no? Te l'ho detto, non ho voglia di venire."
"Ti va di raccontarmi di Chris?"
Mi passo una mano fra i capelli.
"È un imbecille! Ha creduto ad Hanna al posto di chiudere a me come sono andate le cose."
"Non ho voglia di ripeterti la storia di Madison, ma tu sai come sono andate le cose, vero? Per cui è normale che lui abbia paura."
"Si, okay, può avere paura, tutto quello che vuoi. Ma non puoi credere a una che mi odia e lasciami senza prima chiedermi come sono andate le cose. Perché potevo sentirmi male veramente e Cameron era l'unica persona al mio fianco, ma lui comunque avrebbe pensato che io lo tradissi."
Mel annuisce e continuiamo a camminare in silenzio per un po'.
Dopo qualche minuto giriamo in una via e davanti a noi compare un grande parco da basket.
Ci sono molti ragazzi che stanno giocando, per lo più sono grandi.
Devo ammettere che è proprio un bello spettacolo! La maggior parte di loro è senza maglietta e hanno dei fisici molto belli.
"Merda!" Sussurra Mel al mio fianco.
Mi volto verso di lei e la vedo sbiancare.
"Che c'è?" Chiedo confusa.
Lei mi indica un ragazzo castano che sta giocando nel campo davanti a noi.
È molto alto e muscoloso.
"Chi è quella scimmia?" Domando.
Mel scoppia a ridere.
"È uno che conosce molto bene Cameron. Diciamo che è per colpa sua se mio fratello è ancora al liceo"
"Cioè?"
Mel mi sta per rispondere, quando Axel le salta addosso.
"Siete venute!" Urla felice.
"Si Axel!" Risponde Mel abbracciandolo
"Ciao Axel" dico io sorridendo.
"Ehi Holly! Passato il Mal di testa?"
Guardo Mel e lui sorride.
"Si, tutto apposto."
Anche lui sorride e poi torna a parlare con la sua migliore amica.
Il telefono nella mia tasca inizia a squillare.
Lo afferro e leggo il nome di Chris.
Finalmente ha avuto il coraggio di chiamarmi!
Mi allontano dai miei amici e rispondo.
"Pronto?" Dico.
"Olivia, ciao."
"Ciao."
"Ho bisogno di parlati adesso, voglio sapere come sono andate le cose. Prima ho parlato con Cameron e lui.."
"Tu hai creduto ad Hanna!" Urlo spaventando Mel e Axel.
Ho davvero la voce potente oggi!
"No, cosa stai dicendo! Io..."
"Tu cosa? Appena hai sentito che io me ne sono andata via con Cameron ha subito pensato a Madison, vero? Quella ragazza vi ha rovinato la vita! Perché non riesci a fidarti di me? Stavo male e l'unica persona che c'era davanti a me in quel momento era Cameron. È stato tutto un caso. Poteva esserci Matty, o Nash, o anche te, ma c'era Dallas, che colpa ne ho io?"
"Holly... Ti andrebbe di incontrarci e parlarne?"
"Chris, fino a quando non riuscirai a fidarti di me, faremo pace anche mille volte, ma comunque la storia di ripeterà, e io non voglio."
"Io mi fido di te, ti giuro."
Non gli credo.
"Ti prego, vediamoci. Stasera, faccio una cena a casa mia... Vieni, ti prego."
"Non posso. Ho già un impegno con Mel e Axel.  Mi dispiace."
"Ma al ballo vieni con me, vero?"
"Lo avevo promesso ad Aaron, scusami."
"Quindi vuoi chiedere veramente con me? La nostra relazione è durata solo due giorni."
"Quello che ha chiuso se stato tu! Sei tu che non ti fidi di me! Sei tu che vedi Mason ovunque. Te lo ripeto per l'ultima volta: IO NON SONO MADISON! ficcatolo in quella testa, e quando lo avrai capito sai dove trovarmi. Ciao"
Chiudo la telefonata.
Respira Olivia. Respira. Non puoi scoppiare a piangere di nuovo. Tu sei forte. Tu sei un leone.
Respira. Sento le lacrime che mi bruciano, ma chiudo gli occhi e cerco in tutti i modi di controllare la respirazione.
Metto il telefono nella tasca. Le mani mi tramano.
Ma, per una volta in vita mia, sono contenta di aver puntato i piedi. Io amo Chris e lui lo sa, ma fin quando non si butterà la storia di Madison alle spalle non potrà mai funzionare.
Qualcosa mi tocca le caviglie.
Abbasso lo sguardo e vedo un pallone da basket.
Mi abbasso e lo raccolgo.
Un ragazzo si è fermato davanti a me, con le braccia davanti al corpo pronto a prendere la palla.
Lo guardo meglio e vedo che è...
"Holly, ciao! Perdonami non ti avevo riconosciuto!"
"Jason, ciao. Che ci fai qui?" Gli passo la palla, e solo ora mi accorgo che è senza maglietta, è tutto il corpo sudato. I capelli sono tutti in disordine.
"Domanda idiota" mi rispondo da sola. Scoppiamo tutti e due a ridere.
"Tu che ci fai qui?" Chiede lui.
"Axel, il migliore amico di Mel, ha una partita qui... E la ragazza mi ha accompagnato."
"Sulkin?"
Annuisco.
"Tronco d'albero." Dice lui.
"Cosa?" Domando sorridendo
"Beh, è il suo soprannome."
Scoppio a ridere.
"Ti fermi a vedere la partita?"
"Umm.. Non penso, volevo andare a trovare tua sorella." Rispondo. "A dire la verità, sono preoccupata. Non risponde alle telefonate, non la vedo a scuola da un bel po' di tempo, sembra come sparita."
La sua faccia si fa seria improvvisamente.
"Non ve lo ha detto?" Chiede.
"Detto cosa? Cosa ci doveva dire Jason?"
"Non avevo dubbi. Mia sorella è una ragazza molto autonoma e stupida. Si sarà tenuto tutto dentro e avrà fatto finta di niente, come sempre."
"Jason, di che parli?"
Mi mette ansia... Cosa sarà successo a Mia?
"Beh... Lei ha ricevuto una lettera."
"Si, e?"
"Quella lettera era di...."
"JASON MUOVITI!" urla una ragazza.
"Jason di chi era la lettera."
"Beh... È complicato da spiegare."
Una pallonata mi colpisce in faccia, in pieno volto.
Immediatamente mi copro gli occhi, ma troppo tardi.
Le lacrime iniziano a bagnarmi il viso, mentre io cado all'indietro.
La testa mi pulsa, dal dolore.
Sento qualcuno urlare, mi sembra si Jason. Sta dicendo qualcosa ad una ragazza dai capelli neri, ma non capisco. Sbatto gli occhi velocemente, cercando di mettere a fuoco bene la scena, ma vedo sfuocato.
Come quando da piccola mi chiedevano di leggere le frasi alla lavagna, ma io ero in ultima fila e vedevo le lettere ballare davanti a me.
Provo la stessa sensazione di allora: vergogna.
Poi qualcuno mi tocca la spalla.
Ho tutte le orecchie tappate, la testa pesante.
"Come stai?" Chiede. O almeno penso. Non sono sicura di aver capito bene.
Annuisco.
L'unica cosa che so fare bene.
Poi un getto d'acqua mi colpisce la faccia e io scrollo la testa e chiudo gli occhi.
Quando li apro trovo tantissima gente intorno a me.
Qualcuno ride, mentre altre persone hanno l'aria preoccupata.
Davanti a me ci sono Jason, Mel, Axel e mia mamma.
No, è impossibile, lei non può essere qui.
"Amore, come stai?" Chiede.
"Mamma... Ma cosa ci fai qui?" Rispondo.
"Quella pallonata era veramente molto forte, vero?"
"Si, mamma. Non ci posso credere, tu sei qui, davanti a me." Le lacrime iniziano a bagnarmi il viso. Allungo una mano per cercare la sua. Anche lei fa lo stesso. Ma quando le nostre mani vengono a contatto, è come se avessi preso l'aria.
"Bambina mia, quanto sei cresciuta! Sei diventata bellissima"
Alzo lo sguardo e vedo che è rimasta sempre uguale.
Quindi dopo la morte non si cambia, si rimane identiche?
"Mamma... Devo raccontarti molte cose! Ad esempio papà si è trasferito, ha una nuova donna, è una bravissima ragazza, e poi... Beh, Alex mi ha tradito e io pensavo che lo avesse fatto con Elena, ma in realtà era Laura. Poi però abbiamo fatto pace io e Laura e siamo di nuovo amiche e..."
"Piccola! Piccola! So tutto. Io so perfettamente tutto ciò che sta passando. Non scordati che sono di fianco a te, sempre. Ma adesso mi stanno chiamando, devo andare. Ricordati Holly, tu non sei mai sola, ci sarà sempre qualcuno al tuo fianco, ricordatelo!"
Improvvisamente tutto si fa nero e io perdo i sensi.

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