Capitolo 32

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Avete presente quando vi va tutto bene? Anzi fin troppo bene? Che avete come la sensazione che qualcosa sta per accadere? qualcosa di brutto, ovvio. Ecco, io mi sento così.
Sono felice, molto felice.
Finalmente io e Chris stiamo insieme, e finalmente potremo baciarci tutte le volte che volgiamo, e anche in pubblico.
Ma ho come la sensazione che qualcosa accadrà, qualcosa che mi farà stare male.
Magari ho solo troppe paranoie, o forse è solo il peso della gambe di Chris sulla mia pancia a farmi impazzire.
Cerco di scostarmi lentamente, cercando di non svegliarlo.
Non è la prima volta che dormiamo insieme, già in passato lo abbiamo fatto, ma ieri sera è stato diverso, noi eravamo diversi.
Ci siamo baciati tutta la notte, uno accanto all'altra come per paura che qualcuno ci potesse dividere.
Casco giù dal letto e sbatto la testa contro il comodino.
Fantastico.
Mi tocco la fronte e mi alzo.
Sono le 6 e io ho bisogno di farmi una doccia.
Mi precipito in bagno e apro l'acqua.
Sono così felice.
Davvero tanto.
Penso che sia il periodo Più bello di tutta la mia vita. Con Alessandro non mi sentivo così, forse perché il nostro rapporto era uguele a quello di tutte le altre coppiette, mentre adesso io e Chris non abbiamo niente in comune.
Finalmente ho qualcuno che mi ama accanto a me e non sono più la nuova ragazza, senza amici, anche perché di amici ne avevo, ma ora che ho Chris al mio fianco tutto è diverso.
Io sono diversa. Cameron sarà sicuramente diverso. Lo farò soffrire tanto, e questo mi fa sentire in colpa.
È un bravo ragazzo, sensibile e molto presuntuoso, però è bravo.
Sto dicendo molte frasi senza senso, il sonno mi dà alla testa. Afferro una busta di plastica e ci immergo il braccio ingessato.
Mi spoglio velocemente e mi immergo sotto l'acqua calda.
Amo fare la doccia. Mi fa sentire libera e sopratutto mi libera da tutte le forze negative.
Come dice Platone "se tu pensi positivo attiri solo emozioni positive". Allora io sono sicuramente una calamita per forze negative.
Mi lavo velocemente e poi torno in camera con indosso solo un'accappatoio.
Trovo il letto vuoto e le tende aperte.
Devo aver sicuramente svegliato Chris.
Qualcuno mi afferra i fianchi e mi fa voltare.
Mi trovo a pochi centimetri dalla sua bocca.
"Sei molto sexy così, lo sai?" Domanda
"Giorno anche a te Chris." Dico spingerlo all'indietro.
Lui sorride e anche io lo faccio.
"Potevi invitatemi a farmi la doccia con te, non avrei rifiutato" gli lancio un'occhiata e lui scoppia a ridere.
Tolgo la plastica dal braccio e la butto nel bidone.
Chris si riavvicina a me, mi stringe a se e mi bacia.
"Buongiorno piccola" sussurra.
"Giorno" rispondo.
Mi scosta i capelli bagnati dietro l'orecchio e inizia a baciarmi il viso. Tanti piccoli baci leggeri su tutta la superficie del viso.
Chiudo gli occhi e mi rilasso, mentre lui continua con la sua melodia soave.
"Se non ci sbrighiamo arriveremo tardi a scuola" sussurra al mio orecchio.
"Già la scuola..." Rispondo io aprendo gli occhi e allontanandomi da lui.
Mi incammino verso l'armadio e cerco dei vestiti carini, mentre lui si chiude in bagno.
Mi appoggio contro l'anta dell'armadio e cerco di respirare.
È tutto così.... Passionale.
Cerco di concentrarmi nel trovare vestiti, ma l'operazione è molto dura.
Alla fine opto per un paio di jeans neri lunghi e di una maglia sempre nera a maniche corte.
Mi vesto velocemente e indosso pure le scarpe.
Mentre mi asciugo i capelli la porta del bagno si apre.
"Finalmente..." Dico voltandomi.
Trovo Chris solo con un'asciugamano dalla vita in giù, con i capelli bagnati e un sorriso stampato in volto.
"Sei senza parole?" Domanda lui.
Scrollo la testa "cosa? No, certo che no. Solo che... Non pensavo che avresti fatto la doccia"
Lui si avvicina a me e si inginocchia per raggiungere la mia altezza.
Appoggia una mano sul mio volto e con l'altra mi scosta dietro le orecchie i capelli.
"Lo sai che ti amo, vero?" Mi domanda per poi appoggiare le sue labbra sulle mie.
Rimaniamo a fissarci per un po', fino a quando un telefono squilla.
"Che rottura di palle Samantha!" Dico allontanandomi da lui e continuando ad asciugarmi i capelli.
"Guarda che non è mio" mi risponde Chris.
Spengo il phone e mi getto sul letto alla ricerca del cellulare.
Lo trovo sotto un cuscino, ancora squillante.
Leggo il nome e mi fermo.
"Non rispondi?" Domanda Chris.
Mi volto verso di lui. "È Cameron"
La sua faccia sbianca.
"Cosa vuole?" Domanda in tono serio.
"Non lo so."
"Rispondi!"
Sembra quasi un ordine, come se volesse sapere a tutti i costi ciò che Cameron ha bisogno di dirmi.
"Non sarai geloso, vero?" Chiedo
Lui scrolla la testa e torna in bagno con i suoi vestiti.
Non ci posso credere, stiamo già litigando per una semplice chiamata.
Afferro il telefono e rispondo.
"Pronto?"
"Ciao Olivia, ti disturbo?"
"Umm.. No."
"Fantastico. Non è che posso passare a casa tua? È piuttosto importante"
"Che ne pensi di parlare a scuola? Così avremo più tempo."
Non posso far incontrare Cameron con Chris.
Lui ci pensa un attimo e alla fine accetta.
"Perfetto, a dopo" lo saluto
"Ciao amica."
"Noi non siamo..."
La chiamata termina.
"Amici..." Finisco la frase.
Lanciò il telefono per terra e mi stendo sul letto.
Perché deve essere tutto così complicato? Sopratutto perché siamo noi a complicarci le cose.
La porta del bagno si riapre e Chris entra completamente vestito.
Quasi quasi ci rimango male.
Si stende al mio fianco e insieme guardiamo il soffitto.
"A che pensi?" Chiede lui voltandosi verso di me e accarezzandomi una guancia.
Faccio spallucce.
"Sai che puoi dirmi tutto."
"Era una scenata di gelosia quella?" Domando impulsivamente.
Chris indietreggia e abbassa lo sguardo.
"Non ci posso credere...." Aggiungo io.
"A cosa?"
"Stiamo insieme da poche ore e tu già mi fai una scenata"
"Forse perché ti amo?!"
"Ma era Cameron! Il tuo migliore amico!"
"Appunto, ho già vissuto una cosa così in passato e ho piuttosto paura che possa riaccendere."
Mi volto verso di lui.
Lo vedo con gli occhi chiusi e il corpo completamente rilassato.
"Io non potrei mai farlo." Rispondo baciandogli l'angolo della bocca.
Lui sorride.
Mi afferra e mi porta sopra di se.
"Sai che sbavi mentre dormi?" Mi dice.
Scoppio a ridere e appoggio la testa contro il suo petto.
Sento il rumore del suo cuore battere fortissimo.
"Hai il battito accelerato." Dico
"Lo senti anche tu? Questo è l'effetto che mi provoca stare al tuo fianco"
Lo bacio di nuovo.
Questa volta è un bacio più passionale. Sento le sue mani che mi accarezzano la pelle sotto la maglia nera, mentre le mie accarezza i suoi capelli.
Improvvisamente la porta della mia stanza si spalanca, spaventandomi.
Mi allontano immediatamente da Chris e mi sistemo i vestiti.
Sulla soglia compare mio padre.
Cosa ci fa lui qui?
Ha le braccia incrociate e sul volto noto una certa serietà.
Cazzo, sono nei guai.
"Salve signore.." Dice Chris alzandosi.
"Gonzalez, vattene subito di qui."
"Papà, non è successo niente, te lo giuro. Ti posso spigate tutto." Faccio un passo avanti ma lui afferra il braccio del ragazzo e lo tira fuori dalla mia camera.
"Gonzalez, stasera stessa parlerò con tuo padre e gli racconterò..."
"Cosa? Papà. Dimmi cosa gli dirai, visto che non è successo niente"
"Ah davvero? Eravate stesi su un letto, a baciarvi e ho visto chiaramente le mani sue toccarti la tua pelle! Ti sembra niente?"
Okay, forse non è proprio niente, ma non c'è bisogno di fare tutta questa scenata, no?
"Fuori di qui, Gonzales!" Urla al ragazzo, che dopo avermi lanciato un bacio, corre via. "E tu, signorina mia, devi spiegarmi qualcosa."
Mi siedo sul letto sbuffando.
"Come te lo devo dire, papà, non è successo niente"
"Ti ricordi la regola del niente sesso fino ai 18 anni?"
"Si, papà"
"Bene, perché fino a quell'età non uscirai più con nessun ragazzo!"
"Cosa? Stai scherzando! Questo vuol dire che non posso più avere amici maschi?"
Lui annuisce "tu sei fuori. Il mio migliore amico è un maschio."
"Tommaso non c'è più! Di lui mi fidavo, mentre di questi ragazzi americani... Meglio di no."
"Tommaso per me è morto."
"E allora di chi parlavi?"
"Lascia stare."
Mi alzo, afferro la mia borsa ed esco dalla stanza.
"Olivia, fermati immediatamente!" Urla dal corridoio. Ubbidisco, quasi involontariamente.
"Hai un braccio rotto, perché non mi hai detto niente?"
Scoppio a ridere, apro la porta e me ne vado.
Che padre di merda.
Mi promette di passare più tempo con me, e invece?, non lo vedo da settimane.
Non poteva scegliere periodo più bello per tornare a casa.
Ma sopratutto, potrà fare una scenata così davanti a Chris?
Il bello è che non stavamo facendo niente, solo un semplice bacio, nulla di più.
Mi incammino verso la fermata del pullman.
Dubito che Matty mi passerà  a prendere anche oggi, non ci siamo più sentiti da ieri sera.
La fermata è piena di ragazzi, per lo più della mia età.
Riconosco una che fa spagnolo con me, mentre poco lontano da quella ragazza c'è uno che fa economia con me.
Cerco di non pensare a mio padre e di godermi la bella mattinata di ottobre.
Il pullman arriva in orario, e a fatica cerco di entrare.
Se quello in Italia era pieno, questo lo è il doppio.
Mi faccio largo tra tanti ragazzi e mi siedo sugli scalini.
Ed ecco che una giornata iniziata meravigliosamente prende una brutta piega.
Il viaggio fino a scuola è lungo e soprattutto molti ragazzi, non vedendomi, mi calpestano.
Finalmente, dopo non so quanto tempo, il pullman si ferma e le porte si aprono.
Mi precipito immediatamente fuori, ho bisogno di aria.
Non posso ancora credere a tutto ciò che è successo questa mattina, giuro.
Era incominciato tutto così bene... Io e Chris, insieme, a baciarci, senza nessuno che ci potesse disturbare, a chiacchierare e ridere...
Che cosa meravigliosa.
Arrivo nel giardino della scuola e cerco ovunque Mel o Mia.
Riconosco la ragazza dai capelli viola seduta su una panca, intenta a mangiarsi le unghie.
La raggiungo immediatamente, quasi correndo.
Appena sono davanti a lei mi ci lancio contro e tutte e due cadiamo a terra.
"Ma sei impazzita?" Urla Mia tirandosi su e pulendosi la gonna dalle foglie.
Scoppio a ridere e mi alzo pure io.
"Perché stai ridendo?" Mi chiede indicando la mia bocca.
"Non lo so..."
Alza un sopracciglio.
"Okay, okay, io e Chris ci siamo baciati." Ammetto. Lei inizia a salterellare per tutto il giardino, urlando.
"Mia! Mia! Fermati!" Le prendo un braccio e lei sorridente si volta verso di me
"State insieme?"
Annuisco. "Abbiamo passato la serata insieme"
"Cioè?" Domanda lei sedendosi e invitandomi a imitarla. "Avete dormito nello stesso letto?"
Annuisco "e lo avete già fatto?"
Scrollo la testa. "Peccato..."
Le tiro una gomitata e lei sorride.
"Ma poi è arrivato mio babbo e ci ha visto mentre ci stavamo baciando sul letto."
Mia scoppia a ridere.
"Stai scherzando?"
Scrollo la testa.
"Che sfiga, cazzo. Ma dimmi com'è stato dormire con lui?"
La guardo.
"Daiii! Raccontami! Voglio i dettagli!"
Sorrido.
"Boh, come tutte le altre, penso."
"Come tutte le altre? Hai dormito con un ragazzo al tuo fianco e mi dici che non hai provato niente?! Di che droga fai uso?"
Scoppio a ridere.
"Nel senso che.." Aggiungo "...è stata una serata fantastica. Abbiamo visto un film romantico stesi sul letto, io tra le braccia sue.
Ogni tanto lo trovavo a fissarmi e quando vedeva che me ne accorgevo mi baciava lentamente. Abbiamo passato tutta la notte a ridere e a raccontarci cose bizzarre, ti giuro. Poi, boh, mi sono addormentata tra le sue braccia, e al mio risveglio lui era ancora lì con me, al mio fianco. Non se n'era mai andato."
Mia si asciuga una lacrima.
"Stavi piangendo!" Urlo indicandole la guancia bagnata.
"Cosa? No! No, ti pare? Mi era entrata solo un ciglia nell'occhio."
Alzo un sopracciglio.
"E comunque, siete dolcissimi insieme."  Aggiunge cercando di cambiare discorso.
Io sorrido e l'abbraccio.
"Però adesso tu passerai un sacco di tempo con Chris e non più con me.." Aggiunge mettendo il broncio, come una bimba di quattro anni.
"Ohh... Che amore che sei..." Rispondo baciandole una guancia. "Non potrei mai trascurarvi a te a Mel. Siete mie amiche e io vi voglio un mondo di bene"
Lei sorride e mi abbraccia.
La campanella suona e noi ci alziamo.
Continuano a parlare fino a quando non raggiungiamo il corridoio dove c'è mio armadietto.
Dal fondo del corridoi riconosco Chris, che  è a pochi metri dal mio armadietto e di fianco a lui c'è Cameron.
Cosa faremo adesso?
Mi saluterà? Mi abbraccerà? Mi bacerà? Dirà a Cameron di noi?
No, non può farlo. Non deve farlo.
Afferro il braccio di Mia e la tiro dalla parte opposta.
"Cosa.."
"Zitta." Dico entrando nel bagno delle ragazze.
Mia mi guarda perplessa.
"Adesso ti spiego tutto"
Annuisce e io tiro fuori il mio telefono.
Digito il numero di Mel e le invio un messaggio.
"Adesso arriva anche Mel, così vi spiego tutto."
Mia si siede sul lavabo e aspetta in silenzio.
Mi appoggio contro un muro e chiudo gli occhi.
"Certo che siete complicati.." Dice improvvisamente la ragazza.
Riapro gli occhi e la trovo in piedi a pochi centimetri da me. "Ti piace Chris? Vi siete baciati? Perché allora non hai voluto salutarlo?" Sento il suo respiro sulla mia faccia.
"C'era troppa gente" dico.
Mia scoppia a ridere.
"Non ti è mai importato della gente. Ci deve essere un motivo valido."
"Appena arriva Mel..."
"Cameron!" Urla.
Faccio un piccolo saltello. "Cosa?"
"C'è Cameron!" Ripete aprendo la porta del bagno e tirando dentro il ragazzo per un orecchio.
Dallas urla e sbraita mentre la ragazza ignora completamente le sue lamentele e lo fa sedere per terra.
Tiro un sospiro di sollievo.
Per un secondo ho avuto paura che avesse capito tutto.
"Cosa ci fai tu qui?" Gli domanda Mia.
"Ho bisogno di parlare con lei!" Risponde indicandomi.
"E non potevi aspettare?" Aggiunge la ragazza dai capelli viola.
"È urgente"
La seconda campanella suona e tutti e tre ci fissiamo.
Matematica...
Ci alziamo immediatamente e corriamo verso la classe.
Non possiamo arrivare tardi.
Non possiamo.
Superiamo molti ragazzi che ci fissano e alla fine arriviamo davanti alla porta rossa della nostra classe, ma è già chiusa.
Fantastico!
Questo non solo ci mette una nota, ma ci uccide.
"Cazzo!" Sussurra Cameron fermandosi davanti alla porta.
"E adesso?" Domando.
I due ragazzi si lanciano un'occhiata e scoppiano a ridere.
"Che succede?" Chiedo.
Fanno spallucce.
Scrollo la testa.
Devo prendere una decisione.
Per quanto possa odiare i ritardatari, per un giorno non ci ucciderà no?
"Io entro" dico bussando.
"Cosa?"
"No! Fermati"
Troppo tardi. Le mie mani hanno già toccato il legno rosso imprimendo rumore.
I due fanno un passo all'indietro, come per paura di cosa c'è dietro.
Afferro la maniglia ed entro.
Tutti i miei compagni sono seduti nei loro posti, mentre il professore è alla cattedra.
"Buongiorno" dico entrando.
"Oh, Rinaldi! Che piacere vederla" mi salute il professore entrando.
Non immaginavo che mi accogliesse con tanta felicità.
"Scusi il ritardo. È che ho perso il pullman e abito dalla parte opposta della città, per cui..."
"Oh, ma non si preoccupi.."
"Davvero? Quindi posso..?"
"Usciere dall'aula ed entrare l'ora dopo. Sì certo, prego" dice indicandomi la porta con la mano destra.
Tutti scoppiano a ridere.
"Ma.."
"Non voglio sentire scuse, la legge è uguale per tutti. Quindi ora esca di qui, e dica ai suoi amichetti Collins e Dallas di andarsi a prendere un bel caffè al bar e di tornare l'ora dopo."
Sbuffo e annuisco.
"Quindi... Io.. Esco" dico incamminandomi verso la porta.
"Arrivederci Rinaldi."
"Giorno"
Esco dalla classe e raggiungo Mia e Cameron.
Mi siedo accanto alla ragazza sugli scalini e appoggio la testa contro il muro.
"Allora?" Domanda lei
"Niente. Mi ha detto di dirvi che dovete andare a prendere un caffè e tornare l'ora dopo"
Cameron scoppia a ridere, mentre Mia scrolla la testa.
"Che pezzo di merda" sussurra la ragazza alzandosi.
Si lega i capelli in una coda e si incammina verso la fine del corridoio, senza aprire bocca.
"Dove va?" Chiedo a Cameron
"Al bar a prendersi un caffè." Mi risponde lui, continuando a giocare al telefonino, come se fosse una cosa ovvia.
Sbuffo.
Non ci posso credere! Io non ho mai saltato un'ora!
Facevo sempre dalle due alle tre assenze all'anno. E adesso...
"Rilassati, è solo un'ora."  Dice Cameron sedendosi accanto a me.
Mi sposto di qualche centimetro.
"Dai, non puoi essere ancora arrabbiata con me." Aggiunge riavvicinandosi.
Faccio par alzarmi ma lui mi afferra il bacino e io gli cado addosso.
Mi trovo a pochi centimetri dalla sua bocca.
È veramente molto bello...
Solo da qui mi accorgo dei suoi tratti marcati, della sua carnagione olivastra, dei suoi occhi scuri e del suo sorriso angelico.
Mi alzo immediatamente.
"Dai Holly, parliamone"
Anche lui si alza e si avvicina a me.
"Cameron, non chiamarmi così. Tu non sei mio amico. Non so neppure perché ti sto parlando."
Mi incammino per il corridoio.
Sento i suoi passi dietro di me, ma non ho il coraggio di girarmi.
Non può comportasi così. Un giorno dice di volermi parlare, il giorno dopo mi tratta male.
Chi si crede di essere?
Senza accorgermene vado a sbattere contro una parete.
Sbatto la testa e cado all'indietro.
Poco prima di toccare il pavimento due mani mi afferrano e mi tengono.
Istintivamente chiudo gli occhi.
Quando li riapro vedo Cameron ridere fortissimo.
Mi massaggio la fronte.
"Che sbadata!" Dice continuando a ridere.
Mi alzo immediatamente ma lui mi blocca.
"Dove pensi di andare? Ti ho salvato la vita, merito un premio, no?"
"Oh, certo Cameron. Dimmi cosa ti farebbe piacere?" Domando accarezzandogli una guancia.
Lui sorride.
"Un bacio?"
"Certo..." Mi avvicino a lui ancora di più, limitando la nostra distanza a pochi centimetri.
Siamo faccia a faccia.
Sento i suoi respiri sul mio viso.
"Scordatelo Cameron. Non potrei mai baciarti" detto questo gli schiaffeggio la guancia lentamente  e mi alzo.
Riprendo a camminare, lasciando completamente spiazzato Dallas.
Che bambino.
Pensava davvero che io lo avrei baciato?
Sono veramente fiera di me.
Raggiungo le macchinette e guardo cosa c'è da mangiare.
Ho piuttosto fame...
Dolce o salato?
Sto per inserire i soldi quando Cameron si piazza davanti a me.
Sbuffo.
Ma è possibile che è ovunque?
Cos'è mi stalkera?
Ma soprattuto, Hanna sa che il suo ragazzo mi perseguita?
"Molto brava.." Dice avvicinandosi. Indietreggio. Madonna mia, non lo sopporto più. "Ci sono quasi cascato." Aggiunge.
"Per forza, il tuo cervello è piccolo quanto questa monetina." Dico mostrandogliela.
Lui sorride e continua a camminare verso di me.
"Non ti facevo così simpatica. Pensavo fossi una di quelle secchione senza vita sociale e dipendenti dal paparino"
Che nervoso.
È solo uno sbruffone.
"Se lo vuoi sapere io sono fidanzata."
"E con chi? Con quello sfigato di Aaron?"
Mantieni la calma Olivia, stai calma.
Lui continua ad avanzare, mentre io indietreggio.
Il corridoio finisce e io vado a sbattere contro una colonna.
Maledetto che ha progettato questa scuola! Si potrà mettere colonne nel corridoio!
"Adesso non scappi più.." Sussurra lui al mio orecchio.
Non mi ero accorta della nostra poca distanza.
Non riesco a respirare bene, sento solo l'odore di menta proveniente dalla sua maglietta.
"Ti sei spruzzato una profumeria intera?" Domando spingendolo all'indietro.
Ma lui afferra il mio braccio e lo appoggia sul suo petto.
Sorridere. Ha veramente un bel sorriso.
"Cameron, lasciami! Sono fidanzata! Per favore.."
"E non vuoi dirmi con chi?"
"No. Soffriresti troppo, e non voglio vedere in te il ragazzo depresso che si rifugia nel fumo o nell'alcool." Rispondo facendolo ridere.
"Non lo farei mai. Odio il fumo. E bevo... Beh, quello solo alle feste."
"Non avevo dubbi."
Sorrido.
Si sta facendo troppo intesa questa chiacchierata.
Quando suono la campanella? Solitamente nei film interrompe sempre due persone mentre devono parlare di cose importanti, perché qui non lo fa? Vi prego... Liberatemi da lui.
"Allora, mi dici chi è il tuo ragazzo?"
"Cameron, ti prego, basta. Perché mi devi continuamente infastidire? Vai dalla tua oca, lei ti ama tanto. Ah no, è vero, perte è solo un passatempo."
Il sorriso dal suo volto sparisce.
Olivia uno, Cameron zero.
"E tu hai finito di troieggiare?"
"Cosa?"
"Si, un giorno Aaron, l'altro Chris, tra poco ti farai tutti quelli della scuola..."
Gli tiro uno schiaffone.
Non lo avevo mai fatto prima.
Non avevo mai alzato le mani addosso a nessuno, tranne su Hanna, però lei è un caso a parte.
"Non azzardati mai più a dire una cosa del genere! Perché tu non mi conosci, non puoi giudicarmi. Se non voglio parlare con te ci sarà un motivo, no? Ti credi essere tanto un Dio, ma renditi conto, non sei nessuno. Solo un povero sfigato che ha perso due anni di scuola perché veniva preso in giro dai suoi compagni..."
Mi afferra il braccio sano e mi spinge con tutta la sua forza contro la parete.
Sbatto la testa forte.
"Non azzardarti mai più a dire una cosa del genere. Neppure tu conosci la mia storia, eppure eccoti qui, a pensare di poter giudicare gli altri. Olivia, ho cercato in tutti i modi di esserti amico per far contata mia madre, per farmi comprare un fottuta auto, ma non ci sono riuscito, è impossibile, tu sei impossibile. Sei una bimba viziata e presuntuosa, ecco cosa sei. Pensi di poter giudicare gli altri solo perché sei carina e hai un bel culo, ma non è così. Tu non ci conosci, non sai la storia di ognuno di noi, e allora rimani nel tuo." Detto questo lascia la presa e si allontana da me, furibondo.
Chi si credere di essere? Non può venire qui e farmi una scenata del genere. Non può chiamarmi bambina, perché non lo sono.
Ho sedici fottuti anni e voglio che mi portino rispetto.
Potrò essere quella nuova, non conoscere la loro storia, è vero, ma neanche loro conoscono la mia, eppure mi giudicano, e se mi giudicano.
Ogni persona lo fa, è una qualità, ma allo stesso tempo difetto, dell'uomo.
Tiro un calcio alla parete e torno verso la mia classe.
Al diavolo Cameron.

•Stuck in Past• IN REVISIONE  (#Wattys2016)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora