1. More than this ✔️

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I never had the words to say,
But now I'm asking you to stay.
'Cause I can love you more than this.

- Aspetta cazzo! - il ragazzo le strinse disperatamente il polso sottile con la sua mano grande, le lacrime gli pizzicavano gli occhi, spingendo per uscire.

- Whitney, ti prego, non andare! -

- Non posso -
Anche la ragazza bionda aveva le lacrime agli occhi, ma non faceva nulla per trattenerle, le lasciava cadere, scappare via. Consapevole che non sarebbero più tornate.

- Posso amarti più di così, te lo giuro. Ti prometto che non farò più cazzate in vita mia. Ma ti prego, resta! Non so starci senza di te.. -

- Luke, lo sai che io ti amo. Ma sai anche che ho solo sedici anni, non posso restare, devo andare con la mia famiglia in Inghilterra, non posso farci nulla! Ormai hanno già deciso così! -

Lei affondò la testa nel petto di lui, chiudendo gli occhi e inspirando il suo profumo che ormai le era famigliare.

- Merda, mi mancherai da impazzire, da togliere il fiato. - imprecó ancora lui, si vedeva che, nonostante le loro differenze era molto preso da lei.

E lei sentiva già la sua mancanza, anche se erano ancora insieme, era così triste e distrutta che non aveva nemmeno fatto caso al suo modo volgare di parlare; le parolaccie non le erano mai piaciute.
C'erano così tante parole così belle nella sua lingua, non capiva perchè qualcuno dovesse avere la necessità di usare proprio quelle, così maleducate e poco fini.

- Anche tu mi mancherai, Lukey. -

- Promettimi almeno che tornerai! -

- Luke, non posso promettertelo, non dipende da me.. -

- Ti amo - le disse lui, e lei sentí il sangue affluire alle guancie.
Era la prima volta che le mostrava i suoi reali sentimenti e forse era anche l'ultima.
Doveva tornare. Tornare per lui.

Poi lui la baciò, delicatamente, a stampo, un bacio che non prometteva nulla di più è nulla di meno, un contatto fra due anime e una promessa d'amore.

Si baciavano sempre così, anche se a lui sarebbe piaciuto spingersi un po' più in là, e ci aveva già provato diverse volte, ma lei si era sempre rifiutata.

Non si sentiva ancora pronta, e lui aveva deciso di aspettarla. L'avrebbe aspettata per la vita intera, se necessario, la amava troppo per non farlo, ma evidentemente non abbastanza da evitare di farla soffrire con i suoi numerosi errori, che lei gli aveva sempre perdonato.

Avvolse le braccia intorno al corpo sottile di lei, in un abbraccio. La toccava sempre con delicatezza, perché era di una bellezza dolce e fragile e aveva quasi paura che toccandola potesse rompersi.

Picchiettó con la lingua sul labbro inferiore di Whitney, chiedendo l'accesso alla sua bocca, e lei glielo concese, dischiudendo le labbra e lasciando che lui approfondisse il loro bacio.

Le loro lingue si avvinghiarono lentamente, con dolcezza, non era un bacio come i baci che aveva sempre dato lui alle altre, a volte anche alle spalle della fidanzata.
Quei baci erano fugaci, caldi e spumeggianti, frizzanti e eccitanti, ma privi dell'amore e di quella dolcezza che provava solo nei confronti di quella ragazza.
Baciava così solo lei.

- Whitney!! È tardi, dobbiamo andare! - la voce dolce della madre di lei interruppe il momento, facendo scoppiare la fragile bolla di cristallo che li avvolgeva, l'ingenua illusione che potessero stare insieme.

Lui si staccò dal bacio a malincuore e le accarezzò delicatamente la mano piccola, priva di anelli e smalto.

- Luke? - lo chiamò Whitney piano.

- Sì? - lui fece scontrare per un'ultima volta i suoi occhi con quelli azzurri di lei.

- Non dimenticarmi. - sussurró, lasciando che le sue parole si disperdessero in quel momento che si sarebbero portati dentro a lungo entrambi.

Lui capì che lei sapeva e l'aveva sempre saputo, ma non si era mai arrabbiata con lui, si era sempre tenuta tutto il dolore dentro, ma era sempre stata dolce e gentile con tutti.
Era troppo buona per questo mondo e troppo per un ragazzo come lui.

Il ragazzo annuì.
- Non potrei mai. -

Ma sapevano entrambi che mentiva, l'aveva sempre fatto.
Aveva fatto di tutto per distruggerle il cuore, l'aveva strappato, calpestato, schiacciato.
Ma non solo non ce l'aveva fatta, perchè continuava a battere, ma quel cuore era così forte che era ancora pieno di amore per tutti.

Lei era quel tipo di ragazza che cura i cuori infranti col solo suono della sua voce dolce e delle sue parole gentili e comprensive, era più unica che rara.

Era così buona, non riusciva a capire che non erano tutti come lei.
Perchè il confine che distingue l'essere buoni e l'essere stupidi non è marcato, è una linea sottile come i suoi polsi e tratteggiata, come i battiti del suo cuore.

Whitney salì in macchina, rivolgendogli un ultimo sorriso caloroso che lui si impresse nella testa, sebbene avesse le lacrime agli occhi.

Era una di quelle persone fatte per sorridere, una di quelle che quando piegano le labbra in un sorriso illuminano tutta la stanza attorno a loro.

Lucas non riusciva a capire come lei potesse non odiarlo.
Si odiava, si faceva schifo da solo, per non essere in grado di amare quell'angelo che era come meritava di essere amata.

Perchè lei era un miracolo, e come tutti i miracoli aveva un prezzo.
Lui la guardò andare via, senza poter fare nulla per impedirlo, lasciò andare l'unica che avesse mai amato, la cosa più bella che gli fosse mai successa.
La salutò con la mano e poi se ne andò.
Non aveva più motivo di restare, appuggiato al muretto del vialetto della casa di lei, pieno zeppo di ricordi di quello che erano, che senza di lei era freddo e vuoto.
Tutto senza di lei era solo un involucro di dolore freddo e vuoto.

Anche se erano così diversi e opposti, si amavano.
Cazzo se si amavano.

Avevano avuto dei problemi, per l'atteggiamento ribelle e da cattivo ragazzo di lui, ma il loro amore aveva dato loro la forza di superare tutto.
Stavano insieme da un anno e mezzo quando lei partì per l'Inghilterra.

E non si sentirono più.

Lui le scriveva tutti i giorni e la chiamava tutte le sere, e lei per un po' rispose.
Ma poi lei smise di rispondere, e lui smise di chiamare.

Lei probabilmente si era fatta una vita lontano da lui, e lui provó ad andare avanti con la sua, anche se era difficile, anche se faceva male.

Il loro amore era come una rosa, quando veniva curato era bellissimo, ma non era in grado di crescere da solo.
E se viene lasciato solo, appassisce.

Non sempre è per sempre.

NOTA AUTRICE
Messaggio per i pochi che riusciranno a sopportare il supplizio di leggere la mia storia.
So di non essere la Rowling ma ci sto provando okay?
Anche se non è un granchè volevo dedicare questa storia a catslikefish che me l'ha ispirata con le sue storie a dir poco fantastiche (chocolate,all of the stars,fire) Le ho amate come ho amato poche cose in vita mia.
Mi piacerebbe un giorno riuscire a scrivere come lei,e volevo ringraziarla per avermi fatto 'sognare' ed emozionare con i suoi personaggi che sembrano uscire fuori dallo schermo.
A parte questo ringrazio chiunque abbia voglia di passare un po' del suo tempo a leggere questa ff .
Sarei felicissima se lasciaste voti e commenti,anche critiche costruttive.

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