Capitolo 1

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Simon Leclercq era un giovane studente francese, nato e cresciuto nella periferia di Bordeaux e trasferitosi all'età di 20 anni alla Université de Bordeaux 1 per proseguire i suoi studi in Filosofia. Alla prematura età di 10 anni rimase folgorato dal pensiero di Jean Paul Sartre e divenne un fermo sostenitore dei suoi scritti, nonché della sua corrente di pensiero definita esistenzialismo –l'uomo è un creativo ed è perciò libero di plasmare la propria esistenza – attorno la quale il filosofo basò la sua intera esperienza di vita.

Il suo sogno era quello di diventare un filosofo contemporaneo, uno di quelli che finiscono con l'essere ritenuti dei pazzi e rinchiusi in una clinica alla tenera età di cinquantanni. Si fece perciò crescere un paio di baffi sottili e soleva passare le giornate rinchiuso nel suo dormitorio, ascoltando Coltrane, leggendo Souriau e Brenifier, e fumando da una vecchia pipa lasciatagli in eredità dal suo bis-nonno Antoine. Era forse l'alunno migliore del primo anno, teneva rapporti epistolari continui con quasi tutti i suoi professori e iniziava a meditare segretamente di diventare uno scrittore, uno di quelli che finiscono con l'essere ritenuti dei pazzi e rinchiusi in una clinica alla tenera età di quarantanni. Non aveva amici: era completamente immerso nella solitudine più totale dalla mattina alla sera, pranzava e cenava da solo; gli unici che gli facessero compagnia erano i tre immensi scaffali pieni zeppi di libri che troneggiavano nella sua stanza. Non odiava le persone, ma era fermamente convinto di poterne fare a meno.

All'inizio del secondo anno, in via del tutto straordinaria, diventò amico intimo del professore di Ermeneutica Blaise Lacroix, un trentenne originario di Auxerre che riusciva ad essere se stesso e ad aprirsi interamente solo con Simon – forse perchè si rivedeva moltissimo in quel giovane di belle speranze – diventando per lui un secondo padre e la sua guida all'interno del campus girondino. Lacroix viveva in un piccolo loft poco lontano dall'Università che divideva con la compagna Suzanne Lefevre, scrittrice di talento più giovane di lui di cinque anni; la coppia andava alla grande, se si tralasciava il fatto che l'Ermeneuta– così il professore era conosciuto all'interno del campus – trovava difficile esporre i propri reali sentimenti alla sua dolce metà, risultando freddo e intellegibile come poche altre persone al mondo.

Un Ermeneuta che, allo stesso tempo, era l'uomo meno decifrabile del mondo? A Simon tutto ciò faceva sorridere; guardava con ingenua incredulità l'ironia di questa situazione come se fosse l'unica stranezza che gli stesse capitando nella vita.


*


Una tranquilla mattina del 20 Dicembre Simon, che sarebbe rimasto al campus per le vacanze di Natale ad aiutare il professor Lacroix con alcune ricerche, si svegliò di buon' ora: notò con immenso piacere di essersi destato quindici minuti prima del suono della sveglia e, con gli occhi ancora chiusi, si mise a ripassare gli impegni che gli riservava quella giornata: in primis doveva avvisare i suoi genitori che non sarebbe tornato a casa per le feste. Sarebbe stata una circostanza difficile da digerire per mamma Adélaïde e papà Timothè,che da anni passavano le vacanze natalizie nella località di Lège-Cap-Ferret, un piccolo paesino affacciato sull'Atlantico che aveva dato i natali ai nonni materni di Simon.

«Non riesci proprio a venire eh? Sai benissimo che nonna ci rimarrà male.. »

«Ormai nonna ci rimane male per qualsiasi cosa, mamma »

«..vorrà dire che Babbo Natale ti porterà il carbone quest'anno.. »era una di quelle madri a cui piace pensare che il loro figlio, ormai vent'enne, sia ancora un bambino.

«Oh, smettila di dire str..ehm..cavolate. Il professor Lacroix tiene moltissimo a questo incarico. »

Silenzio.

«Pronto?! »

«Ciao Simon! Tutto bene? Sono Papà! »
Aveva ancora una volta intercettato la telefonata dalla camera da letto, dove era rinchiuso a guardare la partita del Bordeaux.

«Ciao babbo! Sono felice di sapere che non hai affatto perso il vizio di entrare nelle telefonate altrui» lo apostrofò piccato Simon.

«Ma volevo dirti che abbiamo segnato! 1 a 0, Diego Rolàn!» rispose lui divertito e lasciò cadere la cornetta.

Questo era suo padre: una persona che si intrometteva in qualsiasi discorso,pensando prima a se stesso e poi agli altri. Ah e amava il Bordeaux più di qualsiasi altra cosa al mondo, forse anche più di sua moglie.

«Perdona tuo padre, sai come è fatto. Dicevamo?»

«Dicevamo che ho perso già troppo tempo per questa telefonata: devo fare un sacco di cose stamattina e mi sono svegliato presto apposta. Se ho tempo il 25 sera vi chiamo su skype, d'accordo?»

«Si ok ma..» ma era troppo tardi. Simon aveva già riattaccato.


Non si era mai comportato così con i suoi genitori. Gli era grato per qualsiasi cosa avessero fatto per lui, dal primo giocattolo compratogli da bambino fino alla retta universitaria – pagata interamente da loro – e si sentì terribilmente in colpa per aver reagito in quel modo.

La verità era che, nel profondo del suo cuore, Simon era terribilmente affranto dall'idea di non poter passare le feste con la sua famiglia;per lui il Natale aveva un significato particolare, quasi magico per certi versi: parenti, luci, quell'atmosfera calda e avvolgente che rendeva tutto più bello. Non gli interessavano i regali, desiderava solo un pretesto per stare in mezzo a tutti quei pazzi della sua famiglia e alle loro storie.

C'erano gli zii di suo padre che ogni anno raccontavano un nuovo aneddoto riguardante la grande guerra; c'era poi quella sua bisnonna, di cui non ricordava mai il nome, che sfornava dei deliziosi gioiellini alla cannella che facevano miagolare tutti i presenti. C'era suo padre perennemente ubriaco: nell'unico inaspettato slancio di umanità che si concedeva, finiva per ballare in mezzo alla sala da pranzo con sua moglie – la madre di Simon – tra le risate generali. Insomma,dopo un semestre passato a pranzare da solo e vivere da solo e parlare da solo, aveva bisogno di quelle persone e di quella atmosfera.


Ancora non sapeva, però, che quel 25 Dicembre sarebbe stato il giorno in cui tutta la sua vita sarebbe cambiata per sempre.

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⏰ Son güncelleme: Jun 18, 2016 ⏰

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