Afferro la valigia e comincio a trascinarla fuori dalla camera, fino ad arrivare in prossimità delle scale che dovrei scegliere. In questo momento è come se stessi avendo un deja vù. è come se in questo momento fossi tornata nel passato, ossia in quel giorno in cui non ero ancora pronta ad abbandonare la mia città per trasferirmi. Chissà cosa sarebbe successo se mio padre avesse rifiutato la proposta di John e se ce ne fossimo rimasti qui... sono sicura che la mia vita sarebbe stata meno turbolenta.

L'istinto di prendere la valigia e di farla scivolare giù per le scale esattamente come quel giorno è troppo forte, e cerco a tutti i costi di reprimerlo. Non sono più immatura e sono cresciuta. E da brava persona matura, afferrerò questa valigia e la porterò al piano di sotto piano piano scendendo le scale come le persone normale... sto scherzando. La valigia scivola giù per le scale senza fin troppi problemi e tocca il pavimento facendo un baccano indescrivibile, ma non percepibile dai miei genitori perché per mia fortuna sono entrambi fuori che stanno sistemando il giardino.

"La solita Cris"commenta Kate dietro di me ridacchiando.

Scendo le scale e afferro la valigia, poi mi avvicino alla macchina e la carico dentro. Non abitiamo molto distanti dall'aeroporto e abbiamo più di un'ora di anticipo, ma è meglio essere lì il prima possibile per evitare che succedano degli imprevisti, cosa che a me succede anche fin troppo presto.

In pochi secondi saltiamo in macchina e papà parte. L'emozione sale mano a mano che vedo la mia casa allontanarsi e a migliorare la situazione ci sono i miei amici, che mi mandano un messaggio, o meglio, una foto in cui tutti sono in aeroporto, pronti a partire.

Ci mettiamo parecchio a passare i controlli e robe varie, e a malapena riesco ad arrivare in tempo quando mi tocca salire in aereo. Naturalmente, ho persona una buona mezz'ora a sentire le solite ramanzine dei miei genitori che mi hanno chiesto di stare attenta e di non mettermi nei guai. Sanno bene come sono fatta e sanno anche che queste avvertenze mi fanno bene, dato che ci metto davvero poco a mettermi nei guai.

Quando mi siedo sul sedile morbido, invio un ultimo messaggio a Ben, il mio fidanzato che ho salutato ieri sera perché oggi non ne avrei assolutamente avuto tempo. Mi mancherà? Certo che sì, ma sono lo stesso contenta di partire senza di lui. Voglio dedicare tutto il mio tempo ai miei amici, anche perché tra un mese saremo costretti a separarci tutti a causa dell'università, che sinceramente non vedi l'ora di cominciare.

Voglio ricominciare da capo in un posto in cui non mi conosce nessuno.

Una voce metallica avverte di dover allacciare le cinture, e io obbedisco. La solita sensazione di vuoto si fa sentire dentro di me mentre l'aereo si stacca da terra e comincia il suo viaggio verso le Hawaii. Ci saranno parecchie ore di viaggio, perciò mi metto comoda sul sedile e chiudo gli occhi nella speranza di rilassarmi. Il dolce e lento ritmo della canzone 'Gravity' dei Coldplay mi trascina in un sonno profondo e sereno che mi accompagna per circa quattro ore, fino a quando un bambino non comincia a calciare la mia sedia da dietro. Il viaggio dura cinque ore, perciò cerco di mantenere la calma per l'ora restante, anche se a volte mi riesce difficile data l'insistenza del bimbo e il menefreghismo dei genitori, che non gli prestano nemmeno attenzione.

Cerco di concentrarmi su tutt'altra cosa e il mio sguardo si posa sul finestrino dell'aereo, e resto stupita quando davanti noto la limpida e azzurrissima acqua dell'oceano, le nuvole che lasciano ombre grandi e morbide sulle colline verdi. Passerò veramente la una settimana intera in questo posto meraviglioso? Allora risparmiare non è servito proprio a nulla!

è un vero sollievo quando finalmente esco dall'aeroporto internazionale di Honolulu. Ho passato l'ultima ora  solo ad uscire da lì. Ovviamente nel periodo estivo le Hawaii sono particolarmente quotate dai turisti e riuscire ad uscire da questo posto risulta una vera e propria impresa.

Fermo un taxi e, dopo aver sistemato la valigia, dò le indicazioni per  raggiungere il posto in cui alloggerò insieme ai ragazzi, ossia a Waikiki, un quartiere di Honolulu molto famoso da queste parti e anche molto bello perché vicino a posti davvero interessanti da visitare. Mentre attraversiamo la città, sento la voglia grandissima di far scorrere il tempo più rapidamente e di essere già arrivata sulla spiaggia davanti al resort in cui alloggeremo. L'attesa aumenta il piacere, si dice, ma non è così per me che fremo dalla voglia di immergermi in quell'acqua limpida e chiara, soprattutto dopo il lungo viaggio che ho fatto.

Ci mettiamo parecchio ad arrivare anche perché la città all'ora di pranzo è parecchio trafficata e piena di turisti in cerca di cibo. Mi sembra di star sognando quando finalmente scendo dal taxi.

Sono la prima ad arrivare. I ragazzi saranno qui tra qualche ora dato che da Miami ci si mettono addirittura dodici ore per arrivare. Immagino siano partiti molto presto per poter essere qui di pomeriggio.

Il resort è piccolino, ma molto carino e accogliente, esattamente come le persone che vi lavorano. Un giovanissimo ragazzo mi aiuta con le valige e mi spiega come funziona il posto, cosa si potrebbe visitare e che si può accedere alla spiaggia in qualsiasi momento della giornata, esattamente come il solarium presente sul tetto, ottimo per abbronzarsi.

"Sei venuta qui sola?"domanda mentre ci dirigiamo verso il piccolo appartamento che io e i ragazzi abbiamo prenotato.

"No, tra qualche ora dovrebbero arrivare anche i miei amici."sorrido.

"Ci sono molti posti interessanti da visitare. Ma immagino che vi siate già informati bene"

"Sì, ma non mi dispiacerebbe avere qualche consiglio!" dico. "In realtà, so che ci sono tantissime cose da vedere, ma purtroppo credo sia impossibile vederle tutte in una sola settimana. Una cosa da vedere assolutamente?"

Dopo qualche informazione, finalmente arriviamo davanti al nostro appartamento. Il ragazzo mi consegna le chiavi e mi lascia da sola.

Ho le mani che mi tremano dall'emozione, inserisco la chiave nella serratura ed entro.

La stanza davanti a me è davvero grande, arredata con immobili molto hawaiani, ed è illuminata da una terrazza che dà sulla nostra spiaggia. Trascino la valigia e la sistemo sul letto di una delle stanze, e, dopo aver preso il cellulare, corro subito verso il solarium per godermi la meravigliosa vista di Honolulu. Quando finalmente arrivo all'ultimo piano, quasi mi commuovo. Sono davvero in questo posto? Posso rimanere qui per sempre? Prendo subito il cellulare e scatto qualche foto al meraviglioso paesaggio davanti  a me.

Si prospetta una vacanza interessante, unica e sicuramente memorabile.

MY DILEMMA IS YOU - Love you, goodbyeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora